Una storia di accoglienza nella difficoltà
‘La vita davanti a sé’ è il nuovo film di Edoardo Ponti e segna il ritorno sullo schermo della grande Sophia Loren. La pellicola è tratta dal romanzo omonimo di Romain Gary edito nel 1975 e già portato sullo schermo nel 1977. Il primo trailer è stato diffuso il 21 ottobre 2020 accompagnato dal singolo “Io sì” (“Seen”) interpretato da Laura Pausini e scritto da Diane Warren, brano che ha vinto il Golden Globe come Miglior canzone e che è in corsa per il Premio Oscar
Madame Rosa è un’ex prostituta sopravvissuta ai lager nazisti. Per guadagnare qualche soldo, l’anziana signora accoglie nel suo appartamento bambini senza famiglia. Il dottor Cohen (Renato Carpentieri) le affida Momò, un dodicenne senegalese, con il quale instaurerà un intenso rapporto di amicizia.
Nelle viscere di un palazzo signorile nel centro di Bari si intersecano numerose vicende che hanno come protagonisti persone con una vita difficile.
Oltre a Madame Rosa troviamo Lola (Abri Zamara), una transessuale con un figlio, Joseph (Diego Iesif Pirvu), un ragazzino a cui manca molto la madre e Hamil (Babak Karimi), un negoziante appassionato di libri e tappeti antichi.
La regia di Edoardo Ponti insiste sulla condizione dei personaggi, quasi dei nuovi miserabili: mentre nell’omonimo romanzo di Victor Hugo e nella trasposizione del 2012 diretta da Tom Hooper in chiave musical si vedeva la Parigi violenta e sporca del tempo, qui al contrario tutto è molto smussato.
Sophia Loren è una donna segnata dal tempo e dalle sofferenze che tuttavia non ha perso la forza di fare da mamma a tanti minori soli. Accanto a lei, Lola cerca di rendere le sue giornate meno dure con la musica e il suo amore.
Ibrahima Gueye, alla sua prima apparizione sullo schermo, è un ragazzino cresciuto troppo in fretta che ha bisogno di ritrovare la spensieratezza e la voglia di sorridere.
I due protagonisti sono portatori di due tragedie: una del passato (il nazismo) e una del presente (l’immigrazione). La pellicola però non indaga abbastanza su questi due aspetti che si uniscono nella contemporaneità, bensì lascia che lo spettatore li comprenda da solo.
In effetti si capisce che il rapporto tra la donna e il bambino rappresenta la conferma di un legame che si rafforza sempre più e non si spegne fino alla fine del film.
Ciò che inoltre emerge sullo sfondo sono le relazioni tra persone di diverse nazionalità che sanno supportarsi; soprattutto, i personaggi riemergono a nuova vita: prendono coscienza dei loro sbagli e cercano una via per una vita migliore.
Gli angoli della periferia vengono lasciati ai margini e si preferisce introdurre nella narrazione immagini suggestive della città di Bari senza proporre un episodio particolare che rimanga impresso nella visione del pubblico.
Se Ponti avesse scavato di più sul rapporto tra Lola e Madama Rosa sicuramente il prodotto finale sarebbe risultato più originale. Tuttavia la Loren non si smentisce mai e ancora una volta sa imporsi sul grande schermo insieme a un’altra grande protagonista del pop italiano: Laura Pausini.
Maria Vittoria Guaraldi
La vita davanti a sé
di Edoardo Ponti
con
Sophia Loren Madame Rosa
Ibrahima Gueye Momò
Renato Carpentieri dottor Cohen
Diego Iesif Pirvu Joseph
Massimiliano Rossi spacciatore
Abri Zamara Lola
Babak Karimi Hamil
Costumi Ursula Patzak
Fotografia Angus Hudson
Musiche Gabriel Yared
Sceneggiatura Ugo Chiti, Edoardo Ponti
Scenografia Maurizio Sabatini
Trucco Fréderique Foglia
Produttore Carlo Degli Esposti, Nicola Serra
Produttore esecutivo Patrizia Massa
Casa produzione Palomar
Distribuzione italiana Netflix
Genere Drammatico
Anno 2020
Durata 94’