In scena presso il teatro Quirino, fino al prossimo 15 maggio, ‘Buoni da morire’ è l’ultimo lavoro di Gianni Clementi: sul palcoscenico del teatro romano viene raccontata la storia di una coppia di elevata estrazione sociale che, durante un singolare giorno di Natale, si trova fare i conti con il proprio status e le proprie convinzioni ma soprattutto con un vecchio amico
In una Roma insolitamente sommersa dalla neve, la notte di Natale i coniugi borghesi Emilio e Barbara decidono di servire la cena ai senzatetto che stazionano presso la basilica di San Pietro: entusiasta di questa esperienza, la coppia inizia a sentirsi a disagio nei panni di cittadini di altissima classe fino a sfiorare, quasi, una crisi di identità.
Il giorno successivo, spuntato dal nulla, un vecchio compagno di scuola di Emilio e Barbara, Ivano, ora diventato un vagabondo alcolizzato, si presenta alla loro porta in cerca di aiuto e riparo dal freddo e, una volta che lo strambo amico si accomoda in casa, quel giorno di Natale diventerà indimenticabile sia nel bene sia nel male.
‘Buoni da morire’, quest’ultimo lavoro firmato da Gianni Clementi, è una commedia brillante e raffinata che spinge il pubblico a ridere senza sosta pur trasformandosi, impercettibilmente nel corso dell’azione, in una storia dolceamara.
La penna di Clementi scrive spedita e sicura e le battute del copione, azzeccate dalla prima all’ultima, intrattengono gli spettatori ponendoli di fronte ad una trama semplice ed elaborata allo stesso tempo.
Buoni da morire: una storia di esseri umani diversi
Sebbene nello spettacolo si vadano a sottolineare le solite differenze di classe, rischiando di avvicinarsi allo stereotipo, tutto questo non accade anzi, la capacità di Clementi è stata quella di raccontare una storia di esseri umani diversi fra loro che, come spessissimo accade anche nella realtà, hanno dei punti in comune che li rendono più simili di quanto loro stessi non immaginino.
Nella cabina di regia, Emilio Solfrizzi rimarca la cifra comica del lavoro ma dirige con una mano discreta e conferisce a tutta l’azione un ritmo eccellente esaltando il talento di tutti e tre gli interpreti nell’utilizzare tempi teatrali perfetti e nel mantenere un affiatamento evidente e piacevole.
I tre attori impegnati in scena sono perfetti nei propri ruoli: Gianluca Ramazzotti, Debora Caprioglio e Pino Quartullo creano un trio che lavora benissimo e che diverte continuamente, guadagnandosi applausi a scena aperta e l’entusiasmo da parte di tutto il pubblico.
Gabriele Amoroso
Teatro Quirino
dal 3 al 15 maggio
Buoni da morire
di Gianni Clementi
Regia Emilio Solfrizzi
con Debora Caprioglio, Pino Quartullo e Gianluca Ramazzotti
Produzione Compagnia Molière