La sera del 25 luglio, per la rassegna “I Solisti del Teatro”, si è tenuto lo spettacolo di Antonia Brancati ‘Bello E Impossibile’, con protagonista Pino Cormani e Leonardo Mazzarotto al violino. Una rilettura antica e moderna insieme del mito di Narciso, comunicata da un interprete incandescente e con una tecnica espressiva impeccabile
La rassegna “I Solisti del Teatro” è giunta quest’anno alla ventinovesima edizione: un numero encomiabile, di cui l’edizione di quest’anno potrebbe essere un fiore all’occhiello.
Gli spettacoli, che si tengono nella suggestiva atmosfera all’aperto dei Giardini della Filarmonica Romana, sono imperniati su una mescolanza tra passato e presente che permette, allo stesso tempo, di riflettere sugli elementi senza tempo della natura e riscoprire in luce nuova storie classiche.
Ne è esempio lo spettacolo ‘Bello e impossibile’, che è stato messo in scena la sera del 25 luglio dinnanzi a un pubblico adorante.
Bello e impossibile: Narciso, Dorian Grey e noi
Il concept di ‘Bello e impossibile’ è di una disarmante semplicità – rielaborare la figura mitologia di Narciso, il mortale così bello e superbo da innamorarsi di sé stesso, in una chiave più contemporanea, e a sua volta incrociandolo con quella di Dorian Grey, il più famoso narcisista della letteratura moderna.
Quello che trasforma l’idea in una vera e propria esperienza è l’esecuzione, che si serve degli strumenti a sua disposizione occupando tutto lo spazio possibile e risultando coinvolgente e memorabile.
Nonostante la sua ricchezza tematica, l’ispirazione della rappresentazione è nata dalla collaborazione di sole quattro persone. Due sono la sceneggiatrice Antonia Brancati e il regista Riccardo d’Alessandro, che creano e allestiscono un monologo aggressivo, tagliente e cinico, ma non privo della dose di romanticismo che rende riconoscibile Oscar Wilde.
E a quel monologo dà vita l’efficace combinazione del violino di Leonardo Mazzarotto, che accompagna la rappresentazione nei momenti topici, e della performance infiammata di Pino Cormani.
Un Narciso come non si è mai visto: anziano, vissuto, introspettivo, e con un tormento da eroe byroniano che scuote, sin dalle prime battute, la percezione eterea che spesso si ha della figura di Narciso.
L’importanza di un buon interprete
La fusione Dorian Grey/Narciso è impercettibile – Cormani passa dalle vanterie distaccate dell’uno al tormento dell’altro senza battere ciglio, e interpreta allo stesso tempo un personaggio completamente nuovo. Le voci nella testa che lo tormentano, anch’esse interpretate da un sibilante, beffardo Mazzarotto, sono un elemento costante la cui natura spietata è palpabile.
Di particolare pregio è, inoltre, la combinazione delle due figure nello sviluppo tridimensionale che riceve il nuovo Narciso/Grey.
La ricerca compiuta sulla figura di Narciso include anche aspetti meno noti del personaggio, come la gemella dell’affascinante giovane (Narcisa, o Bucaneve), che aggiungono numerose sfumature al personaggio, e l’unione tra la figura della ninfa Eco, innamorata tragicamente di Narciso, e quella di Sybil Vane, l’attrice che Dorian Grey abbandona dopo una performance infelice, è un immediato centro al bersaglio.
E con la potenza vocale di Cormani, che pare risuonare tra gli alberi di Villa Borghese alle sue spalle, si conclude ‘Bello e impossibile’, uno spettacolo robusto e una grande interpretazione.
Un’altra splendida sorpresa di questa estate romana.
Maria Flaminia Zacchilli
Foto: Maria Flaminia Zacchilli
Giardini della Filarmonica di Roma
I Solisti del Teatro
Bello e Impossibile
25 luglio
Regia Riccardo d’Alessandro
con Pino Cormani
Leonardo Mazzarotto violino
Sceneggiatura Antonia Brancati