Abbiamo incontrato i tre musicisti lo scorso aprile. Intervistandoli abbiamo approfondito il loro percorso artistico, che li ha fatti approdare fin qui con ‘Alfabeto Runico’. Ci siamo dati la possibilità di ascoltare il loro primo lavoro, dal quale emerge un mondo musicale senza confini
‘Alfabeto Runico’ è una chicca che si muove nel grande mare sonoro italiano e straniero. Il primo album del trio classico, Marta Dell’Anno, Andrea Resce e Nicola Scagliozzi, esordisce a fine marzo, sempre grazie all’intensione di Andrea De Rosa per Apogeo Records.
Dai suoni morbidi ma che uniscono al contempo diversità culturali si compone di tredici brani. Proprio perché il trio si forma al Conservatorio con la viola, il violino e il contrabbasso, principalmente emergono con eleganza pizzicati e glissati, su sfumature folk e vocalizzi. Inoltre Marta è la voce del gruppo pugliese.
La curiosità, però, risiede nel nome dello stesso: runico, infatti, rimanda alle rune germaniche ma la scelta non è stata dettata da questo. La loro esistenza è testimoniata anche in provincia di Foggia, nel Santuario di San Michele Arcangelo (Monte Sant’Angelo), dunque una sorta di eredità, che la loro terra d’origine gli dona, al fine di divulgare la loro musica.
Istintivamente il disco, al primo ascolto, assume un carattere primitivo e, in qualche modo, lo ha. Dai suoni sordi si apre con il brano “Beddha ci stai luntano” una ripresa dalla tradizione pugliese, soprattutto della taranta.
“Perdo” ci porta invece alle ambientazioni medievali. Le sonorità festaiole rimandano alle danze popolari, con la loro musica atavica e saltellante. Al contempo, il testo ci riporta ai tempi moderni, alla frenesia di perdere qualcosa per la fretta di vivere sia i momenti belli, sia quelli più tristi. Il tamburellare sugli strumenti accompagna la voce di Marta Dell’Anno.
La terza canzone, “Montanara di carpino” vive di infinite sfumature: è una taranta rallentata e dolce, in cui le corde sono sempre protagoniste e la voce scorre armoniosa.
Dallo stile più classico segue “Fluid” cantata in inglese. Sveglia l’ascolto con il ritmo più cadenzato, tra pizzicati e glissati, anche grazie al movimento dell’archetto ondeggiante. “La via delle fontanelle” si accosta alla precedente dal punto di vista della partitura musicale innovativa, mentre il testo è cantato interamente in dialetto mediante una tenuta di voce particolare, a volte sussurrata.
“Abuela”, il sesto brano, invece è più soave: cantato in spagnolo vanta di un tappeto musicale pizzicato, che verte all’acustico. “Freilach Fun L.A.” è variegata: ricorda, inizialmente, le sonorità tedesche, malinconiche e dure al tempo stesso. Stridenti, con le note tirate a lungo, che sembrano quasi spezzarsi. A metà percorso si trasforma in un’armonica ballata irlandese.
“Drops” subentra leggiadra: gioca con la parola drop legata ad altre, nel ritornello in inglese. “L’America” è storia di emigrati. Anch’essa in dialetto è però dura nei toni, che descrivono sofferenza, mentre le melodie variano di momento in momento, donando un ritmo incessante di sottofondo.
Verso la fine “Nutrimi” si presenta fresca e gioviale. Quasi un brano estivo e colorato, qui le note sono gradevoli e guizzano: il testo è sarcastico e poetico. Rimanda al cibo e all’accettarsi così come si è, nonostante la “ciccia”. Immaginifico, descrive un po’ il mondo attuale e il video clip ne è testimone.
Il terzetto finale “Limes”, “Ambulance” e “Ninna nanna di San Marco la catola” sono un misto di inglese (si gioca molto con la pronuncia) e di ritmi arrabbiati; le sonorità manouche, dolci e amare, caratterizzano Ambulance, vocalizzata in francese; infine, “Ninna nanna di San Marco la catola” chiude il primo lavoro di “Alfabeto Runico”. Anche qui la tradizione è protagonista ma dai toni cupi e inquieti.
Possiamo considerare questo album dai multi–linguaggi un’opera adatta a sconfinare e a girare per il mondo, soprattutto perché offre una conoscenza di vari idiomi e del dialetto, da non tradire mai. Da ascoltare esclusivamente durante momenti di contemplazione e di calma.
Annalisa Civitelli
Marta Dell’Anno, Andrea Resce e Nicola Scagliozzi
Alfabeto Runico
1. Beddha ci stai luntano
2. Perdo
3. Montanara di carpino
4. Fluid
5. La via delle fontanelle
6. Abuela
7. Freilach Fun L.A.
8. Drops
9. L’America
10. Nutrimi
11. Limes
12. Ambulance
13. Ninna nanna di San Marco la catola
prodotto da Apogeo Records