Una commovente nostalgia estremamente prolissa
Il 24 aprile la seconda stagione di ‘After Life’ ha preso il via su Netflix con sei nuovi episodi. Scritta, diretta e interpretata da Ricky Gervais, re del cinismo estremo, la serie TV sviluppa i temi iniziali con la medesima struttura narrativa della prima stagione e si avvia, dopo il plauso del pubblico, ad arrivare a una terza edizione sempre per la firma dello stesso regista
L’ambizioso progetto del comico britannico, nel triplice ruolo di scrittore, direttore e interprete della serie britannica, ci mostra l’attore cinque volte conduttore della cerimonia dei Golden Globes, che abbiamo imparato a conoscere per il suo black humor, sotto una luce nuova. Con questo prodotto riesce infatti a inserire il suo particolarissimo stile cinico e sfrontato in una narrazione che affronta gli importanti temi della morte, della vita e del rapporto con gli altri.
Al centro delle vicende troviamo il giornalista Tony, uomo caduto in depressione dopo la morte della moglie per via di un cancro. Lo sconforto per la perdita lo trascina in una spirale di scetticismo e sofferenza: il vedovo tenta di dare un senso alla sua vita e decide così di riversare contro gli altri il suo malumore non avendo più niente da perdere. La caratterizzazione del personaggio di Tony ricalca appunto quella dell’umorismo di Ricky, politicamente scorretto e senza peli sulla lingua.
L’idea di fondo è semplice e geniale: parlare delle relazioni e degli stati d’animo in modo essenziale, partendo dall’espediente del dolore fino a far riscoprire allo spettatore i reali valori dell’uomo; si riesce quindi a scavare nelle profondità dei sentimenti cominciando dal fondo più oscuro, quello in cui si arriva a tentare addirittura il suicidio per via dell’apparente impossibilità di andare avanti.
Tutti viviamo dei momenti bui da cui sembra non potere uscire più: questa similitudine ci permette di empatizzare e di avvicinarci al protagonista. Proprio come lui, se spostiamo il focus dall’oggetto della nostra angoscia, riusciremo a capire che anche le persone che ci circondano soffrono, hanno dei problemi e che noi non siamo gli unici sfortunati e infelici.
Tuttavia lo sviluppo di tale idea sembra essere incappata nello stesso mood del protagonista: proprio come Tony, il quale non riesce a evolvere nella sua vita, si ha l’impressione che gli episodi progrediscano girando attorno a loro stessi, senza mai un reale sviluppo della trama. Vediamo dunque, nelle due stagioni che compongono ‘After Life’, affrontarsi le medesime questioni prive di una significativa svolta narrativa. Il pathos non cresce mai, ma risulta ancorato nei meandri del temperamento di Tony.
I personaggi da un lato sono troppo stereotipati (ad esempio, quello dello psichiatra – interpretato da Paul Kaye – è decisamente eccessivo), dall’altro sono funzionali al tipo di narrazione: sono quindi gli elementi che servono a Gervais per raccontare la grande varietà di caratteri delle persone.
Anche sul lato tecnico la serie vive di un’impronta molto essenziale: si ripetono le ambientazioni; la luce è trattata sempre allo stesso modo; le immagini sembrano somigliarsi; i movimenti di macchina sono quasi sempre gli stessi. Nessun intento artistico e acrobazia produttiva, ma una messa in opera diretta degli argomenti affrontati.
Commovente, lineare, spiritosa e decisamente particolare, realizzata partendo da un’interessantissima idea, ‘After Life’ è una serie degna di nota che si sta sviluppando con adeguata lentezza per permettere di rimuginare a fondo sugli assunti in questione. Se da un lato questo escamotage risulta in linea con gli intenti narrativi, dall’altro fa sembrare di rivivere costantemente le stesse situazioni in ogni nuovo episodio. Restiamo perciò in attesa dell’uscita della terza stagione per poterne tirare in maniera più precisa le somme.
Andrea Maresi
After Life
di Ricky Gervais
con
Ricky Gervais Tony
Kerry Godliman Lisa
Tom Basden Matt
Tony Way Lenny
Penelope Wilton Anne
David Bradley Padre di Tony
Ashley Jensen Emma
David Earl Brian
Paese Regno Unito
Anno 2019 – in produzione
Genere Commedia Nera
Montaggio Jo Walker
Musiche Andy Burrows
Produttore Charlie Hanson
Produttore Esecutivo Ricky Gervais, Duncan Hayes
Distributore Netflix