Il teatro Vittoria di Roma, ha aperto il sipario, in anteprima nazionale, su ‘Ascolta come mi batte forte il tuo cuore’ dedicata al Premio Nobel per la letteratura: Wisława Szymborska. Il 27 marzo scorso il pubblico ha vissuto un’esperienza poetica alta e raffinata
Sergio Maifredi progetta e guida la regia della prima nazionale di ‘Ascolta come mi batte forte il tuo cuore’. Sul palco si alternano Maddalena Crippa e Andrea Nicolini accompagnati dalla musica di Michele Sganga al pianoforte.
In occasione dei 100 anni dalla nascita del Premio Nobel per la letteratura (1996) si omaggia la più grande poetessa polacca con una serie di eventi: lo stesso spettacolo andrà in scena a Milano e di seguito approderà a Genova in concomitanza di una mostra, che durerà tre mesi, dal titolo “La gioia di scrivere”.
Il corso della serata si è dimostrato fresco e l’etere si è riempito di versi, anche ironici, che disegnano a parole un po’ della personalità della Szymborska.
Ascolta come mi batte forte il tuo cuore: prosa epistolare
La Crippa modula la sua voce limpida alla perfezione, gioca con le parole, le fa sue. Insieme a Nicolini inoltre declama alcuni passaggi delle lettere, un lungo scambio di intimità e battute – esempio di prosa epistolare grandiosa -, che la poetessa ha intrattenuto con lo scrittore e poeta Kornel Filipowicz, suo compagno di vita, e con il suo segretario che lavorò per lei per quindici anni.
Le letture sono sentite, nascono dall’anima. Sembrano essere un dialogo interiore che qui viene donato alla platea. La musica del pianoforte in sottofondo, poi, non è mai cadenzata, bensì soave, leggiadra e dolce, adattandosi all’evento.
Un momento che colpisce è ritmico e divertente: i limerik – brevi componimenti in poesia e di contenuto umoristico o in apparenza nonsense, con il proposito di far ridere o sorridere – vengono rimandati a colpi di battute veloci. Due voci che simulano un canto. E la musica si fa più rapida, simulando i registri swing.
Ascolta come mi batte forte il tuo cuore: versi musicali
Sgorgano così, come un mare ventoso, metafore e riflessioni sulla vita, sulla natura, sull’amore – “Ogni caso” -, sulla quotidianità. Un susseguirsi di parole danzanti che ci vengono rimandate con enfasi e ilarità.
Ogni lirica recitata riassume ciò che per la Szymborska era essenziale e fonte di osservazione: cosa può fare un gatto da solo e senza padrone in una casa vuota? ne percepisce il vuoto e il silenzio, graffia i muri (“Il gatto in un appartamento vuoto”); c’è chi invece sceglie un lavoro e lo svolge con fantasia e impegno (“L’ispirazione”); come si può descrivere “La gioia di scrivere” se non trasmettendola con i vocaboli giusti!
Segue una serie di poesie che dimostra la maestria della poetessa di lavorare con i più svariati termini a sua disposizione, costruendo un’infinità di descrizioni impeccabili: “La Cipolla” è un mini racconto sul benefico ortaggio; “Domande poste a me stessa” costruisce uno studio su se stessa grazie al rapporto con il proprio Io, le amicizie, l’interiorità e le sembianze – “ma è tutto così semplice con i rapporti tra la gente?”
“Compleanno”, “Domande poste a me stessa”, “Amore a prima vista”, “Conversazione”, “Una vita all’istante”, “Conversazione con una pietra”, “La memoria finalmente”, “Ironia”, “Cerco la parola 1945”, “La fine e l’inizio”, “Il nulla” e “Ogni caso” completano l’insieme generando in noi considerazioni sul caso circa un incontro amoroso, sulla natura che si trasforma in un microcosmo da osservare minuziosamente, sul dopoguerra e come ripulirne i danni, sull’esistenza fulminea, in cui a ciascuno di noi è riservato un posto ove stare con i propri pensieri e dove l’immaginazione prende vita.
La scultrice delle parole
Ne emerge un quadro che fa della poetessa polacca la protagonista assoluta di ‘Ascolta come mi batte forte il tuo cuore’, un evento di intrinseca magia, dove la poesia visita l’interno di un teatro e viene liberata dalle pagine.
I versi diventano accessibili e adatti a tutti: sono immortali, attuali, contemporanei. Si evince, dunque, che Wisława Szymborska traeva ispirazione da ciò che la circondava e creava liriche dal verso libero con assoluta libertà.
Sono intervenuti, in apertura, Adrianna Siennicka, Direttore dell’Istituto Polacco di Roma, e il traduttore delle poesie della Szymborska, i quali hanno precisato quanto il senso di partecipazione sia importante nell’ambito di una pièce come quella andata in scena al teatro Vittoria e quanto le traduzioni delle poesie del Premio Nobel abbiano trasformato una lingua inaccessibile come il polacco ad accessibile.
Non solo, hanno inoltre raccontato aneddoti dell’esistenza della poetessa e sottolineato quanto non amasse viaggiare al contrario della sua poesia che ha raggiunto l’Universo intero.
Le sue poesie non hanno bisogno di aggiunte, basta leggerle come se le si pensasse
Una scultrice delle parole, la Szymborska, che ha saputo con garbo e sarcasmo toccare la contemporaneità, abbracciando l’esistenza.
Annalisa Civitelli
Foto: Maria Pia Ballarino
Teatro Vittoria
27 marzo
Ascolta come mi batte forte il tuo cuore
Poesie, lettere e altre cianfrusaglie di Wislawa Szymborska
da un’idea e con la collaborazione di Andrea Ceccherelli e Luigi Marinelli
Progetto e regia Sergio Maifredi
con Maddalena Crippa e Andrea Nicolini
Michele Sganga pianoforte
Produzione Teatro Pubblico Ligure
Coproduzione Istituto Adam Mickiewicz di Varsavia
Patrocinio Fondazione Wislawa Szymborska di Cracovia
Collaborazione Istituto Polacco di Roma