In scena al teatro Quirino di Roma fino al 12 febbraio, Elena Sofia Ricci è la splendida protagonista di ‘La dolce ala della giovinezza’. L’opera, uno dei testi più amati del commediografo americano Tennessee Williams, è presentata al pubblico con la regia classicheggiante di Pier Luigi Pizzi
Nella stanza di un hotel di St. Cloud, Mississippi, la star del cinema ormai in declino Alexandra Del Lago, si intrattiene con Chance Wayne, un aspirante attore che, per sbarcare il lunario, si è ridotto a fare il gigolò. I due avranno modo di passare insieme una lunga giornata nella quale si troveranno a fare i conti con la propria insoddisfazione, sentendo entrambi che ormai ciò che era la fonte di tutta la loro fortuna e della loro speranza, la giovinezza, sta svanendo.
‘La dolce ala della giovinezza’ è una pièce nella quale la penna di Tennessee Williams è riconoscibile già dalle prime battute: anche tra le pagine di questo copione, un uomo e una donna si attraggono e si respingono sopraffatti dai propri demoni e dal proprio passato.
I lunghissimi e dettagliati dialoghi rendono chiara da subito la psicologia di Alexandra e Chance, i due protagonisti assoluti, e gli scambi che intercorrono tra i due definiscono i contorni di tutte le loro umane contraddizioni.
La regia che Pier Luigi Pizzi architetta per questo lavoro ha uno spirito antico, classico, che conferisce alla messinscena una fermezza che purtroppo diventa troppo statica e che appiattisce qualsiasi dinamismo.
Il regista cura anche scene e costumi che, al contrario, sono esteticamente indovinati ed elegantissimi e trasformano il palco in un’ambientazione verosimile.
Per quanto l’opera sia un lavoro di parola e non di azione, la successione delle scene è sempre poco fluida e tende a dilatarsi nel tempo anche nei passaggi più concentrati.
Non aiuta neppure la scelta, senza dubbio infelice, di calare il sipario diverse volte in occasione dei cambi dei capitoli della storia: questa decisione spegne la tensione della narrazione, rompe il ritmo – già precario – e diventa disturbante.
La dolce ala della giovinezza: Elena Sofia Ricci è magnifica
In uno spettacolo così controverso, la figura migliore la fa Elena Sofia Ricci: la protagonista dell’opera si cala nei panni di Alexandra con intensità e numerose sfaccettature che rendono il suo personaggio ricco e complesso.
Il talento naturale della Ricci fa di Alexandra Del Lago il carattere più a fuoco di tutto il lavoro, donando alla sofferente protagonista frustrazione, femminilità e persino umorismo.
Se la cava benissimo anche Gabriele Anagni: nel ruolo dell’inappagato Chance, il giovane attore esegue una prestazione vigorosa ed energica sebbene talvolta si lasci comandare dall’entusiasmo finendo sopra le righe.
‘La dolce ala della giovinezza’ rimane un caposaldo della drammaturgia statunitense e si fa seguire con grande interesse, tuttavia, in questo caso, le numerose idee poco indovinate ne sbiadiscono non poco il valore.
Gabriele Amoroso
Teatro Quirino
da 31 gennaio al 12 febbraio
La dolce ala della giovinezza
di Tennessee Williams
Traduzione Masolino D’Amico
Regia Pier Luigi Pizzi
con Elena Sofia Ricci, Gabriele Anagni, Chiara Degani, Flavio Francucci, Giorgio Sales, Alberto Penna, Valentina Martone, Eros Pascale e Marco Fanizzi
Musiche Stefano Mainetti
Scene e costumi Pier Luigi Pizzi
Ligth designer Pietro Sperduti
Produzione Fondazione Teatro della Toscana – Best Live