‘Abbi cura del tuo infinito’ di Stefano Colucci, edito da Wonderlart, è una raccolta poetica dal valore propiziatorio. Tratta infatti la natura magica e misteriosa della vita, nella profondità del dolore e nel risveglio interiore
“Misuro/in canzoni ascoltate/senza pensarti/nemmeno per un attimo/la mia rinascita.”
Stefano Colucci fonda i suoi componimenti in particolare sull’educazione lirica al conflitto esistenziale. Preserva gli ostacoli emotivi e l’eclissi del cuore. Illumina soprattutto la destinazione consapevole dell’uomo attraverso il cammino della sensibilità. Esplora i passaggi della vita con un’acuta percezione estetica.
Le ferite intime dell’autore tengono vive le parole con la grazia dell’incanto. Dilatano anche il respiro del conforto. Attendono la meraviglia della speranza. Elaborano lo sconfinato desiderio degli affetti.
Il poeta in realtà tenta di allontanare l’incomprensibilità umana con l’evoluzione miracolosa degli eventi. Vuole superare in tal modo la complessità di ogni rivelazione.
“Un giorno/ci metteremo in viaggio/e ci dirigeremo verso noi stessi. / Quel giorno ci incontreremo /per la prima volta. / Quel giorno diventeremo / chi siamo davvero.”
Abbi cura del tuo infinito:
l’antidoto efficace nell’assorbimento essenziale della sensibilità
Il libro ‘Abbi cura del tuo infinito’ è composto poi da quattro unità significative: venera il codice dell’anima. Il riscatto simbolico degli elementi naturali è finalizzato perciò all’invocazione di una energia sovrumana salvifica.
Stefano Colucci propone il suo intervento atttraverso l’interpretazione degli strumenti alchemici. Favorisce la realizzazione introspettiva. Trasmuta di conseguenza la conquista della verità. Indica la luminosità spirituale.
Decanta il passaggio dei versi con il ciclo delle fasi lunari. Richiama l’armonia di un disegno universale.
Le pagine si arricchiscono così di queste fasi: Novilunio (incantesimi per rinascere), Luna Crescente (rituali d’amore), Plenilunio (incantesimi per guarire) e Luna Calante (magia contro l’oscurità).
“Quando ci rivedremo / io ti racconterò i miei / e tu mi racconterai i tuoi / e vedremo quante volte / in questo tempo che ci separa “ci siamo già incontrati.”
L’avventura rivoluzionaria del coinvolgimento
La poesia di Stefano Colucci fonde sensazioni. Scioglie i limiti delle premonizioni. Confonde il tempo della consapevolezza con l’urgenza della comunicazione.
L’influsso dei sentimenti forma il carattere degli uomini in materia di cambiamenti della vita, per spiegare la ricerca inestinguibile dell’amore e del suo incantesimo.
“È nelle cose minuscole / che vedo miracoli. / Nelle tue vene, nelle tue mani, / nei tuoi occhi che venero come oracoli”
Il libro celebra l’inno alla dottrina vitale della sfera affettiva. Invita a scoprire l’universo che è componente essenziale nei nostri pensieri.
‘Abbi cura del tuo infinito’ festeggia l’impercettibile cerimonia dell’immensità, in tutte le cose, in ogni azione quotidiana. Gestisce l’equilibrio dello spazio e del tempo. Conferma l’avventura rivoluzionaria del coinvolgimento.
Descrive il coraggio della riconoscenza e prolunga una realtà per illustrare l’esperienza dei ricordi e per spiegare l’eredità delle emozioni.
L’imperativo:
ascoltare il mondo che ci circonda
“Tutto questo è importante / solo nel momento /in cui accade, nell’attimo stupendo / dove ogni cosa sembra importantissima / e lo è, lo è davvero, perché siamo vivi / ed è magnifico esserci.”
Stefano Colucci esorta quindi, contro il timore della provvisorietà, a leggere tra le righe. A riprendere la nostra incessante trasformazione, sempre in divenire. Sollecita a ricercare comunque dentro noi stessi una risposta di completezza. Assapora infine la compiuta speranza dei sogni.
L’autore in ‘Abbi cura del tuo infinito’ segue finalmente il riflesso di assoluto, nella frontiera illimitata delle vive sensazioni. Indica, nell’esperienza miracolosa della poesia, la primordiale forza della natura, la capacità creativa della saggezza.
Rita Bompadre
Biografia
Stefano Colucci (22 settembre 1995) nasce ad Avellino e vive a Roma, dove si è laureato in Arti e Scienze dello Spettacolo presso l’università Sapienza.
Si fa conoscere come poeta grazie a “Youth Symphony – Sinfonia della giovinezza”, esordio suddiviso in tre parti tra il 2016 e il 2020 in cui racconta con la poesia l’adolescenza e la post-adolescenza.
Dopo varie esperienze come attore sia in teatro sia in televisione, nel 2019 debutta come autore teatrale con “Invisibile”, testo drammatico sul bullismo e l’omosessualità tra gli adolescenti che gli permette di farsi notare come drammaturgo dalla critica di settore.
Nello stesso anno il suo progetto di visual art Breath, “Earth” è esposto a New York presso le Nazioni Unite, in occasione del summit giovanile sul cambiamento climatico, e successivamente a Tokyo presso la sede della Soka Gakkai.
Collabora negli anni con nomi importanti come Treccani e Roma Pride, ed è inoltre regista di cortometraggi.
Nel 2020, in piena pandemia, fonda Wonderlart, cantiere artistico e culturale. Attualmente ricopre il ruolo di art director presso il festival cinematografico Queer Days. Nel 2022 pubblica il suo nuovo libro di poesie intitolato “Abbi cura del tuo infinito”.
Stefano Colucci
Abbi cura del tuo infinito
Edizioni Wonderlart
Collana
Genere Poesia
Edizione 2022
Pagine: 211