Giovedì prossimo verrà assegnato il “Premio Strega“, alla sua 77 esima edizione, che si tiene ogni anno nella splendida cornice del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma. In testa le autrici Ada D’adamo e Rosella Postorino. Siamo quindi in trepida attesa nello scoprire il vincitore o la vincitrice di quest’anno, anno in cui per la prima volta la presenza femminile si conferma elevata rispetto quella maschile che purtroppo ha delineato in gran parte la storia dello Strega e un evento in particolare si interroga sul perché
‘Lo Strega alle autrici’ va in scena dopo aver saputo i nomi che compongono la cinquina finale del “Premio Strega”. Il premio letterario annuale, che conferisce il riconoscimento al “miglior libro di narrativa italiana contemporanea“, nasce nel 1947 grazie all’idea della scrittrice Maria Bellonci, innescando l’impulso di rinascita della cultura del Paese in seguito agli anni bui avvolti dalla dittatura e dalla guerra.
Ricollegandosi alle storie sulla stregoneria risalenti all’epoca antica di Benevento, la Bellonci dunque avvia, insieme a Guido Alberti, proprietario della casa produttrice del noto Liquore Strega – che dà il nome all’omonimo premio -, una nuova e fervida realtà determinando un forte traino per il mondo culturale nostrano.
E già nel 1944 intorno alla figura della Bellonci gravitavano amici, giornalisti, scrittori, letterati e artisti, persone appartenenti a diverse fazioni politiche, per discutere di quel presente e del futuro incerto nel tentativo di sentirsi uniti, facendo fronte ai sentimenti della disperazione e della dispersione.
Il Premio Strega: le donne emergono
Ennio Flaiano, nel ’47, fu il primo scrittore a vincere il Premio Strega con il “Tempo di uccidere”. Ciò che colpisce è però che solo undici donne, ad oggi, hanno ricevuto tale onorificenza: Elsa Morante con “L’Isola di Arturo” fu la prima donna a ricevere il riconoscimento dieci anni dopo.
Durante gli anni ci si è interrogati sulla presenza femminile al Premio e di conseguenza sull’affermazione delle scrittrici: sessantacinque uomini hanno vinto la competizione letteraria.
Fattore, questo, che rianima la discussione sulle tematiche sociali con la sensazione di tornare indietro nel tempo riguardo la parità dei diritti, quasi come gli uomini fossero “poco abituati ad ascoltare la scrittura e la poesia delle donne”.
Motivo che ha sollecitato l’attrice Anna Maria Loliva a interrogarsi e a ideare ‘Lo Strega alle autrici’ evento che unisce teatro e lettura: l’intenzione è appunto dare voce alla letteratura femminile e rivalutare la partecipazione delle donne all’interno della storia dello Strega. E proprio il 2023, per la prima volta, registra una prevalenza di donne in semifinale – otto su dodici candidati- segnando un record e un cambiamento profondo nella nostra cultura.
Lo Strega alle autrici: tre autorevoli scrittrici
L’evento è un pretesto che aiuta ad ampliare lo sguardo anche sul mondo attuale. Gli scorsi 8, 9 e 10 giugno al teatro Tordinona capitolino, dopo l’annuncio delle cinquina finale dello Strega, l’iniziativa ha dunque preso vita.
Il format de ‘Lo Strega alle autrici’ è uguale per tutte e tre le serate ma le emozioni che ne scaturiscono sono differenti. Prima che le attrici Miriam Spera, Francesca Pimpinelli e Cristina Aubry si esibiscano le relatrici Michela Monferrini e Angela Bubba illustrano a loro modo le figure di Natalia Ginzburg, Anna Maria Ortese ed Elsa Morante.
Emergono i tratti salienti delle tre personalità: dalla scrittura potente si analizza il nucleo familiare, i luoghi dove sono vissute, usi e costumi che le hanno influenzate; individuiamo poi le frequentazioni istruttive e autorevoli delle scrittrici; spicca la loro capacità di emergere; dalle loro idee sia politiche sia umane si passa ai simbolismi intrinsechi che hanno caratterizzato il loro stile narrativo.
Lo Strega alle autrici: Ginzburg, Ortese e Morante
Dunque, se per la Ginzburg la parola è fonte di comunanza, il lessico, il valore della parola parlata può assumere i connotati di un linguaggio in cui tutti possono riconoscersi, per la Ortese i valori esistenziali si disegnano intorno a due termini, apparizione e visione.
La nomade, la zingara Ortese girovagava percependosi tale: viveva in modo essenziale, spogliandosi di orpelli, fronzoli e sovrastrutture, arrivando a celebrare e ad amare il mondo naturale, difendendone la parte più pura e innocente; un’ecologista che ha anticipato i tempi. “Poveri e semplici” è difatti un ritratto eterogeneo di questi valori sommati al silenzio, alla rivelazione, all’innocenza e alla giustizia verso gli ultimi, con l’invito a raggiungere i propri sogni.
Infine, la Morante, dal nome incisivo, viene disegnata come persona forte, intensa, granitica e tagliente quale era. Una donna che scriveva anche drammaturgie e non si è mai lasciata sconfiggere dalle sue origini, piuttosto ha combattuto per vincere, rimarcando l’importanza della letteratura.
Lo Strega alle autrici: nuovi scenari letterari
Le letture sono sentite, empatiche. Guidano, conducono gli astanti all’interno della narrazione dalla quale spiccano luoghi, paesaggi, sapori, odori. Uno sfondo in cui le vicende dei personaggi sono ben tessute e a noi non rimane che emozionarci calamitati dalle affascinati interpretazioni di Miriam Spera, Francesca Pimpinelli e Cristina Aubry.
‘Lo Strega alle autrici’ apre le porte a nuovi scenari: mette in relazione teatro e letteratura e suggerisce innesti interessanti. A pensarci bene il progetto è una forma di invito alla lettura, fa riscoprire quelle pagine che tuttora compongono il puzzle del nostro patrimonio culturale.
Piuttosto è un’immersione in un modo di scrivere lontano da noi ma pur sempre elevato, ricercato e impeccabile dal quale bisognerebbe attingere ai giorni nostri.
Sicuramente l’iniziativa è da introdurre nelle scuole e all’interno delle biblioteche al fine di stimolare tutti e tutte a leggere: un’esortazione a ri-svelare i contenuti custoditi dentro quei fogli intensi dove i termini risiedono e carambolano con ardore e grazia impiegata dalle scrittrici impavide e impegnate a livello sociale.
Annalisa Civitelli
Foto: Civitas Creativa
8, 9 e 10 giugno
Teatro Tordinona (Sala Strasberg) – Roma
Lo Strega alle autrici
un progetto di Anna Maria Loliva
con la presentazione delle scrittrici Michela Monferrini e Angela Bubba
e la partecipazione delle attrici Miriam Spera, Francesca Pimpinelli e Cristina Aubry
Natalia Ginzburg | Anna Maria Ortese | Elsa Morante
Giovedì 8 giugno
Natalia Ginzburg: “Lessico Famigliare” (Premio Strega 1963)
Relatrice: Michela Monferrini
Attrice: Miriam Spera
Venerdì 9 giugno
Anna Maria Ortese: “Poveri e semplici” (Premio Strega 1967)
Relatrice: Angela Bubba
Attrice: Francesca Pimpinelli
Sabato 10 giugno
Elsa Morante: “L’isola di Arturo” (Premio Strega 1957)
Relatrice: Angela Bubba
Attrice: Cristina Aubry