Siamo fatti per l’arte
Lella Costa accompagna la platea in un viaggio dantesco che risalta le donne de “La Divina Commedia” ovvero le donne che hanno fatto parte della vita del Sommo Poeta e che lui stesso ha preso ad esempio nella sua opera. ‘Intelletto d’amore: Dante e le donne’, in scena al teatro Vittoria di Roma dal 30 novembre al 5 dicembre, è un viaggio poetico e ilare all’interno del quale l’attrice ci conduce con grazia, insegnandoci la lettura dei versi danteschi solleticando la nostra curiosità letteraria
Quest’anno ricorrono 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, il padre della lingua italiana. Vari eventi si sono estesi in lungo e in largo per la Penisola per ricordare sia lo scrittore morto nel 1321 sia per prendere spunto e analizzare la sua opera. Molti scrittori, infatti, si sono ispirati a “La Divina Commedia” affinché la rilettura delle tre Cantiche risultasse un prodotto editoriale di valore per i lettori.
Aldo Cazzullo, per esempio, con i suoi libri ne sta facendo un percorso: primo fra tutti “A riveder le stelle. Dante, il poeta che inventò l’Italia” – www.brainstormingculturale.it/a-riveder-le-stelle/ –, una visione personale de L’Inferno; lo scrittore prosegue poi con “Il posto degli uomini. Dante in Purgatorio dove andremo tutti”, un testo in cui lo sguardo si sofferma sul secondo girone; infine, il giornalista, concluderà la trilogia con la sua lettura del Paradiso.
Vari contesti, quindi, mettono in contatto la platea con “La Divina Commedia” attraverso la poetica alta che nel Medioevo segnava un modo di esprimersi raffinato. Così la Costa, grazie alla declamazione dei versi e alla lettura di alcuni Canti più conosciuti e meno, ci lascia immaginare la società e le personalità in voga dell’epoca, un mondo diverso dove maschi e femmine erano lontani.
E questi versi sono immediati: arrivano subito e possono essere addirittura cantati a suon di pop e rap. Si incidevano e tuttora si incidono nella mente della gente in modo diretto grazie a un gioco di rime sublime. È per questo che Dante è diventato famoso sin da subito?
Lella Costa insieme a Gabriele Vacis, che cura anche la regia dello spettacolo, scrive un testo snello: le battute si intrecciano ai riferimenti sull’attualità e ai richiami a film conosciuti, e non solo. L’attrice quindi punta sull’ilarità facendo breccia sul pubblico.
Parla toscano impersonando la Gemma; si avvale del dialetto riminese per interpretare Francesca; riscatta Taide la quale, per errore è situata all’Inferno (18° Canto), ma descritta come un’eroina valorosa, che ha combattuto per la libertà e i diritti delle donne; infine, chiude con la Bice, una Beatrice intimidita ed emozionata.
La scenografia, anzi la scenofonia e luminismi curati da Roberto Tarasco, sono essenziali. Sul palco dei leggii illuminati compongono la scena e l’attrice si muove intorno a loro con dimestichezza, declamando l’amore e tutto ciò che la poesia può rimandare alla platea.
‘Intelletto d’amore: Dante e le donne’ è una pièce godibile e spassosa che scorre senza intoppi. Quasi come una lezione in classe a noi non rimane altro che apprendere ciò che Dante ha lasciato in eredità grazie a un incontro con una professoressa o un professore che vanno in fondo alla materia che insegnano, stupendo i propri studenti.
Annalisa Civitelli
Foto: Stefano Spinelli
Teatro Vittoria
dal 30 novembre al 5 dicembre
Intelletto d’amore – Dante e le donne
Scritto da Gabriele Vacis e Lella Costa
Regia Gabriele Vacis
con Lella Costa
Scenofonia e luminismi Roberto Tarasco