Fino al 12 marzo, il teatro Vascello di Roma ospita ‘Peng’: l’opera, scritta da Marius Von Mayenburg e riadattata per le scene italiane dalla traduttrice Clelia Notarbartolo, è una rappresentazione grottesca e surreale di quelli che sono gli anni più recenti della nostra epoca, almeno in Occidente. Nel corso dello spettacolo, si vedranno tutti quegli aspetti, resi quasi disumani – come l’esibizionismo a tutti i costi, la violenza, l’incomunicabilità, il patriarcato – che hanno caratterizzato nella maniera peggiore possibile la vita di uomini e donne a partire dall’inizio del nuovo millennio
Ralf Peng è un bambino di 5 anni: già nel momento della propria nascita, Ralf si è distinto per una psiche completamente disturbata, il neonato ha infatti strangolato la propria sorella gemella quando entrambi erano ancora nell’utero materno.
In questi primi anni di vita, Ralf sarà il protagonista di tutti gli episodi che avvengono nella propria casa dove, insieme ai genitori e ad altri inquietanti personaggi che frequentano quelle quattro mura, ogni momento, uno più assurdo dell’altro, sarà filmato e trasmesso, diventando un disturbante reality show.
‘Peng’ è uno spettacolo che deve essere visto: l’opera di Marius Von Mayenburg, che è stata riadattata per il pubblico italiano da Clelia Notarbartolo, è un lavoro sofisticato e unico nel suo genere che diventa uno sguardo critico e profondo sull’umanità più corrotta dei nostri tempi, senza cadere mai in ovvietà o esagerazioni.
Sebbene nella rappresentazione ogni scena sia pervasa da interazioni e linguaggi iperbolici, la resa globale è connotata da una verità misera e innegabile che pone il pubblico di fronte a un dato di fatto che tutti tendiamo a minimizzare o sottostimare ma che, al contrario, è terribile proprio perché ormai raffigura un’abitudine.
Peng: nuovo ossigeno al teatro
L’analisi delle prospettive peggiori della società della nostra epoca potrebbe sembrare quasi scontata o banale: non è chiaramente così, dal momento che la drammaturgia di ‘Peng’ indaga quegli stessi aspetti con una cifra continuamente comica che accresce ancora di più il senso di amarezza e malumore che tutte le persone a noi contemporanee conoscono benissimo.
La fenomenale regia di Giacomo Bisordi rende l’intera messinscena ancor più estrema: con una serie di azioni iperdinamiche e tumultuose, la scena e gli attori si macchiano, si sporcano, si rendono ridicoli e insopportabili creando un insieme dove sembra non esistere salvezza, tutto diventa un angosciante buco nero.
Fausto Cabra è il protagonista assoluto della rappresentazione: nei panni di Ralf, Cabra – ormai un nome prestigioso dei nostri palcoscenici – anche in quest’occasione non delude affatto. La prestazione del giovane attore è alienata, intensa, precisa e inimitabile e gli spettatori non possono che rimanere sbalorditi da tanto talento.
Non è da meno il resto del cast: Aldo Ottobrino, Sara Borsarelli, Francesco Sferrazza Papa, Anna Chiara Colombo e Francesco Giordano sono tutti dotati di grandissima forza comunicativa e contribuiscono, insieme a Fausto Cabra, a creare la compagnia perfetta per questo lavoro.
‘Peng’ è uno spettacolo che dà altro ossigeno a un teatro che negli ultimi due anni sta caparbiamente rialzando la testa, apparentemente riuscendoci.
Gabriele Amoroso
Foto: Manuela Giusto
Teatro Vascello
dal 7 al 12 marzo
Peng
di Marius Von Mayenburg
Traduzione Clelia Notarbartolo
Regia Giacomo Bisordi
con Fausto Cabra, Aldo Ottobrino, Sara Borsarelli, Francesco Sferrazza Papa, Anna Chiara Colombo e Francesco Giordano
e con la partecipazione di Manuela Kustermann
Costumi a cura Francesco Esposito
Scene e disegno luci Marco Giusti
Scenografa collaboratrice Alessandra Solimene
Video Paride Donatelli
Suono Dario Felli
Realizzazione scene Danilo Rosati
Aiuto regia Paolo Costantini
Assistente alla regia volontario Luca Nencetti
Produzione La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello con il contributo di NuovoImaie