Al teatro Parioli di Roma, dal 22 marzo al 26 marzo, ‘Teresa la ladra’ oltre ad aver incantato il pubblico è stato uno spettacolo carico di energia e di pathos grazie alla regia perfetta e cadenzata di Francesco Tavassi
Dacia Maraini è solita scrivere anche drammaturgie teatrali come, per esempio, Per Giulia, rappresentazione alla quale abbiamo assistito nel lontano 2018.
Questa volta, la scrittrice si dimena in una rielaborazione, adattata per le scene, del suo romanzo “Memorie di una ladra” edito da Giulio Perrone (2012), ispiratore del film con Monica Vitti e che dà il titolo allo spettacolo stesso: ‘Teresa la ladra’.
La protagonista assoluta è Mariangela D’Abbraccio, che abbiamo incontrato in precedenza con Anima Latina, un reticolato denso di emozioni. L’attrice, infatti, se sul palco del Vittoria mostrava la sua bravura tra declamazione, canto e recitazione, al Parioli sfodera un’energia irrefrenabile.
Teresa la ladra: la storia italiana lunga mezzo secolo
In ‘Teresa la ladra’, l’interprete si cala nella parte facendola sua e dimostrando la sua professionalità a tutto tondo. Canta, recita, si muove con destrezza: i passaggi da una scena all’altra sono fluidi, nulla stanca lo spettatore, anzi.
La platea è coinvolta nelle vicende della figura femminile, una personalità libera, che sceglie di vivere ai margini della società mantenendo però salda la sua dignità.
Sin da piccola Teresa, che si definisce ingenua e paesana, è derisa da tutti ed è costretta a badare alla casa. Infatti, ben presto si abitua alla vita di strada e di conseguenza al carcere. Gli accadimenti così si susseguono in un turbinio ritmico che l’attrice mantiene alto dall’inizio alla fine.
La pièce vertiginosa
La storia, dai toni nostalgici, ci mette di fronte a uno spaccato del nostro Paese della durata di cinquant’anni, partendo dagli anni ’20 per giungere ai ’70: si vivono povertà, guerra, boom economico, moda, amore, abbandono, l’arte di arrangiarsi; i sentimenti, poi, sembrano uscire dall’animo di Teresa con passione, disperazione, incanto e a volte con la follia del momento.
Sul palco il cambio di abiti (Maria Rosaria Donadio) diventa parte integrante dell’insieme e segue il filo del racconto, mentre le canzoni originali scritte da Sergio Cammariere e la stessa Maraini sono interpretate da Mariangela D’Abbraccio, facendoci ancor più entrare nel vivo della narrazione e constatare che la voce dell’artista è ancora possente e vigorosa.
La vertiginosa pièce, infine, si muove tra una drammaturgia amara e sarcastica al contempo. Il gioco di luce costante crea le suggestive ambientazioni, e una pedana rotante è una trovata che arricchisce lo spettacolo; inoltre l’interazione con l’ensemble I Musica da Ripostigio è una risultante perfetta.
Annalisa Civitelli
Teatro Parioli
dal 22 marzo al 26 marzo
Teresa la ladra
di Dacia Maraini
con Mariangela D’Abbraccio
canzoni originali di Sergio Cammariere e Dacia Maraini
Regia Francesco Tavassi
Arrangiamenti Alessandro Nidi
Costumi Maria Rosaria Donadio
I Musica da Ripostiglio
Gianluca Casadei fisarmonica
Raffaele Toninelli contrabbasso
Emanuele Pellegrini batteria
Luca Pirozzi chitarra
Alessandro Golini violino
Produzione Teatro e Società