Margherita e Roberto si conoscono da ragazzini nel paese in cui trascorrono le vacanze con i loro genitori. Da quel momento, la loro relazione prosegue per anni, evolvendo di pari passo con la crescita individuale di ciascuno dei due. ‘Altrove’ di Simona Rubeis è un romanzo di formazione e soprattutto d’amore, ma non è sdolcinato. Invece, è profondo e capace di smuovere sentimenti importanti
“Roberto era stato costantemente con me, mi accompagnava da quando avevo quindici anni. Era come averlo nella tasca dei pantaloni, nello zaino, nelle scarpe. Era stato nel libro di fisica, in quello di matematica, nella trousse del trucco. Era ovunque. E mi dava sostegno, mi spronava a migliorare, a camminare lungo la mia strada, perché un giorno la mia e la sua si sarebbero sovrapposte, una coincidenza perfetta, un traguardo tagliato in simultanea.”
Il primo amore non si scorda mai. Potrebbe sembrare un luogo comune ma, nel caso di Margherita e Roberto, è inevitabile che sia così. I due protagonisti di ‘Altrove’, romanzo della giornalista Simona Rubeis edito da Gruppo Albatros Il Filo, si conoscono a quindici anni nel paesino in cui trascorrono le vacanze con le rispettive famiglie.
Margherita viene da Roma, Roberto da Torino. La prima è introversa, idealista, piena di passioni alle quale non sa rinunciare: la politica, la musica, i libri. L’altro è espansivo, fa amicizia con tutti e, infatti, approccia Margherita non appena la vede. Lei è colpita dal modo di fare di quel ragazzo spettinato, così diverso dal suo.
A raccontarci questa storia è la stessa Margherita, ormai adulta, decenni dopo. È sua la voce narrante di ‘Altrove’, suo il punto di vista attraverso il quale ci immedesimiamo nella vicenda. Sue le emozioni, descritte con minuzia, accuratezza e con un linguaggio pulito ma non banale, anzi, piuttosto articolato nella sua chiarezza.
D’altronde, come Simona Rubeis, anche Margherita è una giornalista. O meglio, lo è stata: qualcosa, a un certo punto, l’ha portata a interrompere la carriera per la quale aveva lottato e faticato per anni, mentre Roberto, al suo fianco, la incoraggiava e le dava sostegno. Anche lui, però, nel presente in cui la protagonista racconta la loro storia, non c’è più. Cos’è accaduto?
“Ci eravamo abbracciati, avremmo dovuto inventarci una forma di dialogo che ci consentisse di riuscire a mettere la parola fine a quella brutta situazione. Dopo di che, saremmo ripartiti, insieme oppure ognuno per conto proprio. Avremmo dovuto affrontarci, non potevamo dare agli eventi il potere di catapultarci di qua e di là.”
Altrove: può un amore resistere a tutto?
Non è sempre stato un amore facile, il loro. Tante cose si sono messe di mezzo, nel corso del tempo. Dapprima la distanza Roma-Torino, incolmabile per due ragazzini. Poi, le differenze caratteriali: Margherita legge libri impegnativi, compra ogni giorno il quotidiano per tenersi aggiornata sulle questioni politiche e si infervora a parlarne, ha opinioni forti. Tra le pagine di ‘Altrove’, espone le sue idee, scrive della mafia, della dittatura in Grecia, della storia del Cile.
Roberto non condivide questi interessi, a lui basta rincorrere un pallone con gli amici e ciò, talvolta, lo fa sentire come se non fosse all’altezza della fidanzata. Ma resistono, continuano a ripetersi “Io e te siamo uno”.
Si incontrano in città diverse, si inseriscono l’uno nella famiglia dell’altra. Margherita si affeziona moltissimo al fratello di Roberto, Antonio detto Nino; sente che può considerarsi sua sorella anche lei, lo chiama “il mio fratello torinese”.
Anni dopo, quando la relazione è conclusa e Margherita è una donna di mezza età sposata con un altro uomo, è proprio l’incontro casuale con questo fratello che getta le basi per la stesura di ‘Altrove’.
Grazie a Nino, Margherita inizia a scrivere per esorcizzare un trauma, per liberarsi da un dolore che la soffoca, per accettare la fine di un amore avvenuta tanti anni prima. Ma che è indimenticabile, perché coincide con la fine di qualcos’altro.
“Negli ultimi tempi non sento la desolazione, la convoco, la invoco, perché nutro la speranza di poter ricominciare ad odiarti per quello che è successo. Ma oramai sono andata oltre, tu non hai colpa, non posso darti ancora la responsabilità di non avermi difesa, di avere permesso che la sciagura mi annientasse.”
La penna di Rubeis, da giornalistica a intimista
‘Altrove’ è il romanzo d’esordio di Simona Rubeis, eppure è una prima prova sorprendente. Forse perché la penna dell’autrice è già solida, data la sua carriera da giornalista.
Tuttavia, il contesto è diverso: infatti, nel libro Margherita specifica a più riprese che, quando si scrive un articolo, è necessario evitare di esprimere considerazioni soggettive.
Qui, al contrario, Rubeis non solo racconta una vicenda personale, ma lo fa in maniera così intima che ci si sente privilegiati come se la protagonista si stesse confidando con chi legge.
E sono confidenze con le quali si empatizza, si piange, ci si arrabbia. Si prova invidia, perché un amore così lo vorrebbero tutti. Anche se non sempre la vita concede il lieto fine.
Eva Maria Vianello
Simona Rubeis
Altrove
Edizioni Gruppo Albatros Il Filo
Collana
Genere Narrativa
Anno 2023
Pagine 388