Fino allo scorso 21 dicembre, il teatro Basilica di Roma ha ospitato ‘Affògo’, l’ultimo testo scritto da Dino Lopardo, che è il primo elemento di una trilogia. L’opera mette in scena la storia di un giovane uomo che, a causa degli sciagurati eventi della propria vita, sviluppa un violento sentimento di crudeltà
Dalla sua prima infanzia, Nicholas è circondato da soprusi, abusi e azioni violente. Il suo sogno più grande è quello di diventare un nuotatore: la disciplina imposta dallo sport fa emergere ancora di più la rabbia che il giovane atleta ha represso per anni, trovandosi lui stesso a passare da vittima a carnefice.
‘Affògo’ è uno spettacolo che racchiude in sé la migliore essenza della drammaturgia contemporanea: sobrio, ispirato, concentrato e chiaro, il lavoro di Dino Lopardo sfrutta un linguaggio dall’anima ben indentificata per portare sul palco questa storia fatta di ricordi, dolori, psicologia e rassegnazione.
Non soltanto Dino Lopardo ha firmato un testo ricco di significato e dalla solida impronta drammaturgica, l’autore, nelle vesti di regista, costruisce anche una messinscena fortemente evocativa.
L’illuminazione sempre in penombra e la struttura naturale del teatro Basilica conferiscono alla rappresentazione una tinta cupa e inquietante che accompagna adeguatamente la natura del copione.
Anche da un punto di vista estetico la regia è piuttosto indovinata: sono bellissimi gli elementi scenografici che appaiono e scompaiono in pochi secondi così come l’utilizzo che ne fanno gli attori.
Affògo: Mario Russo, attore straordinario
Mario Russo è il protagonista assoluto di questo lavoro: sostanzialmente solo in scena, accompagnato soltanto dalla presenza muta dell’assistente alla regia, Alfredo Tortorelli, il giovane attore si conferma un’altra volta un interprete straordinario.
Russo recita con una naturalezza eccellente, aiutato anche dall’uso del proprio dialetto, e il grado di empatia che riesce a instaurare con il pubblico che lo osserva è da sempre la cifra più marcata delle sue prestazioni.
Non è sbagliato dire che gran parte del valore di ‘Affògo’ risiede proprio nella performance di Russo il quale, nonostante abbia come stile personale una vena comica ben marcata, riesce ugualmente a determinare con potenza e credibilità tutti gli altri sentimenti che appartengono agli esseri umani.
Gabriele Amoroso
Teatro Basilica
dal 19 al 21 dicembre
Affògo
di Dino Lopardo
Regia Dino Lopardo
con Mario Russo
Scene, luci e costumi Dino Lopardo
Aiuto regia Amy Di Corso
Assistente alla regia Alfredo Tortorelli
Aiuto scenografa: Iole Franco