Fino allo scorso 28 gennaio, il teatro Vittoria di Roma ha ospitato sul proprio palcoscenico un lavoro che rappresenta con vigore un aspetto della nostra più triste attualità: ‘Love’s kamikaze’, firmato da Mario Moretti, racconta la storia di Naomi e Abdel, una ragazza ebrea e un ragazzo palestinese, che legati da una profonda storia d’amore convivono in Israele provando a far fronte a pregiudizi, differenze di opinioni e soprattutto improvvisi bombardamenti
Naomi, ebrea, e Abdel, palestinese, sono innamorati e vivono insieme a Tel Aviv, in un locale ricavato nei sotterranei di un hotel Hilton. La netta diversità tra le religioni dei due ragazzi non impedisce loro di vivere un amore totale e sincero, tuttavia abitare in un luogo come Israele mette a durissima prova l’identità di entrambi.
‘Love’s kamikaze’ porta la firma di Mario Moretti e mai come in questo periodo diventa uno spettacolo estremamente attuale e significativo.
Il copione è un lunghissimo dialogo fra i due protagonisti, Naomi e Abdel, che, utilizzando la storia d’amore della coppia sottolinea in maniera chiara e innovativa tutto ciò che significa essere ebrei o palestinesi dalle origini della rivalità tra le due etnie a oggi.
Love’s kamikaze: domande senza risposta
‘Love’s kamikaze’ è un lavoro che spinge il pubblico a porsi numerosi interrogativi, quasi sempre senza risposta, e che per l’ennesima volta mostra una realtà che sembra lontanissima da qualsiasi soluzione e che rappresenta un insieme di turpi difetti dell’uomo quali la presunzione, l’indifferenza, la violenza, il desiderio di vendetta e l’incapacità di ascolto.
L’azione è diretta dal bravo Claudio Boccaccini il quale saggiamente lascia in primo piano gli eloquenti dialoghi: Boccaccini allestisce una regia che mantiene una certa stabilità e non cade nella tentazione di costruire sul palco scene troppo movimentate o dinamiche.
Sono notevoli e ben affiatati i due interpreti in scena: Kabir Tavani recita con grande visceralità e disinvoltura, mentre Giulia Fiume, un’attrice ormai sempre più celebre e apprezzata, mostra la precisione e la versatilità che l’hanno sempre contraddistinta.
Uno spettacolo necessario
‘Love’s kamikaze’ è una pièce dotata di un’anima che non svela nessun segreto, ma per quanto la drammaturgia sia spesso connotata da aspetti prevedibili o poco sorprendenti, l’opera resta una rappresentazione teatrale necessaria proprio in virtù della sua trama.
Chiuso il sipario, è facile immaginare che un testo come ‘Love’s kamikaze’ sia la messinscena ideale per un pubblico giovanissimo il quale può trarre le più ovvie e giuste conclusioni su tutto quello che appare come più inspiegabile quando si parla della questione palestinese.
Gabriele Amoroso
Foto: Angelo Boccaccini
Teatro Vittoria
dal 23 al 28 gennaio
Love’s kamikaze
di Mario Moretti
Regia Claudio Boccaccini
con Giulia Fiume e Kabir Tavani
Costumi Antonella Balsamo
Musiche Antonio Di Pofi
Luci e fonica Andrea Goracci
Scene Eleonora Scarponi
Organizzazione Daniela Rotunno
Produzione Associazione culturale PEX