Il 6 e il 7 dicembre scorsi, il teatro Trastevere di Roma ha presentato al pubblico ‘Uccidiamo il re’, l’ultimo lavoro firmato dal bravo Massimiliano Aceti. L’opera racconta la relazione che intercorre fra due fratelli, profondamente diversi tra loro che, pur avendo prospettive opposte sulla vita, si trovano in accordo per uno scopo comune dalle tinte pericolosamente oscure
Quando un noto e influente imprenditore è ormai prossimo alla morte, i due figli, Lorenzo che non si è mai allontanato dal genitore e Gabriele, il quale invece aveva abbandonato la propria città e la propria famiglia per inseguire le inutili aspirazioni da attore, si rincontrano dopo tantissimo tempo.
Tra i due fratelli è presente un irrisolvibile attrito che li porta a scontrarsi nonostante il delicato momento che accomuna entrambi, tuttavia, col passare dei giorni e con la salute del padre che prende alcuna direzione, Lorenzo e Gabriele si trovano sempre più vicini quando è chiaro che l’azienda di famiglia sarà ereditata proprio da loro due.
Massimiliano Aceti, giovane e valido autore romano, torna in scena con ‘Uccidiamo il re’, uno spettacolo che è già stato finalista del festival Inventaria 2023, una rassegna teatrale che ogni anno è organizzata dalla Compagnia teatrale e Associazione culturale DoveComeQuando che si tiene anche al Trastevere di Roma.
Un grido di protesta
L’esibizione è in scena con una drammaturgia che si barcamena tra comico e drammatico e trova la sua sostanza principale nei tribolati rapporti che legano padri e figli.
‘Uccidiamo il re’ racconta una storia nella quale possono ritrovarsi numerosi spettatori, anche se gli eventi narrati in questo copione arrivino verso eccessi che raramente si verificano nella realtà.
Aceti ha il pregio di riuscire a inserire i tanti aspetti tipici della commedia all’interno di una narrazione che è invece pregna di dolore, recriminazioni, incomprensioni e sentimenti cupi.
È tuttavia chiaro come l’intero spettacolo rappresenti un grido di protesta verso una generazione tuttora al comando nella nostra società che, in maniera quasi inconscia, ha violentemente tarpato le ali della propria prole.
Uccidiamo il re: una doppia anima
L’opera è scritta con grande abilità e una perfetta conoscenza degli strumenti teatrali, eppure assistendo alla rappresentazione emerge prepotente una particolare dicotomia.
Sebbene Massimiliano Aceti e Alessandro Cosentini recitino con estrema disinvoltura, e tutta l’azione sia caratterizzata da una forte nota di spontaneità, nella sua globalità la messinscena dà l’impressione di essere stata provata fino all’ultimo dettaglio e i due attori sembrano procedere nel corso dell’azione con una precisione quasi meccanica.
Nonostante questo, Aceti è un nome ormai piuttosto noto sulla scena romana e i suoi lavori si distinguono sempre per un’ottima qualità: ‘Uccidiamo il re’ non fa eccezione.
Gabriele Amoroso
Teatro Trastevere
6 e 7 sicembre
Uccidiamo il Re
Scritto e diretto da Massimiliano Aceti
con Alessandro Cosentini e Massimiliano Aceti
Organizzazione Barbara Alesse, Compagnia Sunny Side e Nutrimenti Terrestri