La resilienza contro le angherie della cattiva sorte
“La mia libertà è quella di chi sa morire”
Il fascino e la modernità di un’eroina senza tempo in una rilettura della tragedia greca di Sofocle. Emergono i conflitti interiori e interpersonali che appartengono all’umanità
Si apre con una dedica al drammaturgo tedesco Georg Büchner e alla drammaturga britannica Sarah Kane il libro del giovane Daniele Sannipoli edito da Daimon Edizoni: ‘Antigone. Una riscrittura’.
L’opera di Sofocle è una delle tragedie più rappresentate al mondo, nei primi del Novecento: ricordiamo le rivisitazioni ad opera di Brecht e Anouilh e a seguire le numerose riscritture in chiave moderna, considerata l’attualità del tema che pone in contrapposizione legalità e pietas, potere e giustizia.
Interessante la scelta del formato del libro da parte della casa editrice e la volontà di proporre una rilettura di un classico nella contemporaneità con un riadattamento del mito in una nuova dimensione drammatica.
Dalle prime pagine ci si accorge subito che l’autore compie delle scelte mirate: rende gli atti più brevi, li articola in scene, privandoli delle tradizionali parti riservate al coro, introduce episodi cupi e sinistri, molto probabilmente per marcare l’impossibilità di tornare sui passi del teatro greco, anche se si discosta dall’originale solo parzialmente.
La trama, nella riscrittura di Sannipoli, si avvale di nuove scene che offrono maggiori possibilità ai personaggi. Nel dramma di Sofocle, Antigone è la protagonista, in questo caso, invece Sannipoli, dà spazio a Emone, mosso da un amore autentico e disperato, a Creonte, in preda al dolore, e poi a Euridice, che non è più una presenza sfuggente. Euridice: “Non può bastare una morte a spegnere la vita”.
Antigone, segnata già alla nascita per il suo incestuoso concepimento, rimane sicuramente un personaggio coraggioso e dotato di forza, resiste a umiliazioni e patimenti di ogni sorta. Ha visto morire i suoi fratelli, per questo non riesce ad accettare le regole di un mondo fatto dagli uomini.
Il tormento sta nell’impossibilità di obbedire sia alle leggi dello Stato sia alle leggi della famiglia. Antigone: “C’è una legge Ismene che comanda anche Zeus, una legge più antica degli dèi, vive di carne prima del tempo, è un grembo che accudisce un neonato, un patto insolubile”.
Il libro non ha la pretesa di dare un’interpretazione migliore rispetto all’originale o ad altre versioni, bensì di riadattare il contesto in cui si trovano ad agire i personaggi. Il teatro è senza tempo, riflette problemi e situazioni che si ripetono nella storia, per questo ciò che viene affrontato risulta sempre attuale e mai fuori luogo.
Sannipoli ha la capacità di lavorare con abilità su vicende umane universali senza perdere i riferimenti classici: si nota la necessità di sperimentare ed esplorare strade non battute, mantenendo ben salde le conoscenze del teatro del passato.
Michela Zanarella
Foto di copertina: Sébastien Norblin, “Antigone dà sepoltura a Polinice”
Biografia
Daniele Sannipoli nasce a Gubbio il 20 novembre 1996. Dopo il diploma classico conseguito nel 2015, si iscrive all’Università degli studi di Padova, dove frequenta il sesto anno del corso di laurea Magistrale a ciclo unico in “Medicina e Chirurgia”. Appassionato di libri fin dalla lettura un po’ ingenua del “Nome della rosa”, forse l’incontro più formativo della sua vita, nutre una particolare passione per la letteratura russa, Simenon non Maigret, Camus, la tragedia greca e l’arte del Novecento, dalle tele silenziose di Rothko alle eleganti combustioni di Burri. Tra i poeti ammira Baudelaire, Hölderlin, Ungaretti, Montale e Lorca. Appassionato di filosofia, in tutto il suo multiforme sviluppo, continua a coltivare la memoria letteraria nei ritagli di tempo tra un esame e l’altro. La tenacia nello studio lo porta a ottenere il terzo posto nazionale alle “Olimpiadi delle lingue classiche” nel 2015 e nello stesso anno riceve il premio Alfiere del Lavoro, per meriti scolastici, dalle mani del Presidente della Repubblica. Contemporaneamente inizia a scrivere le sue prime poesie, per poi virare nettamente verso la narrativa, genere che ritiene a lui più congeniale. Dopo la pubblicazione di sue opere in diverse antologie e siti, esce nel 2019 il suo primo romanzo, “A tua immagine e dissomiglianza” (LunaNera). “Antigone. Una riscrittura” è la sua prima opera teatrale.
Daniele Sannipoli
Antigone. Una riscrittura
Edizioni Daimon
Collana Melpomenia
Genere Teatro
Edizione 2020
Pagine 147