Il 7 marzo 2023, il cantautore romano Pier Cortese ha pubblicato il suo ultimo EP, ‘Sottopelle’. L’album è realizzato in collaborazione con la scrittrice Chiara Gamberale e inserito nella storia e nel contesto del suo ultimo romanzo: “I Fratelli Mezzaluna”
Le collaborazioni tra i cantautori e gli scrittori non sono una novità. Possono prodursi in progetti apprezzati, come il duetto tra Ben Folds e Nick Hornby “Lonely Avenue”, o combinazioni discutibili, come la colonna sonora realizzata dal virtuoso Edgar Winters per la saga fantasy “Mission Earth” di L. Ron Hubbard, fondatore di Scientology.
‘Sottopelle’, EP del balladeer romano Pier Cortese, ricade nella prima categoria – forte non solo del talento del suo esecutore, che ha un’affinità per la narrativa descrittiva nella sua musica, ma anche dell’immediata analogia con l’autrice del romanzo che accompagna.
Chiara Gamberale è una delle scrittrici italiane più immediatamente riconoscibili, in attivo da più di vent’anni, caratterizzata da una vena sentimentale e malinconica che ben si sposa con Pier Cortese, un cantautore spoglio, schietto e capace di esprimere una tenerezza delicata: perfetto quindi per raccontare il mondo di Lena e Alen, i gemelli protagonisti del nuovo romanzo della Gamberale: “I Fratelli Mezzaluna”.
La dinamica alla base del romanzo è il dualismo tra due mondi, due città, due realtà opposte – il villaggio natale dei protagonisti, un’apparente utopia armoniosa dove non esiste il conflitto e ogni giorno è come il precedente, e il ‘Sottopelle’ che dà il titolo all’EP di Cortese.
Là albergano discordia, disparità, conflitto, rancori più grandi e più meschini, ed è soprattutto là che conduce Pier Cortese, con un cinismo crudele e distaccato, rovesciando i difetti e le ipocrisie di entrambi i regni finché a nessuno è più permesso di scappare.
Il mondo storto di Sottopelle
E per rispondere alla principale domanda legata ad ogni lavoro di questo tipo: non aver (ancora) letto “I Fratelli Mezzaluna” non solo non preclude l’apprezzamento dell’album, ma ne accresce l’intrigo.
Le prime due tracce, legate in maniera solo tangenziale al mondo creato da Gamberale, sono quelle meno di spicco. Ballad acustiche funzionali, ben eseguite – la voce di Cortese è pulita, espressiva, perfetta per questo stile – ma immerse in stilemi e immagini già conosciute. È più avanti, quando i personaggi e i luoghi del romanzo prendono vita nelle canzoni, che ‘Sottopelle’ acquisisce una sua identità.
“Il Fiume Rosicone”, immediata parabola contro l’invidia, si apre con uno scenario uscito da una raccolta di favole di Esopo per poi allargarsi contro tutta l’esperienza umana e il concetto stesso dell’invidia. Una parabola universale – ricorda musicalmente “Ma Il Cielo È Sempre Più Blu” – e spietata, che modernizza il contesto in cui il romanzo si immerge e dona ulteriore supporto ai messaggi. Mai il sentimento d’invidia – “quello che ti manca non è colpa mia/quello che ti manca è solo colpa tua” – è parso così patetico.
Cosa aspettarsi dai Fratelli Mezzaluna
Addirittura, la satira sociale presente in ‘Sottopelle’ sembra arricchire il contenuto al centro del romanzo, come a immergere Pier Cortese nel suo mondo e farne un cantastorie delle loro avventure.
Quando descrive “Gabaville”, lo sterile e inerte villaggio da cui provengono i protagonisti, la giustapposizione subitanea di aspetti positivi e negativi (“Son tutti lì è una grande famiglia/si vive un po’ come dentro una bolla”) sviscera qualunque patina di idealismo possa cogliersi a prima vista in quel luogo.
Viceversa la ballad “Maddy” è dedicata a Maddy la Matta, l’eccentrica emarginata madre dei gemelli protagonisti, ma nonostante (o forse grazie a) lo status di esclusa della sua protagonista si presenta come una canzone d’amore. Fiera e passionale come “Bocca di Rosa”, sensibile e sola come l’“Albachiara” di Vasco Rossi, e trattata con lo stesso affetto rivolto ad entrambe.
Così, senza conoscere la situazione, si ha un assaggio non solo de “I Fratelli Mezzaluna”, ma anche delle ipocrisie e stranezze del nostro mondo, e del modo con cui queste si manifestano di volta in volta negli sguardi artistici.
Il lavoro di Pier Cortese è marcato e sagace, riportando all’anima del cantautorato: il bisogno di raccontare ciò che si vede.
Maria Flaminia Zacchilli
Pier Cortese
Sottopelle
1. Sottopelle
2. Nudo con una rosa in mano
3. Il fiume rosicone
4. Gabaville
5. Maddy
Testo e musica Pier Cortese
Mix e master Matteo Gabbianelli @ Kutso Noise Home
Etichetta FioriRari
Distribuzione Believe
Booking La Fabbrica Giovanni Giganti