‘Lontanto Lontano’ ha chiuso la rassegna cinematografica del “Castiglioni Film Festival” alla sua ottava edizione. Per la direzione artistica di Altra Scena, di Rocchina Ceglia e Giancarlo Nicoletti, il pubblico ha vissuto quattro sere di svago, di incontri con gli attori e di visioni di film anche usciti di recente
Uno dei personaggi principali del cast di ‘Lontano Lontano’ è Ennio Fantastichini. Quest’ultimo è stato un attore eccellente e non è solo mera retorica. Due interpretazioni su tutte, potrebbero definire la summa della sua bravura e della sua grande umanità, verità che riusciva a infondere ai suoi personaggi: Ruggero Mazzalupi nel celeberrimo “Ferie d’agosto” di Paolo Virzì, e Sergio in “Saturno Contro” di Ferzan Ozpetek.
Fantastichini ha dato molto al cinema italiano, tuttavia è stato utilizzato poco, e non come avrebbe meritato un attore della sua levatura. Nel suo ultimo lavoro, per la regia di Gianni Di Gregorio, si cala in un ruolo che si discosta dalla sua figura seriosa, avvicinandosi a un carattere ironico e graffiante
La trama è saldamente ancorata a Trastevere (quartiere storico della Capitale e grande amore dello stesso Di Gregorio, il quale ha dedicato al rione ampio spazio nelle sue pellicole), e narra le vicende di tre uomini nel pieno della terza età: Attilio (Ennio Fantastichini), Giorgetto (Giorgio Colangeli) e il professore (Gianni Di Gregorio).
I tre sono stufi della routine e di sostenersi con delle pensioni risicate. Il sogno quindi diviene pura utopia: Attilio, Giorgetto e il professore vogliono trasferirsi alle Azzorre. Le proveranno tutte per riuscire nel loro intento, finendo in situazioni tragicomiche e al limite dell’improbabile, come spesso accade nelle cosiddette missioni impossibili.
Al fine di raggiungere il loro obiettivo i tre amici si affideranno ai consigli stravaganti di Federmann interpretato da Roberto Herlitzka, spiritoso e calzante nel suo ruolo.
Lontano Lontano: la spensieratezza romana
I protagonisti, un po’ donchisciottiani, sono quindi segnati dall’esistenza e le sue vicissitudini. Attraverso una romanità spiccata e cinica, fatta di una freddezza buona e disincantata, e velata da una sottile malinconia, Attilio, Giorgetto e il professore descrivono al meglio il loro stile di vita. Sono sempre pronti a fare una battuta che sdrammatizza la situazione più dolorosa, imparando l’uno dell’altro ma anche dai loro stessi comportamenti.
‘Lontano Lontano’ è un film breve e spensierato, che scorre vivace grazie allo sguardo attento del regista, il quale riesce a descrivere la realtà, che viene riportata sullo schermo in modo diretto. Il film dunque non ha bisogno di chissà quale analisi critica, ma strizza l’occhio alla contemporaneità, attraverso il desiderio di fuggire alrove con la speranza di rendere migliore la propria vita.
La pellicola non soffre per la mancanza di effetti speciali e di stili di regia sofisticati, eppure quando la si guarda tutte le cose appena elencate diventano davvero un messaggio chiaro che arriva allo spettatore nell’immediato: cercare di fantasticare dentro di sé per affrontare le complicazioni.
Per una volta la drammaturgia racconta se stessa senza la pretesa di assurgere a capolavoro, ma comunque riuscendo nel suo intento ovvero smuovere qualcosa in chi guarda che sia ridere o emozionarsi. Ci si sente coinvolti e si ha pertanto la semplice sensazione di essere accanto ai personaggi al Bar di San Callisto a Trastevere.
Il semplice divertimento
Come se si fosse vecchi amici a bere un caffè, ci si sente fra loro, si ride di gusto oppure amaramente alle loro freddure, ci si indigna davanti alle ingiustizie quotidiane che i protagonisti devono sopportare, insomma sembra di conoscerli da sempre.
‘Lontano Lontano’ è un’opera in cui contano la vita, le storie, le persone, la bontà d’animo, le fortune e le iatture che l’essere umano affronta ogni giorno.
Ogni uomo o donna, che rientra nella fascia generazionale a cui i protagonisti appartengono e che vive le periferie d’Italia può, forse, riconoscersi in Attilio, Giorgetto e il professore.
Ed è questa la vera forza dei soggetti: essere vero e non desiderare niente di pretenzioso.
‘Lontano Lontano’ è decisamente spassoso: se volete farvi un regalo andate su Raiplay e godetevi il film dalla storia molto umana e attuale. Sicuramente lo amerete nella sua semplicità e nella sua delicatezza, nei suoi toni sussurrati, quasi carezzevoli di una Roma di borgata, che non ha mai perso la sua vitalità e la sua spontanea verve.
Alessandro Boschi dialoga con Giorgio Colangeli
Il giornalista Alessandro Boschi definisce Gianni Di Gregorio un regista rassicurante. Colangeli asserisce in positivo. Sono entrambi coetanei e inoltre “co” in tante altre cose.
L’attore in effetti racconta che tra di loro è nata non solo un’intesa artistica ma anche umana. E “Lontano Lontano” ne è testimone: è un film sull’amicizia che può nascere a volte sul momento oppure come se fosse stata affidata al caso.
Giorgio Colangeli ci intrattiene con meravigliosi aneddoti dettati dalla sua esperienza attoriale con Di Gregorio: sullo sfondo del lungometraggio si respirano dinamiche e rapporti interpersonali nostalgici, che non esistono più. Questi ultimi sono esempi che ci fanno capire un modo del tutto peculiare di intendere la vita, quasi in maniera contemplativa.
Si fa inoltre menzione all’idea di cinema strutturato (inteso come intreccio della narrazione) del regista, il quale riesce a ricreare una dimensione di commedia intesa non di battuta ma composta da dialoghi. Di Gregorio dunque fotografa la società per come funziona e disfunziona, tant’è che “Lontano Lontano” richiede una visone senza alcun pregiudizio.
Infine, l’attore descrive la situazione dei pensionati ritratti nel film e conclude i suoi pensieri con un invito piuttosto sorprendente: “aspettarci le cose importanti dall’orizzonte“.
Andrea Di Sciullo
Foto: Civitas Creativa
Lontano Lontano
Regia e soggetto Gianni Di Gregorio
con
Ennio Fantastichini Attilio
Giorgio Colangeli Giorgetto
Gianni Di Gregorio Il Professore
Roberto Herlitzka Federmann
Daphne Scoccia Fiorella
Salih Saadin Khalid Abu
Francesca Ventura Carolina
Silvia Gallerano funzionaria della banca
Iris Peynado Marisa
Galatea Ranzi signora del bar
Sceneggiatura Gianni Di Gregorio e Marco Pettenello
Costumi Gaia Calderone
Fotografia Gogò Bianchi
Montaggio Marco Spoletini
Musica Stefano Ratchev e Mattia Carratello
Scenografia Susanna Cascella e Giada Esposito
Genere Commedia, drammatico
Anno 2019
Durata 92 minuti
Produttore Angelo Barbaglio e Maria Panicucci
Casa di Produzione Bibi Film e Rai Cinema