Fino a domenica primo ottobre, ‘Change’ è stato in scena al teatro Trastevere di Roma per aprirne la stagione; l’opera, scritta dal direttore artistico dello stesso teatro, Marco Zordan, è una rappresentazione dallo spirito grottesco che racconta tre ipotesi di svolgimento di un banale evento come una cena tra colleghi
Enrico è un fisico astronomico sposato con l’avvocatessa Sonia, che temporaneamente è senza lavoro, e padre di un capriccioso bambino di sei anni; il giovane scienziato organizza una cena con Umberto, il proprio capo, per sollecitarlo a pubblicare il saggio che lo stesso Enrico aspetta di veder divulgato da ben tre anni.
La serata parte nel peggiore dei modi possibili dal momento che ospiti e ospitanti fraintendono il giorno della fatidica cena, inoltre Umberto si presenta con la propria compagna, Ines, che mostrandosi per nulla accomodante renderà l’incontro ancora più imbarazzante. In tutto ciò, uno strano movimento del destino mostra come quell’importante incontro avrebbe potuto svolgersi in tre modi differenti.
‘Change’ è lo spettacolo che apre la stagione 2023/2024 del teatro Trastevere: l’opera è scritta da Marco Zordan, che dello stesso teatro è anche il direttore artistico, e si presenta come un lavoro grottesco e psicologico pieno di sostanza; i protagonisti della storia sono caratterizzati da un senso di frustrazione accentuato dall’insieme di segreti che ognuno di loro è costretto suo malgrado a gestire.
L’elemento più interessante e forse vincente dell’intero testo sono le tre ipotesi di trama che descrivono le altrettante strade che la storia potrebbe prendere di fronte a un incrocio.
Con quella che potrebbe essere definita un’allitterazione scenica, i tre atti del lavoro rappresentano le personalità dei personaggi e il modo in cui queste riescono a modificare attivamente o passivamente il corso degli eventi
Dopo la prima teoria di racconto, lo spettatore si trova dunque a provare una forte curiosità verso il concetto del come avrebbe potuto essere, trovando la risposta nelle idee dell’autore e restando inevitabilmente sorpreso.
Change: qualche materia da recuperare
Tuttavia lo spettacolo non è esente da difetti e non sono poche le accortezze da apportare per far sì che l’opera possa esprimere il suo potenziale al massimo.
C’è innanzitutto un problema per quanto riguarda la recitazione che, per quanto sia di buon livello – quella di Zordan più di tutte – mette in mostra la palese differenza di talento tra i vari membri del cast ed è proprio questo aspetto così eterogeneo a creare il disturbo più evidente.
Se infatti Zordan e Christian Galizia gestiscono la psicologia dei propri ruoli con abilità ed energia, lo stesso non si può dire di Desirée Tortorici e Alessia De Bortoli che, al contrario, appaiono più fiacche e dimenticabili.
Ugualmente, il ritmo globale del lavoro tende a essere ondivago e a fronte di scene efficaci e coinvolgenti, altrettante si svolgono con pesante lentezza quando non sono addirittura quasi superflue.
Il bravo regista Leonardo Buttaroni, solitamente capace di ottimi dinamismi scenici, può fare poco per un copione claustrofobico ma riesce comunque a congegnare una serie di movimenti, di posizioni e passaggi che fanno da impalcatura per tutte le azioni.
‘Change’ è un buon lavoro, scritto con competenza e dotato di un’ottima dose di inventiva dunque, tirate le somme, si potrebbe dire che lo spettacolo è soltanto rimandato alla prossima sessione.
Gabriele Amoroso
Teatro Trastevere
dal 27 settembre al primo ottobre
Change
di Marco Zordan
Regia Leonardo Buttaroni
con Marco Zordan, Christian Galizia, Desirée Tortorici e Alessia De Bortoli