La violenza sulle donne ancora infligge e dilaga
Ogni anno le vittime di maltrattamenti aumentano e le difese per salvarsi sono lacunose
Eccomi di nuovo con voi dopo due settimane. Oggi con ‘L’Accènto: riflessioni contemporanee’ voglio parlare del 25 novembre, data che ogni anno celebra la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Per eliminarla. Celebrare non è il termine adatto, neanche omaggiare né festeggiare né ricordare. Trovo che il 25 novembre si voglia porre l’attenzione sulle continue brutalità reiterate contro l’universo femminile. Ma basta?
Ne sentiamo parlare troppo spesso e, soprattutto, in questi ultimi giorni apprendiamo che ogni 72 ore una donna viene uccisa dall’ex compagno o peggio ancora da mariti gelosi o deboli. Questo tuttavia non è sufficiente a fermare la bomba velenosa e silenziosa, una spina sul fianco della nostra società che, durante il periodo pandemico ha accentuato le sue martiri.
Stavolta, però, si aggiungono gli omicidi verso i bambini: si colpisce la propria prole, per spiegarmi meglio si vuole ferire intenzionalmente le ex mogli. Il caso di Matias a Vetralla (Viterbo) parla chiaro e ci ha lasciato tutti basiti. Ciò che stupisce di più è come mai questi soggetti pericolosi non riescano a essere fermati in tempo e definitivamente nonostante le numerose denunce. Le forze dell’ordine non sono tempestive. Dovrebbero modificare le metodologie di intervento.
Mi aggancio anche al caso di Yara Gambirasio, la ragazzina di 13 anni scomparsa nel novembre 2010 e ritrovata ammazzata dopo due mesi nel 2011. Il fatto riaccende l’attenzione sulla violenza, questa volta sulle minorenni. Il 18 novembre scorso è uscito nelle sale il film “Yara” diretto da Marco Tullio Giordana e che si focalizza proprio sulla giovane ginnasta.
Ci sono voluti solo quattro anni prima che il colpevole venisse condannato all’ergastolo. Mi pare così di comprendere che i processi che prendono in carico questi casi, che stravolgono la vita da un lato e la fermano per sempre dall’altro, non siano mai rapidi circa la risoluzione di un problema atavico e odierno. Bisognerebbe velocizzare.
La cosa peggiore è che il più delle volte i colpevoli vengono scambiati per vittime e si salvano tra riduzioni di pena, arresti domiciliari oppure dopo poco ritornano in libertà, avendo la possibilità di riavvicinare le vittime e ucciderle. A volte a bruciapelo, a volte chiedendo alle loro ex un ultimo appuntamento con un inganno.
E per le ragazzine lo diventa ancora di più. Già tampinarle per le proprie fantasie è anormale e togliere loro la vita, negarla a un essere umano in crescita, fa ribrezzo e paura. Gli uomini sanno trasformarsi in orchi, in persone viscide e insensate, perché le loro insicurezze e fallimenti li rendono meno forti e determinati. Non sanno rialzarsi da soli e rigettano all’esterno rifiuto e abbandono.
Dunque, in che modo le donne potranno trascorrere il 25 novembre 2021? Intanto la TV propone dei film e degli approfondimenti come le pubblicità di carattere sociale che motivano a chiamare il numero antiviolenza.
Di seguito alcuni eventi online proporranno dei podcast da ascoltare sul sito di Sorgenia, società che collabora con Associazioni femminili; spettacoli teatrali, eventi di moda, e incontri organizzati online – “Non si nasce donne: si diventa” è per esempio organizzato da La Consapevolezza Di Venere ONLUS – diverranno anch’essi protagonisti.
Non mancheranno i famosi simboli rossi, come le panchine e le scarpe, per rimarcare questo fenomeno sociale infetto. Per non farci dimenticare le tante vittime. Per non farci dimenticare che bisogna sempre segnalare gli abusi e farsi aiutare laddove è possibile. Che il coraggio è un’arma da saper sfoderare al momento giusto e che la dignità necessita di vitalità e di essere riconosciuta per una rinascita essenziale.
Per non perdere definitivamente la propria personalità e far sì che il condizionale non sia più tale, ma certezza e vittoria sia per le donne sia per gli uomini. È per tale motivo che ‘L’accènto: riflessioni contemporanee’ spero riesca a farvi riflettere, come già specificato ai suoi esordi, e stimolare la vostra curiosità circa ciò che avviene all’interno di una società che può essere guarita.