Fino allo scorso 7 maggio, ‘Marocchinate’ è stato lo spettacolo proposto dal teatro Vittoria di Roma per questa stagione 2022 – 2023. L’opera è scritta a quattro mani da Ariele Vincenti e Simone Cristicchi ed è un emozionante monologo che racconta al pubblico una tremenda pagina di storia italiana: all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre, la Ciociaria è stata liberata e allo stesso tempo sconvolta dall’esercito marocchino, con conseguenze terrificanti per tutte le donne di quelle zone
Incalzato dalle domande di un giornalista, impegnato a scrivere un resoconto sulla liberazione della nostra penisola dai nazifascisti, Angelino, un simpatico pastore ciociaro, racconta una drammatica storia rimasta a lungo taciuta: quando nel 1944 la Ciociaria, ancora invasa dai tedeschi, fu finalmente liberata da un’azione combinata degli eserciti francese e marocchino, i soldati di quest’ultimo, come ricompensa, ottennero 50 ore di carta bianca ovvero di possibilità di approfittare di luoghi, animali, oggetti, e purtroppo anche persone, così come avrebbero voluto; questo ignobile premio si tradusse in un’infinita serie di violentissimi stupri che segnarono per sempre le esistenze delle donne vittime di quelle aggressioni.
‘Marocchinate’ è un bellissimo lavoro teatrale che, a fronte della trama così sconvolgente e dolorosa, riesce a mettere scena una rappresentazione affascinante ed efficace dalla prima all’ultima battuta.
Il testo, firmato da Ariele Vincenti e Simone Cristicchi, è scritto con grande abilità e con un’ottima capacità di sintetizzare e rendere tangibili i terribili eventi storici raccontati.
L’opera è il risultato di una lunga ricerca fatta tra materiali originali di diversa natura e soprattutto di un’intervista realmente esistente e realizzata all’inizi degli anni ’50 da Enzo Biagi per la rivista ormai non più pubblicata: “Epoca”.
La narrazione è portata sul palcoscenico dal personaggio protagonista, il pastore Angelino, che con un linguaggio vernacolare e una lucidità chirurgica descrive quella terrificante pagina di storia in tutti i suoi dettagli.
Marocchinate: si ride e si piange
Ariele Vincenti è anche in scena nei panni di Angelino e la maggior parte della riuscita del lavoro dipende proprio dalla sua recitazione: l’attore offre una prestazione ironica e misurata allo stesso tempo ed è in grado, tra le tante battute che strappano parecchie risate, di toccare corde particolarmente sensibili che portano gli spettatori a provare emozioni sincere e profonde.
Testi come quello di ‘Marocchinate’ corrono spesso il rischio, per il tema trattato, di apparire ripetitivi, scontati, già sentiti o addirittura patetici ma non è questo il caso: la storia di Angelino è una storia vera e ricca di significato, raccontata con un’intelligente obiettività che ne scongiura ogni nota melensa.
Gabriele Amoroso
Foto: Francesco Nannarelli
Teatro Vittoria
dal 2 al 7 maggio
Marocchinate
di Ariele Vincenti e Simone Cristicchi
Regia Nicola Pistoia
con Ariele Vincenti
Musiche Marcello Corvino
Produzione La Bilancia