Fino allo scorso 17 dicembre, sul palcoscenico del teatro Off Off di Roma è andato in scena ‘Pietro Orlandi, fratello’: lo spettacolo, ultimo copione firmato da Giovanni Franci, racconta tutti i passaggi, distribuiti in quarant’anni, che riguardano la scomparsa di Emanuela Orlandi
È dal 22 giugno 1983, giorno della misteriosa sparizione di Emanuela Orlandi, che suo fratello maggiore, Pietro, non smette di impiegare tutta la propria energia per trovare la soluzione di quell’inquietante enigma.
Giovanni Franci, giovane e prolifico autore romano che con i casi di cronaca capitolini ha già dimostrato di avere un’ampia competenza, firma un lungo monologo, per sua stessa ammissione generato dalla realtà dei fatti e dalla propria immaginazione, che trasforma la figura di Pietro Orlandi in un narratore e un investigatore allo stesso tempo.
Dopo “L’effetto che fa”, incentrato sull’omicidio di Luca Varani e “Il caso Estermann”, basato sulla controversa morte della guardia svizzera Alois Estermann, Franci analizza la scomparsa di Emanuela Orlandi drammatizzando le parole di suo fratello.
‘Pietro Orlandi, fratello’ è dunque la precisa ricostruzione delle tappe di quel caso irrisolto che, in realtà, ha lasciato dietro di sé, in 40 anni, una quantità sconfinata di prove che hanno disegnato un cerchio sempre più stretto attorno alla soluzione del mistero.
E come da 40 anni tutta Roma e l’intera Italia sanno, c’è soltanto un insormontabile ostacolo che impedisce volontariamente la chiusura di quel cerchio: il Vaticano.
La ricerca persistente della verità
Franci scrive un copione accurato e privo di eccessiva teatralità nel quale sono numerosi gli episodi angoscianti e al limite del credibile che tuttavia rimandano sempre a un’unica e innegabile verità.
Valerio Di Benedetto, il protagonista della storia e ottimo attore già presente in diversi lavori di Giovanni Franci, si serve di una recitazione spontanea e precisa con la quale semplifica i passaggi dell’intricata sparizione di Emanuela.
Il bravo interprete, nei panni di Pietro, non va mai sopra le righe né cede a emozioni troppo drammatiche, anzi rimane fermo in una cifra sobria e misurata che rende tutta la messinscena estremamente seria.
Pietro Orlandi, fratello: anche a teatro si chiede giustizia
Al di là della nota e triste storia di Emanuela Orlandi, questo lavoro, per l’ennesima ma necessaria volta, afferma una condizione fondamentale e significativa: nessuna ingiustizia dovrebbe mai essere accettata passivamente.
Tutto questo esce dalla viva voce di Pietro Orlandi che, presente in sala, conferma per primo come questo lavoro teatrale sia importante.
Per quanto ‘Pietro Orlandi, fratello’ sia uno spettacolo che si allontana tantissimo dai canoni di una normale opera teatrale, lo spazio del palcoscenico risulta comunque idoneo a un racconto che può essere rappresentato in maniera chiara e dal vivo a una platea di spettatori.
Questa nuova corrente drammaturgica, di cui Franci è pioniere, si sta rivelando piuttosto riuscita e a questo punto ci si chiede con non poca curiosità quale sarà il prossimo lavoro del brillante autore romano.
Gabriele Amoroso
Foto: Marco Aquilanti
Teatro Off Off
dal 14 al 17 dicembre
Pietro Orlandi, fratello
Scritto e diretto da Giovanni Franci
con Valerio Di Benedetto
Elaborazioni digitali Nuvole Rapide Produzioni
Direzione tecnica Umberto Fiore
Assistente Fabio Del Frate