Una dimensione ancestrale esistenziale
Potenza e contemplazione colorano il nuovo album di un duo dal nome del tutto originale: i Nitritono. Questa volta il gruppo è impegnato in una ricerca in cui il rumore proviene dalle profondità della nostra stessa anima
Echi di spazi sconfinati si fanno strada nel silenzio, serpeggiando in lenti crescendo fino a scontrarsi con muri di suono, a tratti roboante come una cascata, a tratti duro come il metallo: così esordisce l’ultimo lavoro prodotto dal grintosissimo duo Nitritono, rispettivamente “Sir” ovvero Siro Giri (batteria) e Luca Lavernicocca (chitarra), dal suggestivo titolo ‘Eremo’.
Non a caso, i due artisti e compagni di viaggio di origini cuneesi si dichiarano uniti fin dal lontano 2012 (anno di uscita dell’omonima demo) da una profonda passione per la sperimentazione sonora e la solitudine a contatto con la natura incontaminata, dimostrandosi sorprendentemente abili nell’infonderne l’essenza più oscura e vibrante in ciascun brano.
Dell’album di esordio “Panta Rei”, realizzato nel 2018 in coproduzione con Dreamin Gorilla Records, Vollmer Industries, Edison Box, Insonnia Lunare Records, TADCA Records e Brigante Records, l’opera conserva l’essenzialità che contraddistingue il duo e che ha permesso loro di produrre musica con un budget minimo, trasformando quel che per alcuni è un limite nella propria punta di diamante stilistica.
Allo stesso tempo, lo sentiamo virare verso atmosfere dal sapore tribale, in cui l’utilizzo dei riverberi serve a richiamare la dimensione ancestrale esistenziale fuori e dentro noi stessi. Una solitudine–non solitudine colma di pensieri che rimbombano nella testa e che narra di radici da ritrovare, contraddittoria e catartica; il luogo sacro, non importa se reale o personale, in cui anche riprendere contatto con quei legami autentici, che inesorabilmente plasmano il nostro spirito nel corso del tempo.
L’essenza più oscura e vibrante del rock
Flusso di armonica anarchia
Album, ‘Eremo’, certamente non per tutti, come non lo è la corrente musicale in cui questo interessante duo ha l’audacia di navigare; ma l’impatto emotivo è assicurato a ogni tipo di ascoltatore, nonché consigliato, se avete voglia di disgregare i vostri standard musicali.
Questo è l’intento ultimo, che ci piaccia o no: scuoterci con un pugno frastornante, ma al contempo illuminante. Abbattere la struttura per restituirci la stessa sospensione del respiro di chi quegli strumenti li guida a briglie sciolte, cavalcandone il flusso di armonica anarchia in divenire.
Ciò non lasci credere che i brani siano privi di una precisa coerenza interna: dalle echeggianti distorsioni che accompagnano l’ascoltatore in “Re di pietra” ai riff martellanti con cui ci addentriamo lungo il “Passo di terre nere”; dai ritmi lenti e scanditi di “Bric costa rossa” alla cavalcata in salsa rock, stile dark country di “Hospitales”: ogni dettaglio è studiato allo scopo di condurci per mano in un viaggio straniante in cui l’istinto primordiale è costantemente sollecitato da sensazioni di minaccia, perfettamente rese dalla componente elettronica, quanto da visioni inspiegabilmente familiari.
Spiccano, in particolare, le prime nel brano “Costa da Morte”, realizzato in collaborazione con l’amico Enrico Cerrato, alias Petrolio, noto artista del panorama noise, punk, industrial, jazz e metal a livello europeo. Proprio qui le note della chitarra raggiungono picchi di intensità dai toni graffianti e aggressivi, e il sapiente mix tra effetti sonori e cambi ritmici ci lascia rivivere la furia potente degli elementi.
Un duo, i Nitritono, che merita di certo un assaggio e l’attenzione degli addetti, in vista delle possibili evoluzioni che sembra intenzionato a non fermare qui. Gli ottimi esiti della collaborazione con Petrolio lasciano sperare anche in altre future featuring che regalino al pubblico di appassionati nuove sorprese e soddisfazioni.
Laura Celestini Campanari
Foto di copertina del CD Cristina Saimandi
Eremo
Nitritono
1. Bric costa rossa
2. Passo di terre nere
3. Re di pietra
4. Costa Da Morte
5. Hospitales
Siro Giri batteria
Luca Lavernicocca chitarra
Registrato ad ottobre 2019 a Cuneo da Elia @ Vattelapesca Studio
Mix e Mastering Lucynine – Sergio Bertani
Foto di Copertina del CD Cristina Saimandi – “Contrappunto”
Coproduzione:
I Dischi del Minollo, Shove Records eVollmer Industries
Brigante Records and Productions e Longrail Records