Per sole due serate, il 13 e il 14 dicembre, il teatro Basilica di Roma ha ospitato ‘Catch me’, un singolare copione che, partendo da un’esperienza reale del cast, costruisce uno spettacolo visionario, firmato da Rosalinda Conti. Il lavoro, carico di suggestioni, una volta portato sul palcoscenico con la regia di Roberto Andolfi, si trasforma in una messinscena disseminata di quadri esteticamente poetici e passaggi che stimolano la curiosità del pubblico
Durante le ricerche fatte per un altro spettacolo, la compagnia in scena si imbatte in un grande baule colmo di oggetti: tra questi sono presenti delle audiocassette sulle quali il presunto proprietario del baule aveva inciso i racconti dei propri sogni. Affascinati da questa scoperta, quegli attori provano a immaginare quale fosse stata la vita di Ennio, il padrone del misterioso baule, attraverso l’ascolto dei tantissimi sogni registrati su cassetta e la varietà di quegli oggetti custoditi nel baule stesso.
‘Catch me’ è un lavoro teatrale unico nel suo genere che cerca, riuscendoci, di sollecitare il più possibile le emozioni degli spettatori attraverso il racconto di questo magico ritrovamento che, a più riprese, sembra un sogno nel sogno.
Ne deriva una messinscena, diretta da Roberto Andolfi, ricca di atmosfere oniriche che contribuiscono a dipingere dei contorni drammaturgici che vogliono avvicinarsi al sublime.
L’opera è piena di costruzioni registiche evocative e quasi fatate ed è splendido l’uso che gli attori fanno delle luci, da loro stessi guidate, così come i numerosi movimenti scenici che assomigliano quasi a una danza.
Catch me: vero o falso?
‘Catch me’, tuttavia, non è esente da qualche piccolo difetto: sono parecchi infatti i momenti in cui il piano immaginario e quello verosimile si sovrappongono, confondendo non poco lo spettatore.
Succede in più frangenti che il pubblico si interroghi sulla verità dell’opera e sono diversi i passaggi del copione durante i quali sorge il dubbio che tutta la storia sia in realtà inventata.
Procedendo però con questo ragionamento, la parte della platea più curiosa e ricettiva potrebbe pensare che anche questo effetto sia voluto dall’autrice, Rosalinda Conti, e che quindi la chiave di lettura dello spettacolo risieda nel costringersi a credere che tutto quello che è dichiarato come vero lo sia in ogni suo aspetto.
Con non poca furbizia, Roberto Andolfi sceglie di suggestionare all’estremo il pubblico, anche per mezzo di un accompagnamento musicale particolarmente azzeccato che riesce ad assolvere il proprio compito.
Al di là di questo, però, è evidente come i sentimenti più profondi siano provati dagli interpreti sul palco i quali, confermando di fatto la veridicità della trama, portano gli spettatori a rendersi conto di come l’emozione del cast di fronte a quella scoperta così singolare, non abbia nulla a che spartire con quella soltanto accennata della platea.
Gabriele Amoroso
Teatro Basilica
13 e 14 dicembre
Catch me
di Rosalinda Conti
Regia Roberto Andolfi
con Maria Vittoria Argenti, Dario Carbone, Annarita Colucci, Valeria D’Angelo, Anton De Guglielmo
Assistente alla regia Alessia Giglio
Costumi Annarita Colucci
Luci Roberto Andolfi e Emilio Barone
Scene Illoco Teatro
Consulenza psicanalitica Omar Imili Guicci
Organizzazione Cecilia Carponi
con il sostegno di Spin Time Labs
Coproduzione Illoco Teatro e Teatro nel Bicchiere Festival