Nell’ambito della rassegna Overground, lo scorso 25 maggio il teatro Palladium di Roma ha ospitato ‘Acarnesi’, di Aristofane; l’opera è stata proposta dal Gruppo della Creta, la compagnia stabile del teatro Basilica della capitale, e con una regia sorprendente, curata da Alessandro Di Murro, ha raccontato alla platea la più antica dicotomia di tutto il mondo: guerra e pace
Nel bel mezzo della Guerra del Peloponneso, ad Acarne, demo poco distante da Atene, l’agricoltore Diceopoli, ormai esausto di vedere i propri campi devastati dalla furia degli eserciti, decide di intervenire nell’assemblea cittadina per far ascoltare la propria voce e provare in tutti modi a far sì che la guerra finisca per poter ristabilire la pace.
Sebbene Aristofane sia uno dei più celebri commediografi della storia del teatro e ‘Acarnesi’ non si allontani minimamente dalla natura comica che ha caratterizzato tutta la poetica di Aristofane stesso, in quest’opera sono presenti dei temi profondi e antropologici che non soltanto sono verosimili ma anche ciclici nella storia dell’uomo.
Quando nel mondo è in corso una guerra sanguinosa, ma soprattutto vicina, portare in scena un testo che descrive proprio quella circostanza, aggiungendo una forte invocazione della pace, può sembrare una scelta banale o addirittura ammiccante: non è così.
Acarnesi: talento e sperimentazione
Il lavoro che l’ormai prestigioso Gruppo della Creta ha proposto al pubblico, è un’analisi di comportamenti umani abbietti e meschini che neppure i secoli hanno potuto correggere.
La circostanza più reale e allo stesso tempo più mortificante del copione è la tendenza così corrotta della politica che attraversa i tempi e che, proprio in virtù di questa connotazione, fa pensare e temere che non cambierà mai.
Gli artisti del Gruppo della Creta sono consapevoli del proprio talento e mai hanno paura di sperimentare: nel caso di questa messinscena, l’usuale collaborazione tra Alessandro Di Murro e Anton Giulio Calenda − che insieme hanno adattato il testo – è sicuramente andata qualche metro più in là rispetto alla misura a cui hanno abituato il proprio pubblico.
L’idea registica di Di Murro è senza dubbio ben strutturata e identificabile e per quanto nella globalità, tra azzardi e musiche, l’opera possa sembrare estrema, la sua resa è efficace, diretta e persino esteticamente riuscita.
Nonostante in questo lavoro gran parte della sostanza sia così esasperata e a volte persino di difficile comprensione, lo spettacolo resta un’opera di altissima qualità che una volta ancora conferma quanto i membri di questo gruppo conoscano e sappiano padroneggiare il mezzo teatrale.
Gabriele Amoroso
Teatro Palladium
25 maggio
Acarnesi
di Aristofane
Regia Alessandro Di Murro
Adattamento Anton Giulio Calenda e Alessandro Di Murro
con Matteo Baronchelli, Alessio Esposito, Amedeo Monda, Laura Pannia
Scene e costumi Zoe Perfetti
Regista assistente Tommaso Cardelli
Assistenza alla regia Ilaria luozzo
Direttrice organizzativa Bruna Sdao
Produzione Gruppo della Creta