Rocchina Ceglia:
“Diffondere la cultura è per me una missione, vivo il mio mestiere come tale. Nel contesto del ‘Castiglioni Film Festival’ ho scelto pellicole che non tutti hanno avuto la possibilità di vedere e l’idea di poterle diffondere per me è stata fonte di stimolo”
Giornalista/pubblicista, Ufficio Stampa e produttrice insieme a Giancarlo Nicoletti, drammaturgo e regista teatrale, Rocchina Ceglia quest’anno è stata scelta con Altra Scena come Direttrice artistica dell’ottava edizione del “Castiglioni Film Festival”.
Persona versatile, dinamica e capace, sa muoversi in diversi ambiti del panorama culturale italiano. Dal teatro al cinema, dai libri alla stand up comedy, riesce a seguire tutti i suoi progetti con determinazione.
Per la rassegna cinematografica 2022, Rocchina Ceglia ha lavorato accanto all’Assessore alla Cultura, Masimiliano Lachi, e al Sindaco, Mario Agnelli, entrambi di Castiglion Fiorentino.
Centro nevralgico della Toscana, sin dal 2014, con la sua rassegna cinematografica propone al pubblico pellicole al passo con i tempi, dimostrando che il lavoro di gruppo funziona quando riesce ad avvicinare la platea al grande schermo.
La Ceglia ci racconta dunque il dietro le quinte della stesura di una ricca programmazione, tra emozioni, incombenze, continuità. proiezioni, ospiti da accogliere e da intervistare, per coinvolgere gli spettatori, portarli all’interno del mondo della settima arte e facendo conoscere loro personaggi di spicco.
Rocchina Ceglia, lei è stata scelta in qualità di Direttrice artistica del “Castiglioni Film Festival”: come si è sentita a ricoprire questo ruolo e quante incombenze ha affrontato e nuove esperienze ha vissuto per far funzionare una macchina come questa manifestazione?
“Le responsabilità sono state diverse, prima tra tutte la scelta dei film, degli ospiti e dell’organizzazione in senso lato. Ma ho avuto accanto dei meravigliosi compagni di squadra e, insieme, abbiamo risolto alla grande anche difficili imprevisti.”
La rassegna di cinema quest’anno è giunta all’ottava edizione: quanto lavoro c’è dietro e quanto premia la costanza nel proporre ogni anno generi di linguaggi cinematografici diversi?
“Il lavoro che c’è dietro ad ogni manifestazione è indescrivibile. Da fuori non si direbbe. A maggior ragione se si vuole dar vita ad un Festival di qualità. Un impegno che viene ripagato poi dalla soddisfazione che si legge negli occhi degli ospiti e dagli applausi del pubblico.”
Il “Castiglioni Film Festival” si è svolto secondo un preciso filo conduttore: la contemporaneità. Perché questa scelta?
“Perché stiamo attraversando un’epoca particolare e proiettare pellicole dei nostri giorni credo fosse più sensato di una proiezione di film cult sicuramente già visti. Sono state pellicole, quelle scelte per questa Ottava Edizione, che parlano dei nostri disagi, i nostri tempi, le nostre paure e forse anche del mondo di affrontarle.”
Qual è il segreto della continuità del “Castiglioni Film Festival”?
“Il segreto è crederci e non arrendersi mai. Ho avuto l’onore di occuparmi della direzione artistica di questa ultima edizione, ma conosco il ‘Castiglion Film Festival’ già dalla quinta Edizione. Ho visto sempre nell’organizzazione di questa rassegna tanta determinazione e tenacia. E queste caratteristiche sono alla base anche dell’edizione che ho avuto il piacere di curare.”
Lei ha lavorato accanto all’Assessore alla Cultura, Massimiliano Lachi, e al Sindaco, Mario Agnelli: quale motivazione vi ha spinto ad andare avanti è stimolare le persone alla visione dei film su grande schermo?
“Diffondere la cultura è per me una missione: vivo questo lavoro come tale. Ci sono pellicole, storie, racconti che non tutti hanno avuto la fortuna di vedere e conoscere, l’idea di poterle diffondere il più possibile per me è fonte di stimolo.”
Durante la preparazione del Festival, in che modo si è svolto il suo dialogo e come si è confrontata con l’Assessore alla Cultura e il Sindaco del borgo toscano, al fine della rassegna stessa?
“Conosco la realtà di Castiglion Fiorentino da diversi anni ormai. Ho partecipato alle edizioni precedenti e mi sono confrontata spesso con l’Assessore alla Cultura, Massimiliano Lachi. Quando mi è stata proposta la direzione artistica del Festival ho trascorso un po’ di giorni a Castiglion Fiorentino per partecipare alle riunioni con tutto lo staff. Durante i mesi di preparazione, invece, ci è venuta incontro la tecnologia: video chiamate a raffica. Ho avuto carta bianca da subito, e da sempre mi è stata data tanta fiducia. Per correttezza e spirito di condivisione, ogni scelta, prima di confermarla l’ho esposta a tutto il gruppo di lavoro.”
Qual è il punto di forza che l’accomuna alle persone che l’hanno affiancata in questo festival?
“La determinazione e il credere in questo lavoro.”
Avete già idee per la rassegna edizione “nona”?
“Sì, però è presto per parlarne.”
Lei lavora soprattutto in ambito teatrale. Si è sentita spaesata ad abbracciare i meccanismi del mondo del cinema?
“No, spaesata no. All’inizio un po’ preoccupata poiché è un ambito che non conosco. Poi è avvenuto tutto in mdodo naturale. Certo, mi sono confrontata con nuovi linguaggi e nuove figure, ma tutto si è svolto in maniera armonica.”
Infine, visto che siamo in ambito cinematografico, qual è il suo film preferito e perché
“‘Non ci resta che piangere’, perché mi mette sempre di buon umore.”
Annalisa Civitelli
Ringraziamo la Direttrice artistica del Castiglioni Film Festival, Rocchina Ceglia, per la sua disponibilità e di aver accettato di rispondere alle nostre domande.