Solo il 28 novembre scorso, al teatro Argentina di Roma è andato in scena ‘Sempre aperto teatro – Omaggio a Patrizia Cavalli’. Una serata che ha visto protagonista – se così si può dire – la poetessa naturalizzata a Roma, morta lo scorso 21 giugno. Un evento che funge da punto di partenza per altri, di cui si sente necessità, e che mette al centro una figura grande osservatrice della realtà, dalla scrittura fervida, ilare e intelligente
“Think Poetic” recita una scritta su un muro di un negozio al centro di Roma, chiuso ormai da tempo. È un invito proprio al pensare poetico, a non distaccarsi dall’andamento sinuoso delle liriche. Un invito che, in questo momento storico, risulta potente e che sembra essere quasi una coincidenza. Infatti, la sera del 28 novembre mi sono recata al teatro Argentina, sito nel cuore della capitale, luogo che si è vestito di poesia.
Una ricca serata si è svolta in nome della poetessa Patrizia Cavalli. Molte le voci di alcuni esponenti della cultura e dello spettacolo che l’hanno omaggiata con letture di poesie, ricordi personali e canzoni scritte anche dalla Cavalli.
Persone che hanno volutamente commemorare la poetessa, figure che l’hanno conosciuta, incontrata almeno una volta, frequentata e persino lavorato insieme a lei.
‘Sempre aperto teatro’ ha dato al pubblico la possibilità di conoscere una grande interprete del nostro tempo che, attraverso una metrica classica ma ben strutturata, ha dato vita a una fluidità di parole che hanno inquadrato la realtà, la vita quotidiana, gli istanti dell’esistenza.
Al cuore
Al cuore
fa bene far le scale
al cuore
fa bene far le scale
al cuore
ma se non fa le scale
al cuore
fa bene far l’amore
il cuore
qualcosa deve fare
che altrimenti muore
sì muore sì muore
il cuore…
non può sparire
non può dormire
se va in pensione
non è più cuore…Lo tieni a pianterreno
l’hai chiuso in un cassetto
l’hai congelato bene
ci hai messo un bel fiocchetto…Ma al cuore
fa bene far le scale
al cuore
fa bene far le scale
al cuore
ma se non fa le scale
al cuore
fa bene far l’amore
il cuore
qualcosa deve fare
che altrimenti muore
sì muore sì muore
il cuore…Fallo impazzire
fallo soffrire
non dare retta
a chi ti dice
di andare piano
che vada in fretta
fallo sfrenare
la vita è questa
deve scaldarsi
deve eccitarsi
il cuore è cuore
si ferma e muore
non lo fermare
non lo fermare
il cuore
il cuore
il cuore
Sempre aperto teatro: l’eco dei versi nell’etere
L’incontro pubblico, se così si può definire, si è aperto all’insegna del documentario “Patrizia Cavalli, Stanze e versi” diretto da Roberto De Francesco.
Prodotto da Eskimo film, il cortometraggio, che ha partecpato al 23° Torino Film Festival – Doc 2005 Fuori concorso, vede come protagonista proprio Patrizia Cavalli esposta alle telecamere sia nella sua abitazione romana sia all’Auditorium Parco della Musica capitolino, intenta a preparare le sue letture poetiche.
Qui la platea percepisce il calibro della Cavalli. Una donna che sapeva come muoversi sia con la scrittura sia con il dialogo. E noi, intenti nell’ascolto dei suoi versi in cui l’uso sapiente delle rime è più che tangibile.
La poesia dunque volteggia nell’aria e incontriamo una persona che, per scrivere, traeva ispirazione da ogni cosa che la circondava: dai cappotti ai vicoli di Roma, dalle stanze della sua casa all’immaginazione.
Trapela dunque una donna divorata dalla poesia stessa, una donna capace di assorbire la cultura in modo naturale. Una creativa a 360°.
Rievocazione e musica
Ginevra Bompiani, Angelica Ippolito, Anna Bonaiuto, Tommaso Ragno, Chiara Valerio, Simone Zafferani, Emanuele Dattilo, Alfonso Berardinelli, Chiara Civello e Diana Tejera – in ordine di apparizione – hanno fatto rinascere la Cavalli attraverso una forte ed elegante intimità.
Ognuno ha declamato le poesie scelte, tute diverse, altri letto sia prosa sia versi, rimandandoci la personalità vorace, furiosa, accentratrice, teatrale e autentica, quale Patizia era.
La poesia tumultuosa in effetti travolge tuttora: un miscuglio di amore/odio che, come l’ha definita la Bompiani, era un antidoto alla noia.
Verso la fine di ‘Sempre aperto teatro’ la Civello e la Tejera ci hanno intrattenuto con “E se” scritto insieme alla Cavalli – Premio Betocchi | Città di Firenze 2017 – e “Al cuore fa bene far le scale” canzone tratta dall’omonimo libro/disco del 2012 (Edizioni Voland/Bideri), scritto dalla Tejera e dalla Cavalli stessa.
Un avvenimento che non dovrebbe fermarsi qui, bensì essere amplificato, poiché si sente la necessità di accrescere la nostra cultura e di approfondire personaggi di tale levatura, i quali hanno lasciato un’impronta indelebile nel vasto mare della letteratura italiana.
Annalisa Civiteli
Foto: Civitas Creativa
Sempre aperto teatro – omaggio a Patrizia Cavalli
Teatro Argentina
28 novembre
con Ginevra Bompiani, Angelica Ippolito, Anna Bonaiuto, Tommaso Ragno, Chiara Valerio, Simone Zafferani, Emanuele Dattilo, Alfonso Berardinelli, Chiara Civello e Diana Tejera
Patrizia Cavalli, Stanze e versi
Regia, soggetto e sceneggiatura Roberto De Francesco
con
Patrizia Cavalli
Fotografia Gian Filippo Corticelli
Montaggio Natalie Cristiani
Produttore Dario Formisano
Produzione Eskimo