Una storia non ordinaria
Due amici conosciuti come Sorcio e Banana, tanto diversi quanto compatibili, partono in giro per l’Europa cercando di ritrovare il proprio amore: perché proprio l’amore ci si rende conto di averlo perso quando è troppo tardi. Durante il tragitto i due soggetti vivranno avventure rocambolesche, per ritrovarsi in loro stessi: Sorcio, sognatore e nato con il dono di mettersi nei guai, Banana invece razionale e tranquillo
“Ma come vedi è sempre la decisione a fare la differenza. Perché per decidere-di-recidere qualcosa ci vuole coraggio. E il coraggio non è altro che l’amore in azione.”
Sorcio e Banana fuggono per le strade di Parigi: così inizia, senza tanti preamboli, ‘Una messa in scena posticcia’. Valerio Carbone, infatti, già nell’incipit va al cuore della storia: i protagonisti scappano a causa di un furto. È in questo modo che scopriamo che Sorcio è innamorato di Alice, la sorella di Banana. Sorcio, non corrisposto, comincia un viaggio con l’amico in giro per l’Europa cercando di raggiungere il suo amore.
Dalla Francia, i due protagonisti dai nomi insoliti, approdano in Italia, Portogallo e Spagna, per infine arrivare in Turchia: i due soggetti vivono esperienze uniche e, in ognuno di questi Paesi, si ritrovano in circostanze colorite grazie alle quali maturano e confrontano la loro realtà con quelle vissute nei loro viaggi.
Essendo il racconto cadenzato e pieno di colpi di scena, l’intera vicenda viene suddivisa in intervalli per dare fiato al lettore: tramite i ricordi e i trascorsi di Sorcio e Banana, comprendiamo meglio la loro decisione di partire per riconquistare l’amore perso. Si passa agevolmente dal passato al presente e al contempo riceviamo delle informazioni in più riguardo i due personaggi, che facilitano l’empatia nei loro confronti.
“L’amore è già di per se una scelta. Perché non si ama sul serio se non si decide di amare qualcuno .se non si recide uno-stato di cose precedenti .Se non si accetta di perdere qualcosa di sé.”
In effetti, Valerio Carbone, tra le righe, costruisce delle tregue ossia dei momenti di respiro all’interno della narrazione: lo scrittore quindi dà spazio a dei “dialoghi di Dio”, in cui si percepisce un Dio stanco ed esausto, il quale nonostante tutto riesce a farci pensare agli aspetti della nostra vita e a farci prendere le giuste decisioni.
L’autore adotta questo escamotage avvalendosi della filosofia e cita, non a caso, autori come Aristotele, Sant’Agostino, Platone, Pirandello e Henry Miller. Carbone di conseguenza racconta e trova un modo di confrontarsi sugli argomenti dell’esistenza e sull’importanza, per un essere umano, su come affrontare la propria vita.
Falsità o realtà posticcia?
Una messa in scena ingegnosa
Anche in questo libro trapela una critica feroce alla nostra società – che non differisce dalle tematiche affrontate nelle opere precedenti dell’autore (www.brainstormingculturale.it/il-mercante-dacqua; www.brainstormingculturale.it/il-fantastico-mondo-di-fruitore-di-nonsense) –, e si punta sull’influenza e sull’impatto che il capitalismo ha sulla nostra vita. Carbone fornisce dunque un parere soggettivo sulla situazione collettiva attuale, altre volte invece egli dà voce ai suoi pensieri attraverso un personaggio qualunque.
Il linguaggio del testo è adatto a tutti: la lettura risulta scorrevole e la scrittura, che tende a essere molto retorica, punta molto sui dialoghi; ogni capitolo inoltre sembra essere organizzato a mo’ di scena, annunciando all’inizio i personaggi che saranno presenti all’interno.
Come a teatro, leggendo il libro, ci si stupisce e ci si trova di fronte alla finzione. Se andiamo ad analizzare il titolo dell’opera si palesa la sensazione di essere persi dentro un’ambientazione fittizia, non tangibile, falsificata. Pertanto la percezione di stare di fronte a uno specchio è vivida: ci si ferma a riflettere per comprendere se la narrazione sia frutto di qualche cosa di artificioso ovvero tutti i nostri pensieri possono essere ribaltati guidandoci, attraverso la filosofia, verso nuovi punti di vista più vivaci.
Da ‘Una messa in scena posticcia’, edito da Efesto, si possono trarre riflessioni e interrogativi, insegnamenti necessari per magari cambiare l’andamento della realtà contemporanea.
Agnese De Luca
Biografia
Valerio Carbone
Una messa in scena posticcia
Edizioni Efesto
Collana Parerga
Anno 2021
Pagine 226