Dall’11 settembre su Rai 5, va in onda ‘Art Rider’. Il nuovo format, ideato da Gioia Avvantaggiato e Paolo Fazzini, vede Andrea Angelucci, archeologo romano, protagonista delle sei puntate in prima serata
La trasmissione, prodotta da GA&A Productions in collaborazione con RAI Cultura, vive della medesima introduzione che recita così: “Da bambino mi tuffavo nei libri, sognavo luoghi irraggiungibili e immaginavo di fare un mestiere che combinasse arte, viaggi e avventura”.
Nella parte finale cambia solo la destinazione che il giovane Andrea ci introduce con entusiasmo.
Lo spettatore sarà immerso nell’arte, respirerà il sapore dell’avventura e dell’esplorazione dei luoghi più reconditi, quelli battuti ma anche poco conosciuti dai turisti.
Ogni puntata propone vari itinerari in giro per la Penisola, affinché riappropriarsi di un senso artistico e culturale coinvolgente e appassionante: dal Lazio all’Abruzzo, dalla Campania alla Toscana, per approdare infine alla Sardegna e percorrere un tragitto dal fascino orientale.
Il fine è appunto rimandare le suggestioni, attraverso la competenza del mestiere, aneddoti e ricordi personali, l’attrattiva e la memoria ancora intatte e ben conservate che ci circondano da secoli.
Di certo non potremmo scrivere tutti i dettagli di ogni episodio, bensì cercheremo di darvi un’idea generale di ciò che abbiamo visto e che ha stuzzicato il nostro interesse. Vi invitiamo pertanto a sintonizzarvi su Rai 5 e non perdere le puntate di ‘Art Rider’: buona visione!
Da Gabii a Subiaco
Alla scoperta di tesori artistici, l’archeologo romano, Andrea Angelucci, comincia il suo viaggio con lo zaino in spalla. Il giovane Indiana Jones italiano è in compagnia del suo album di appunti in cui disegna con gli acquerelli e annota le descrizioni di tutto ciò che vede nel corso del suo cammino.
A piedi e un poco in macchina percorre la Valle dell’Aniene dove risiedono meraviglie naturali, scorci suggestivi e invitanti, e si dipana la storia antica. Visitiamo, anche se virtualmente, Gabii, Palestrina, Genazzano, Ciciliano, Monte Guadagnolo, Castel Madama, Vicovaro e infine Subiaco, un tracciato vario, ricco di passato e di tradizioni.
Santuari, Monasteri, Chiese, Eremi, Acquedotti, Ninfei, Ville, grotte, siti archeologici di origine romana, affreschi di colori vividi e statue, si intrecciano in un unicum straordinario attraverso il racconto lucido del narratore.
Angelucci, nelle sue descrizioni, si avvale anche di alcuni riferimenti presi in prestito dai libri: qui, l’acqua diviene un elemento essenziale, soprattutto nella zona del fiume Aniene. L’acqua che tende verso il basso, che invita a cercare il profondo, a discendere e ad approfondire le proprie fonti.
Dalla posizionestrategica, Gabii, è la prima città che incontriamo. Di originilatine (fondata dai Latini di Alba Longa) non ha subito devastazioni successive: “per trovare un contesto di epoca romana – spiega l’archeologo – bisogna togliere ciò che è arrivatodopo”, ossia il Barocco, il Rinascimento e il Medioevo.
A Palestrina la nostra guida ci illustra il Santuario della Fortuna Primigenia e Palazzo Colonna Barberini oggi “Museo Archeologico Prenestino”; inoltre, ci introduce al significato del culto degli Oracoli molto sentito sul territorio.
Seguono Genazzano, Ciciliano, Monte Guadagnolo, Castel Madama, Vicovaro e Subiaco. Qui è il caso di dire che le bellezze storiche si innestano armoniosamente nel paesaggio circostante: il Ninfeo di Bramante, voluto dalla famiglia Colonna, è una struttura cinquecentesca piena di fascino in cui l’amore per l’arte classica è molto evidente.
Lo splendore artistico non finisce, ma prosegue narrato con estrema meticolosità.
Arrivato sul Monte Guadagnolo, luogo adatto per le esplorazioni, Andrea si arrampica su una parete di rocce, per ammirare il paesaggio dall’alto. Grotte e Santuari formano un connubio sinuoso e del tutto peculiare con la natura, e il giro turistico si trasforma in una piacevole visione.
Ciciliano è la capitale del territorio degli Equi (prima della conquista romana), mentre l’Aquedotto Claudio (57 a. C.), sito nei pressi di Castel Madama, ci fa scoprire le capacità ingenieristiche del popolo romano.
Lungo l’itinerario si distribuiscono gli Eremi, tappe fondamentali e tutti da scoprire, che invitano a meditare. Vicino a Subiaco altri reperti e architetture di carattere religioso sorprendono il telespettatore: la Villa di Nerone intorno è interessata da vari laghetti; il Monastero di San Benedetto e quello di Santa Scolastica sono le costruzioni più celebri dei dintorni.
Quest’ultimo ha dato origine sia ai simboli del sapere, come i libri, sia alla produzione dellacarta. In Italia, il primo libro fu stampato proprio all’interno di Santa Scolastica dove Sisto V istituì una cartiera. Infine, una visita al “Museo della Carta” è stata d’obbligo.
Annalisa Civitelli
Foto dal web e pagina Facebook
Per seguire tutte le avventure di Andrea Angelucci: