‘Sette spose per sette fratelli’ è il primo musical del 2022 ad essere ospitato dal teatro Brancaccio di Roma, dal 19 gennaio al 6 febbraio: fedelissimo alla versione originale cinematografica di quasi settanta anni fa, lo spettacolo è colorato, divertente e pieno di canzoni ormai celeberrime
Sui monti dell’Oregon, nel 1850, Adamo Pontipee è il primo di sette fratelli tutti maschi, boscaioli, rozzi e solitari. Quando Adamo capisce che è il momento di trovare moglie, scende dalle sue montagne verso la città e a prima vista si innamora, ricambiato, di Milly, una ragazza giovane ed energica. Il matrimonio, combinato in fretta e furia, sarà l’inizio di una storia che coinvolgerà gli altri sei ragazzi Pontipee in un’avventura a metà tra le leggende romane e il romanticismo più zuccheroso.
È nella memoria di tutti “Sette spose per sette fratelli”, lo straordinario film del 1954 con la regia di Stanley Donen, nel quale Howard Keel e Jane Powell erano a capo del gruppo dei sette fratelli e delle sette spose; quell’opera cinematografica rivive oggi a teatro in questa versione, diretta e coreografata da Luciano Cannito, dove danza, canto e recitazione convivono armoniosamente fino a creare un lavoro ben realizzato e coinvolgente.
Sebbene il palcoscenico del teatro Brancaccio di Roma contenga a malapena le mastodontiche scenografie e il numeroso cast, il musical è, nella sua globalità, allegro, leggero e dinamico così come era il lungometraggio.
La successone delle scene non sempre mantiene un buon ritmo né un’omogeneità tra momenti recitati e cantati, però non ci si annoia e soprattutto il pubblico dei giovanissimi è particolarmente entusiasta.
Baz e Diana Del Bufalo, nei panni di Adamo e Milly, cantano meglio di come recitano e danzano, entrambi tuttavia sono in scena con disinvoltura mostrando una complicità vincente.
Il gruppo dei fratelli e delle spose ha invece il compito di sostenere i numerosi numeri di ballo e, tra coreografie più o meno elaborate, i dodici danzatori se la cavano benissimo e conferiscono all’opera quella componente di spettacolarità che purtroppo in molti altri momenti scarseggia del tutto.
L’elemento che più si fa ricordare è ovviamente l’orchestra che suona dal vivo: con la direzione del Maestro Marco Attura, il grande gruppo di musicisti “Sesto Armonico” crea un’atmosfera serena e spensierata che accompagna tutta l’opera e gli spettatori attraverso un’esperienza fatta di divertimento e sorrisi.
Il lavoro è promosso e molto probabilmente sarà un successo lungo tutte le date delle sue rappresentazioni.
Gabriele Amoroso
Teatro Brancaccio
dal 19 gennaio al 6 febbraio
Sette spose per sette fratelli
di Lawrence Kasha e David Landay
Traduzione Michele Renzullo
Regia, adattamento e coreografie Luciano Cannito
con Baz, Diana Del Bufalo, Mark Biocca, Gianluca Cavallaro, Mario De Marzo, Felice Lungo, Fulvio Maiorani, Leonardo Scafati, Claudia Calesini, Mia Cassandro, Giorgia Cino, Ivana Mannone, Noemi Marta Nazzecone, Gaia Salvati, Giorgio Albanese, Gabriele Aulisio, Giovanni Bellucci, Manuel Bartolotto, Antonio Corvo, Igor Matteo Di Pietra, Federico Ruiz, Paola Stanzione, Mattia De Gaetano e Giorgia Duro
Direzione musicale Peppe Vessicchio
Liriche Johnny Mercer
Musiche Gene De Paul
Canzoni aggiunte Al Kasha e Joel Hirschhorn
Orchestra Sesto armonico diretta dal Maestro Marco Attura
Costumi Silvia Aymonimo
Luci Alessandro Caso
Scene Italo Grassi