Dal 7 al 12 dicembre, il teatro Trastevere di Roma ha ospitato ‘Quarto piano stanza due’: il lavoro firmato da Elettra Zeppi e Francesco Imundi si concentra sul misterioso rapporto tra un politico e una presunta cameriera all’interno di un albergo ma quello che sembrava un copione promettente si rivela presto noioso e con parecchi difetti
Marco è un senatore che alloggia temporaneamente in un hotel mentre è in attesa di sapere la sua sorte dopo un’inchiesta a suo carico; improvvisamente nella sua stanza fa irruzione Anna, cameriera nello stesso albergo: la donna chiede di potersi nascondere da un uomo che la insegue e dopo l’iniziale resistenza di Marco, i due danno inizio a un’inquietante relazione.
L’idea di base del testo firmato da Elettra Zeppi e Francesco Imundi è niente affatto banale: la vicenda claustrofobica ed enigmatica, che dovrebbe portare alla soluzione di un mistero, sveglia la curiosità del pubblico e crea attesa, se non altro nei primi frangenti della rappresentazione.
Il problema sorge però ben presto durante la svolgimento dell’azione: i personaggi si inerpicano improvvisamente in dialoghi da soap opera e la storia diventa ripetitiva e intricata fino a disorientare gli spettatori che, fondamentalmente, capiscono molto poco della trama.
Anche l’allestimento di Federico Vigorito soffre parecchio e, poiché il regista non è di certo aiutato dall’ambientazione soffocante ricostruita sul palco, non c’è nessun guizzo o capacità creativa che contribuiscano a rendere la messinscena meno statica e noiosa.
Lo spettacolo, già molto precario, è ulteriormente compromesso dalla performance dei due attori in scena: la stessa Zeppi e Giancarlo Porcari hanno una recitazione totalmente chiusa e indifferente nei confronti del pubblico. Per metà della platea è difficilissimo, se non addirittura impossibile, ascoltare le battute, dal momento che entrambi gli attori usano in maniera pessima le proprie voci che purtroppo, cosa che non dovrebbe mai accadere, non vanno oltre la quarta parete.
‘Quarto piano stanza due’ è uno spettacolo che lascia gli spettatori delusi, le aspettative erano ben altre e il testo avrebbe molto che può essere salvato, tuttavia, nella sua interezza, questo lavoro deve essere rivisto dall’inizio alla fine.
Gabriele Amoroso
Foto Daniele Raffaelli
Teatro Trastevere
dal 7 al 12 dicembre
Quarto piano stanza due
di Elettra Zeppi e Francesco Imundi
con la partecipazione di Paolo Celata
Regia Federico Vigorito
con Elettra Zeppi e Giancarlo Porcari
Organizzazione Claudia di Fabio
Assistente alla regia Francesca La Scala
Costumi Antonietta Corrado
Luci e fonica Giulia Vertua
Scene Area5Lab
Produzione Il teatro di Alice