‘Ai Confini dei Sogni’, terzo album di Eduardo de Felice, è uscito il 19 settembre scorso per l’etichetta La stanza nascosta records e prodotto da Alessandro Innaro. Un passo avanti nel suo percorso cantautoriale, che riprende le influenze folk e jazz dei suoi album precedenti – È così e Ordine e disordine -, arricchendole e colorendole
La copertina di ‘Ai confini dei sogni’, il terzo album del cantautore Eduardo De Felice, raffigura un’alba sontuosa sopra una città. Si tratta di un leitmotiv estetico molto spesso utilizzato dal cantautore, che ha fatto delle copertine a sfondo naturalistico – paesaggi, scorci di cielo, alberi – un marchio di fabbrica immediatamente visibile.
E, in un certo senso, anche la sua musica si presenta nella stessa maniera – come un magnifico panorama naturale, che si dispiega a lunga distanza, e nella sua semplice bellezza riempie di emozioni delicate.
La musica di De Felice punta tutto sulla schiettezza e il sentimento. Si pensi al primo Jovanotti – “Penso Positivo”, (“Tanto”)³, “Ragazzo Fortunato” – o al più recente Alfa, a cominciare dal successo “Vai” dell’ultimo Sanremo.
Si nota nelle tracce di spunto romantico più classico, come l’apertura dal sapore cinematografico “Ai confini dei sogni” – ma emerge con maggiore schiettezza nei momenti in cui De Felice deve cimentarsi con argomenti slegati dall’amore romantico, puramente platonici ed emozionali.
Ai confini dei sogni: lo sguardo cinematografico
“Amici miei” è la traccia più significativa, un tripudio di schiettezza e pura simpatia che può, nella sua candida onestà, quasi stuccare dalla pura devozione. Qualcosa a metà tra “Amico È” di Dario Baldan Bembo e “Gli Anni” degli 883.
La citazione alla prima è quasi esplicita, e il tono rimane di felice gratitudine per tutto il tempo, senza una goccia di cinismo. L’idea di una ballata cantautoriale, un classico singalong dal ritornello, dedicata letteralmente e senza ironia al potere dell’amicizia, può sembrare assurda. Ma De Felice, dedicandovisi a pieno regime, riesce a renderla valida e quasi potente.
La visione musicale di Eduardo de Felice utilizza un folk classico ed elegante, ma capace di arricchire il suo sound ed elevarsi con uno sguardo quasi cinematografico.
È nel modo misurato e bilanciato con cui il sound in ‘Ai confini dei sogni’ cresce e si struttura che si vede la buona mano di de Felice verso la musica. Non proprio walls of sound, ma piccoli muri: abbastanza piccoli da sedersi, contemplando il panorama con una persona cara.
Maria Flaminia Zacchilli
Foto di copertina: Aldo De Felice
Copertina del disco: Eduardo De Felice
Eduardo de Felice
Ai Confini dei Sogni
1. Ai confini dei sogni
2. Lirica onirica
3. Evasioni
4. Amici miei
5. Dimenticare
6. Fidati di me
7. Un sorriso nella testa
8. Seduto su un piedistallo
Eduardo De Felice testi, musiche, cori e voce
Alessandro Innaro chitarre, basso (1 – 5), programmazione, synth e cori
Roberto Porzio pianoforte, rhodes, organo, clavinet e synth
Vincenzo Lamagna basso
Salvatore Rainone batteria, drum samples
Etichetta La stanza nascosta records
Distribuzione Audioglobe
Produzione artistica e arrangiamenti Alessandro Innaro
Registrato da Carlo Di Gennnaro e Giuseppe Innaro al Kammermuzak Studio (NA)
Mix Giuseppe Innaro
Masterizzato da Giovanni Roma presso L’Arte dei rumori Studio (Marano di NA)