In scena al teatro Vittoria di Roma fino allo scorso 5 novembre, ‘Novecento’, tratto dal celebre romanzo di Alessandro Baricco, ha trasformato l’opera in un monologo che ha entusiasmato e affascinato tutti gli spettatori del teatro di Testaccio. Sul palco, uno dei volti più amati e rappresentativi della compagnia stabile del teatro stesso, Stefano Messina: l’attore e regista recita un monologo carico di sentimento che ne ha sottolineato, per l’ennesima volta, le splendide doti da interprete
Danny Boodmann T.D. Lemon, detto Novecento, viene trovato appena nato a bordo della Virginian, una nave che viaggia continuamente tra l’Europa e gli Stati Uniti. Adottato da tutto l’equipaggio, Novecento diventerà un pianista eccellente, incaricato di suonare il pianoforte nell’orchestra del transatlantico ma, al di là di questo, le migliaia di passeggeri per i quali suonerà lungo la sua vita, diventeranno per lui l’unico sguardo su quella terraferma che i suoi piedi non toccheranno mai.
Il teatro Vittoria aggiunge nella propria lista un altro spettacolo da applausi scroscianti: ‘Novecento’, la drammatizzazione sotto forma di monologo dell’omonimo e celebre romanzo di Alessandro Baricco, è un lavoro curatissimo e sofisticato che a fronte di una forma piena di brillantezza, porta in scena una sostanza ancora più significativa.
I monologhi teatrali hanno sempre non poche difficoltà a trovare una regia che li allontani dal pericolo della staticità: in questo caso, il lavoro combinato dello stesso Stefano Messina con la bravissima Chiara Bonome scongiura il rischio, realizzando una costruzione elegantissima e dinamica in maniera sempre raffinata e utilizzando un insieme di luci e di selezioni musicali che, con perfetta armonia, accompagnano i movimenti che lo stesso Messina compie sul palcoscenico.
Novecento: una recitazione potente
Stefano Messina interpreta il monologo con una bravura sorprendente, bravura alla quale il suo pubblico è abituato, e con la capacità di diventare uno storyteller di primo piano.
L’attore riesce a rendere visibili le parole del testo e affascina la platea interpretando questa storia, così particolare, con una varietà di toni ed emozioni che non annoiano né distraggono mai.
Per più di un’ora e mezza, Messina rappresenta il lunghissimo soliloquio non perdendo mai la concentrazione né il fuoco, questo lo porta a giungere alla fine con un’energia poco più indebolita che, tuttavia, non compromette in nessun modo la riuscita dello spettacolo il quale anzi, una volta finito, lascia nel pubblico un potente senso di bellezza.
Gabriele Amoroso
Foto: Manuela Giusto
Teatro Vittoria
dal 31 ottobre al 5 novembre
Novecento
di Alessandro Baricco
Regia Stefano Messina e Chiara Bonome
Costumi Isabella Rizza
Musiche Pino Cangialosi
Scene Alessandro Chiti
Produzione Attori & Tecnici