Realizzata in collaborazione con la Tate Modern londinese, l’esibizione ‘Bacon, Freud e la Scuola di Londra’ vede per la prima volta insieme in Italia sei artisti straordinari operanti nella Londra post–bellica: Francis Bacon, Lucian Freud, Frank Auerbach, Michael Andrews, Leon Kossoff e Paula Rego
Il Chiostro del Bramante, dal 25 settembre 2019 al 23 febbraio scorso, ha ospitato la mostra ‘Bacon, Freud e la Scuola di Londra’, a cura di Elena Crippa. All’interno degli ambienti rinascimentali abbiamo respirato un’aria claustrofobica dovuta appunto ai dipinti, disegni e incisioni esposte degli artisti che hanno segnato un’epoca, la quale abbraccia quasi sette decenni: dal 1945 al 2004.
Immerse in un clima quasi tenebroso, su pareti scure con luci deboli e soffuse, le opere sono state attentamente collocate sui due piani della splendida location in un viaggio che ha coinvolto il visitatore nell’arte britannica.
La mostra si apre con i ritratti a cavallo tra gli anni ’40 e ’50. “Girl whit a kitten” di Lucian Freud ci immerge da subito nelle atmosfere cupe degli anni in questione: una donna alienata con gli occhi sbarrati e sguardo sfuggente.
Il pittore usa la luce per plasmare i suoi corpi. Con la personale tecnica minuziosa e una rappresentazione cinica della realtà, l’artista restituisce il mondo interiore del popolo londinese.
Egli stesso racconta del suo processo creativo in cui si sedeva in stretta prossimità dei soggetti dei ritratti: “Ero visivamente aggressivo. Mi sedevo molto vicino [al soggetto] e guardavo. La cosa poteva mettere a disagio entrambi ma temevo che se non fossi stato attento a tutto ciò che attirava il mio sguardo, l’intero quadro sarebbe andato a pezzi”.
Bacon, Freud e la Scuola di Londra: l’arte londinese in mostra
Insieme a Freud, altro gigante su cui è incentrata l’esibizione è Francis Bacon. Omosessuale, traumatizzato dal padre violento, in fuga da un passato doloroso, arriva nella capitale britannica intorno alla metà degli anni Quaranta diventando subito un polo di attrazione per gli artisti.
A differenza dell’amico Lucian, Francis dipinge attraverso il buio: le figure ritratte con pennellate vigorose sembrano emergere dalle tele nere, offrendo una visione distorta del realismo grazie a una lampante tensione, contorsione e sofferenza dei personaggi.
Bacon non mette mai qualcuno in posa nel suo studio. Dipinge partendo da fotografie, ritagli di giornale o illustrazioni che accumula in disordine sul pavimento del suo studio.
Da una sua frase, “L’urlo mi viene bene ma ho molti problemi con il sorriso”, possiamo di conseguenza comprendere la visione del mondo di Bacon, inquieta e tormentata.
Mirabili sono in tal senso “Studio per Ritratto II”, lo straordinario ritratto di William Blake che il pittore eseguì tenendo a mente la maschera funebre dell’eccentrico artista dell’ottocento o “Studio per un ritratto” (1952) realizzato mediante la fusione di una riproduzione del “Ritratto di papa Innocenzo X” di Velázquez e il famoso fotogramma de “La corazzata Potëmkin” quando il registra Sergej Ėjzenštejn fa urlare disperata l’infermiera sulla scalinata di Odessa.
Bacon, Freud e la Scuola di Londra: il mondo interiore della società londinese
Tutte le opere dell’esposizione sono caratterizzate da un comune senso di angoscia, di fragilità e di malinconia palpabili. L’esperienza del secondo conflitto mondiale ha lasciato così i cittadini londinesi ritratti sulle tele degli artisti: le sensazioni crude che prova l’osservatore guardando le tele sono lo specchio delle stesse che vive il soggetto del quadro.
I pittori riflettono e analizzano il loro tempo e rispondono restituendo opere di altissimo pathos emozionale che inquietano e fanno riflettere.
Sulla stessa guisa possiamo inserire gli altri artisti che arricchiscono la mostra: Frank Auerbach (Berlino 1931), arrivato a Londra da bambino in fuga dalla Germania antisemita; Michael Andrews (Norwich 1928 – Londra 1995) che ebbe Freud come suo professore alla scuola d’arte; Leon Kossoff (Londra 1926 – Londra 2019) inglese di nascita ma con radici ebraico–russe; Paula Rego (Lisbona 1935) portoghese di nascita che arriva nelle scuole inglesi per studiare pittura.
‘Bacon, Freud e la scuola di Londra’ risulta una mostra ben contestualizzata e che, tramite il percorso espositivo, riesce a creare ottime connessioni tra artisti molto diversi fra loro.
L’audioguida (compresa nel prezzo) risulta inoltre un potente strumento di trasporto nella Londra di quegli anni. Infine, la forte sollecitazione alla comunicazione social, fatta di hashtag e selfie, su cui sembra aver puntato il Chiostro del Bramante da qualche tempo, seppur discutibile, risulta efficace per far avvicinare una generazione sempre più distratta dallo scrolling al mondo culturale dell’arte contemporanea.
Andrea Maresi
Chiostro del Bramante
Bacon, Freud e la scuola di Londra
dal 26 settembre 2019 al 23 febbraio 2020
Opere della Tate di Londra
a cura di Elena Crippa
Date & Orari
da lunedì a venerdì 10.00 – 20.00
sabato e domenica 10.00 – 21.00
La biglietteria chiude un’ora prima della chiusura
Biglietti
intero 15 €; ridotti 12 – 10 – 8 € (audioguida compresa)