‘Ragazze perbene’ di Campofreda racconta una storia che, purtroppo o per fortuna, molte lettrici del nostro Paese potrebbero sentire vicina alla loro. Purtroppo, perché tratta alcune dinamiche tossiche diffuse nei paesini di provincia e degli effetti nella psiche di chi cerca di sottrarvisi. Per fortuna, perché aver messo su carta queste esperienze fa sì che chi le ha vissute non si senta sola né sbagliata
“Caserta non mi manca mai, ma a volte mi manca quando ci sto. Mi manca ciò che non è mai stata e che avrebbe potuto essere per la mia generazione, quella cresciuta a ridosso del nuovo millennio, senza un cinema, senza una biblioteca, senza luoghi di ritrovo in cui sostare a raccontarsi e a immaginare un futuro.”
Il 27 gennaio 2023 la collana “Le fuggitive” di NN Editore ha accolto un nuovo romanzo, ‘Ragazze perbene’ di Olga Campofreda.
Il filo conduttore della collana è la questione femminile, declinata nel rifiuto delle protagoniste di questi libri a soddisfare le aspettative di chi vorrebbe decidere per loro chi e cosa dovrebbero essere in quanto donne.
È proprio ciò che fa la protagonista di quest’opera che si chiama Clara, nata e cresciuta in Campania, nella provincia di Caserta.
Tuttavia, a vent’anni ha lasciato il suo paese natale per trasferirsi a Londra, dove ora lavora come insegnante di italiano per facoltosi studenti inglesi.
“Sempre più di frequente mi scopro a sabotare i mondi di tutte le decisioni che non ho preso, ne contemplo gli esiti e le direzioni, mi ci perdo dentro come un viandante stanco. Mi chiedo se lo faccia mai anche Rossella: stare in bilico al bivio, cercare qualche secondo di silenzio in più prima di dire ancora se procedere come al solito verso la direzione più opportuna, quel compromesso d’amore che mette d’accordo tutti.”
Il tema del ritorno alle proprie radici
All’inizio del romanzo, Clara è su un aereo in partenza proprio da Londra e diretto a Caserta, dove deve tornare per partecipare all’addio al nubilato e in seguito al matrimonio di sua cugina Rossella.
Durante l’infanzia, le due ragazze sono state molto legate, ma poi le loro strade si sono divise e, se Clara ha deciso di andarsene dal paese, Rossella è rimasta e sta per sposarsi con il fidanzato storico del liceo, Luca.
Clara descrive le sensazioni che prova all’idea di tornare a casa, dalla sua famiglia, da sua madre, sua zia e sua nonna. Da tutte le donne, insomma, che hanno sempre sperato che lei decidesse di vivere come hanno fatto loro e come sta per fare sua cugina Rossella.
Infatti, secondo la mentalità del suo paese di provincia, Clara è un’outsider, una persona che ha trent’anni ma non ha un lavoro tradizionale, un marito, dei figli.
Non ha neanche una relazione stabile: frequenta senza impegno Tomás, l’ultimo di una lunga serie di ragazzi conosciuti tramite un’app di incontri.
In alcuni capitoli del libro, Clara ripercorre i suoi trascorsi con questi uomini. In altri, invece, racconta le vicende che accadono nel presente ora che è tornata a Caserta e le ricollega al passato. A ciò che lei, Rossella, Luca e altre figure del paesino hanno vissuto quando erano al liceo.
Ciò che è e ciò che sarebbe potuto essere
C’è consapevolezza nelle parole di Clara, ma anche rimpianto. Guarda con affetto alla ragazzina che è stata, in un contesto che non le dava punti di riferimento utili a capire quello che potenzialmente sarebbe potuta diventare. Sapeva soltanto quello che sarebbe dovuta diventare, ma non è mai stata convinta che avrebbe funzionato.
Al contrario, Rossella sembra essersi calata bene nel ruolo che era stato previsto per lei: “A quattordici anni Rossella, che sognava di diventare una ballerina, era stata inghiottita dall’ambizione di sua madre che voleva farne una modella di abiti da sposa. Dalle nostre parti essere una modella di abiti da sposa comporta il raggiungimento di uno status sociale ben preciso. […] Da dove veniamo noi, le modelle di abiti da sposa hanno un ruolo che non si limita ai vestiti che indossano: loro incarnano l’ideale femminile che sotto quell’abito e attraverso quell’abito tiene insieme bellezza, purezza e docilità”.
La stessa purezza che Rossella conserva fino a quando non diventerà moglie, come la tradizione e gli insegnamenti ricevuti alla scuola delle suore vogliono. Inoltre Luca, il futuro sposo, è il marito ideale. Per lei, al liceo, ha preso a pugni un altro ragazzo, proprio come ci si aspetta che un vero uomo faccia, difendendo l’onore e rivendicando il possesso sulla propria donna.
E allora, perché le cose non sembrano andare come è naturale che sia? Perché Clara ha la sensazione che qualcosa stoni in questo quadretto perfetto di convenzioni tramandate da generazioni e generazioni di donne della sua famiglia?
Siamo (quasi) tutte Ragazze perbene
“Le donne della mia famiglia sono boccioli di rosa selvatica a cui è stato imposto di fare i gerani. È stato così anche per me e per Rossella. Come gerani siamo state curate per essere esposte sui balconi di casa, sotto lo sguardo dei vicini, a esaltare il buon nome dei nostri padri”.
‘Ragazze perbene’ è un libro necessario. È un racconto di fantasia, certo, ma molto realistico.
Parla di un’educazione sentimentale che tante ex-ragazzine, oggi donne, hanno ricevuto, soprattutto se nate e cresciute in paesini della provincia italiana.
Come Clara, anche l’autrice Olga Campofreda vive a Londra e forse ha vissuto esperienze simili a quelle della sua protagonista, dato che sa raccontarle in modo così puntuale e intelligente. Il suo stile di scrittura è limpido e scorrevole e si addice perfettamente all’argomento della vita delle donne di provincia, trattato prima di lei con maestria da altre scrittrici italiane come Elena Ferrante e Silvia Avallone.
In ogni caso, ciò che conta non è che Campofreda e Clara siano la stessa persona: possono non aver nulla a che fare l’una con l’altra, però Clara ha a che fare con tante di noi.
Ci fa immedesimare, riflettere e ripensare alla nostra infanzia e adolescenza. E, cosa per niente scontata, ci fa sentire meno sole.
Eva Maria Vianello
Biografia
Olga Campofreda vive a Londra, dove lavora come ricercatrice in Italian e Cultural studies e insegna scherma per la nazionale inglese under 20. Nel 2009 ha esordito con “La confraternita di Elvis” (ARPANet) e i suoi racconti sono apparsi su riviste e blog letterari. Tra le sue ultime pubblicazioni: “A San Francisco con Lawrence Ferlinghetti” (Giulio Perrone Editore 2019) e il saggio su Pier Vittorio Tondelli “Dalla generazione all’individuo” (Mimesis 2020). È co-autrice del podcast “The Italian Files” e insieme a Eloisa Morra cura “Elettra”, una serie antologica di racconti sul rapporto tra padri e figlie (effequ).
Olga Campofreda
Ragazze perbene
Edizioni NN Editore
Collana Le fuggitive
Genere Narrativa
Anno 2023
Pagine 224