Fino a 24 marzo, il teatro Quirino di Roma presenta al proprio pubblico ‘Pensaci, Giacomino!’, una delle opere più controverse e amate di Luigi Pirandello: il protagonista è un fantastico Pippo Pattavina, il quale costruisce un carattere dotato di un’anima integerrima e moderna
L’anziano professor Toti è un insegnante di scuola superiore che viene in tutti modi persuaso dal proprio direttore ad andare in pensione; Toti non ha la minima intenzione di ritirarsi, anzi, spinto da uno spirito antigovernativo, è in cerca di una moglie alla quale lasciare la propria pensione per il numero più alto di anni possibile.
Il destino porta Toti a unirsi in matrimonio con la giovanissima Lillina, la figlia del custode della scuola, tuttavia la ragazza è incinta di Giacomino, un ragazzo scapestrato il quale, per volere dello stesso Toti, va a vivere con la coppia di neosposi, al fine di salvaguardare la serenità del nascituro. Tutto questo comporterà un’intromissione e un pregiudizio incrollabile da parte della comunità intorno ai tre.
Con ‘Pensaci, Giacomino!’, Luigi Pirandello invita i suoi lettori e il suo pubblico a non sentirsi mai giudicati dalle osservazioni del prossimo, soprattutto quando queste non hanno un vero fondamento.
Pensaci, Giacomino!: un testo moderno per sempre
Il testo, scritto nel 1916, sollecita una riflessione su un insieme di meschini atteggiamenti che si sviluppano tra le persone e che, per quanto condannabili e sorpassati, continuano impunemente a esistere ancora oggi.
Questo ennesimo capolavoro di Pirandello torna in scena a Roma con una veste elegantissima e tuttora carica dell’importante spessore psicologico che il copione porta con sé.
Ciò che in qualche modo, in questa versione, compromette il peso dell’opera è una riduzione da tre a due atti che necessariamente elimina alcuni passaggi che, per quanto definibili irrilevanti, sono parte integrante di una trama nella quale ogni dettaglio è fondamentale.
Nonostante questo, lo spettacolo non soffre certo un impoverimento, ma mantiene ben manifesto il suo senso più profondo.
Il genio di Pirandello emerge fortissimo anche in questo caso, ponendo lo spettatore di fronte a un insieme di pensieri che, immaginati 100 anni fa, dimostrano come l’autore siciliano fosse un precursore dei tempi e un acuto conoscitore dello spirito umano.
Quel che Pirandello racconta in questo suo ennesimo successo è una filosofia che attraversa i secoli e che, a maggior ragione, ai nostri giorni ci ricorda come il giudizio e il pregiudizio altrui siano quanto di più ininfluente nell’esistenza del singolo individuo.
Pensaci, Giacomino!: Pippo Pattavina è eccezionale
In questo ‘Pensaci, Giacomino!’, che è fedelissimo al copione originale, il regista Guglielmo Ferro sfodera alcune trovate particolarmente riuscite che esaltano ancor di più la natura della narrazione, facendo sì che le azioni sul palco appaiano come spiate.
Lo spettacolo è interamente sulle spalle di Pippo Pattavina il quale, presente in ogni scena, disegna un personaggio indimenticabile e moderno che si fa portatore di uno struggente monologo finale, pieno di pathos e di dolore, che tuttavia, attraverso la sincerità, conduce al migliore dei finali.
Gabriele Amoroso
Foto: Cristian Photo
Teatro Quirino
dal 12 al 24 marzo
Pensaci!, Giacomino!
di Luigi Pirandello
Regia Guglielmo Ferro
con Pippo Pattavina, Debora Bernardi, Diana D’Amico, Francesca Ferro, Giuseppe Parisi, Giampaolo Romania, Riccardo M. Tarci e Aldo Toscano
Scene Salvo Manciagli
Direttore di scena Franco Sardo