Brillante, commovente, divertente, toccante: se dovessero domandarci di descrivere ‘Che razza di libro!’, edizioni NN, usando quattro aggettivi, sceglieremmo senza dubbi questi. Un libro che tocca la questione razziale senza affanni grazie alla penna sapiente di Jason Mott che scrive per necessità di condivisione
“Ho una malattia. In effetti ne ho parecchie. La più interessante è quella per cui la sua mente se ne va per conto suo. È come un sogno a occhi aperti, solo che non finisce quando voglio io.”
Jason Mott, nato a Bolton – una piccola cittadina nella Carolina del Nord – ci lascia affogare tra pagine ricche di citazioni che navigano a ritmo sincopato, tra la storia di uno scrittore esordiente ed un bambino che si incontreranno lungo un percorso pieno di riflessioni individuali che catturano il lettore dalla prima pagina.
Il protagonista, di cui non si conosce il nome, è affetto da una malattia che lo porta a (con)fondere fantasia e realtà.
Motivo per cui vive una vita fondata sull’incertezza, che affronta con una massiccia dose di cinismo e qualche bicchiere di troppo.
A rendere ancora più complicata la sua capacità di discernimento c’è la storia del piccolo Nerofumo, così soprannominato dai bulli della scuola, proprio per il colore della sua pelle incredibilmente scura.
Le vicende di questi due personaggi si alternano e si fondono in modo talmente perfetto, da indurre il lettore a non comprendere dove inizi uno e finisca l’altro.
“Perché sei così nero? Le guance di Nerofumo erano bagnate di lacrime. Le risate risuonavano nella stretta cornice metallica, finché tutto l’autobus non sussultò come il pavimento di una chiesa battista durante la cerimonia del risveglio. Le risate continuarono finché Nerofumo non si mise a singhiozzare in un angolo…”.
Che razza di mondo
Il cuore del romanzo è la tematica razziale a 360°: il disinteresse con cui viene trascurato il problema, la sofferenza causata da esso, la strumentalizzazione socio-politica e soprattutto l’atroce violenza che ne deriva.
Tanto forte come lo sparo di una pistola – suono silenziosamente costante nel libro – così sono le parole che descrivono la disperazione di chi è costretto a nascondersi quotidianamente nell’ombra, per non rischiare la vita.
Persone che strozzano le loro ambizioni per non essere soffocati dalla stessa società in cui vivono; genitori che, attraverso una severità a volte estrema, devono far passare ai propri figli un unico messaggio: sii invisibile per il resto del mondo. Proprio come impara a fare Nerofumo.
“[…] Perché la cosa che quegli affabulatori non capiscono è che certi bambini non hanno davvero la possibilità di realizzare i propri sogni. Il mondo li ammazza prima. Li ammazza ma non riesce a ucciderli. E così muoiono giovani, e da quel momento in poi impazziscono ogni giorno di più.”
Che razza di libro: un argomento necessario
La libertà di scrittura di questo testo lo rendono accessibile e scorrevole. La penna di Jason Mott non scrive per le pagine, scrive per le menti. Scrive per necessità e per necessità di condivisione; lo si percepisce in ogni paragrafo.
I suoi passaggi autobiografici ed il suo intelligente linguaggio, consentono al lettore di entrare in empatia in modo del tutto naturale con la storia. Caratteristica che lo rende fruibile a diverse fasce d’età.
Emozionante ed ironico ‘Che razza di libro!’. È difficile da lasciarsi alle spalle, com’è giusto che sia quando si parla di questione razziale e di tutte le vite che da sempre vengono compromesse e uccise a causa di questo mostro.
Silvia Bruni
Biografia
Jason Mott è uno scrittore americano, autore di romanzi e poesie. “Che razza di libro!” è stato selezionato in diversi premi, tra cui il Carnegie Medals for Excellence in Fiction, l’Aspen Words Literary Prize, il Joyce Carol Oates Prize.
Ha vinto il Sir Walter Raleigh Prize for Fiction e il National Book Award for Fiction 2021.
Jason Mott
Che razza di libro
Traduzione Valentina Daniele
Editore NN
Collana La Stagione
Genere Letteratura statunitense, romanzo
Anno 2022
Pagine 320