Edito da Besa Muci ‘L’eredità di Anna Freud’, della scrittrice e drammaturga Roberta Calandra, si concentra sulla figura di Anna Freud nata nel 1895. Figlia di Sigmund Freud, si è dedicata alla psicoanalisi infantile e allo studio dei meccanismi di difesa dell’Io, distinguendosi anche per le sue numerose pubblicazioni. Il libro è un excursus sull’ultimo periodo della vita della psicoanalista austriaca: tra le righe trapela molto della sua personalità e leggendo il testo inoltre ci si può arricchire nell’animo
“Alla fine è importante ricordarsi che di quello che siamo non dobbiamo buttare via niente.”
Questa è una di quelle frasi del volume che ci è rimasta impressa: qui emerge chiaro il pensiero di Anna, la quale esorta a non cambiare mai, a non modificare noi stessi, utilizzando tutti i mezzi a nostra disposizione per migliorarci.
Ma l’individualità della psicoanalista emerge anche attraverso tanto altro e l’abile scrittrice lo dimostra con la sua scrittura puntuale.
Nel suo libro ‘L’eredità di Anna Freud’, Roberta Calandra concentra l’attenzione sull’ultima parte di vita della psicoanalista austriaca.
La protagonista ricorda la sua esistenza, la dedizione per il suo lavoro, il suo amore per Dorothy. Ricordi indelebili che la fanno ancora sentire attiva mentalmente, nonostante sia molto stanca e debilitata.
Di conseguneza Anna, che abita in una villa nell’elegante quartiere di Hampstead a nord di Londra, necessita di una ragazza che l’accudisca. Dopo vari colloqui, Sarah, una ragazza dal carattere enigmatico, supera la selezione.
Tra Anna e Sarah dunque si instaura, a poco a poco, un rapporto che con il tempo acquista i consueti ritmi giornalieri. Tuttavia, a scombussolare gli equilibri nelle loro vite irrompe Judith, una ragazza alternativa, dal temperamento impulsivo e dalla lingua tgliente.
Judith sta per laurearsi in Psicologia e cerca di approfondire la conoscenza della vita privata di Anna, intervistandola. La giovane studentessa riesce così a trarre ispirazione dall’illustre figura per applicarla al suo lavoro sia personale sia accademico.
“La sintesi, in una vita, è quell’alchimia per la quale non si ha quasi mai bisogno di spiegare perché tutto è già intuito.”
L’eredità di Anna Freud: riconscere se stessi
La narrazione è snella, ricca e ben definita: ‘L’eredità di Anna Freud’ cattura il lettore, lo incuriosisce e lo coinvolge, portandolo dentro la vicenda con vivacità.
Si percepisce un’approfondita ricerca sul personaggio della Freud che rende l’insieme stimolante. Le informazioni riguardanti la psicanalisi si amalgamano con la storia con sapienza, mentre sullo sfondo il racconto fantasioso si intreccia al reale tra aneddoti ed esposizione in prima persona di Anna circa le vicende che le accadono intorno.
L’autrice descrive con chiarezza il legame, che va trasformandosi, tra le tre donne che vivono ognuna una crescita personale: dalle perplessità iniziali si passa alla conoscenza, alla scoperta e alla fiducia reciproca.
I tre personaggi si muovono in modo lineare e la Calandra ci fa comprendere quale fosse la loro relazione con il proprio padre, figura che diventa significativa e centrale, la quale ha contribuito in modo significativo a influenzare i caratteri di Anna, Judith e Sarah, creando dissidi interiori.
Tuttavia, questi ultimi verso la fine sembrano trovare risoluzione, quella che le donne cercavano da tempo, quasi come fonte di liberazione.
‘L’eredità di Anna Freud’ si può definire un lascito da parte della psicoanalista basato sui suoi insegnamenti e le sue parole. Sta quindi a Sarah e Judith trarne spunto. Le due ragazze scoprono una differente visione dell’esistenza e di se stesse, riuscendo a scardinare i meccanismi di difesa e a scrollarsi la rabbia di dosso.
Tutti gli elementi che cogliamo all’interno del libro possono con probabilità coadiuvare anche noi lettori, consapevoli di poter osservare meglio noi stessi e di comprendere le dinamiche interne al nostro Io. Potremmo poi capire quanto l’amore – per raggiungerci – subisce percorsi tortuosi per stupirci e che basarsi sulla propria persona sia sempre sorprendente.
Annalisa Civitelli
Biografia
Roberta Calandra, scrittrice, drammaturga, autrice, vive e lavora a Roma.
Tra le sue pubblicazioni: “L’eredità di Anna Freud” Besa Muci (2013) riedito nel 2022, “Tempo per vivere” Aldenia (2017), “Otto” Edizioni Croce (2020), i tre volumi di scritti teatrali “Buffonate senza corte”, “Zona contemporanea 2017 e 2022”, le fiabe “Ryunio” Edizioni Corsare (2013), “Black Wolf 2019” e “Chiamami ancora zia!”, Black Wolf (2019). Ha pubblicato “Disargini”, la sua prima raccolta di poesie.
Roberta Calandra
L’eredità di Anna Freud
Edizioni Besa Muci
Collana Passage
Genere Narrativa, Saggistica
Edizione 2022
Pagine 171