Tra sacrificio ed errore umano
La miniserie HBO creata e scritta da Craig Mazin e diretta da Johan Renck ripercorre con sguardo lucido le vicissitudini dell’incidente nucleare avvenuto il 26 aprile 1986 nell’Ucraina Sovietica
Sono passati trentaquattro anni dal disastro nucleare di Černobyl’. Ad oggi il ricordo di quei giorni tragici sembrerebbe affondato nel passato se non fosse per la coraggiosa opera in questione, che ne riporta a galla le vicende.
I cinque episodi della mini–serie ‘Chernobyl’ sono andati in onda, per la prima volta, tra maggio e giugno 2019 ricevendo da subito un grande plauso dalla critica, e collezionando nel tempo numerosi premi tra cui 10 Emmy, 2 Golden Globe e 1 Grammy.
Il punto introduttivo del racconto coincide con l’esatto momento dell’esplosione del reattore 4. Lo spettatore si trova completamente catapultato tra l’incredulità generale e il clima di caos che si respirava nella centrale. Sembra dunque che la scelta sia stata quella di essere trasportati praticamente già all’apice della drammaticità proprio all’inizio della serie.
In realtà la vera angoscia la si avverte durante gli episodi successivi, quando entrano in campo i due veri protagonisti della serie: il vicepresidente del Consiglio dei Ministri e capo dell’Ufficio per il Combustibile e l’Energia Boris Shcherbina (Stellan Skarsgård) e lo scienziato Valerij Legasov (Jared Harris).
Dopo la descrizione del disastro, ci viene mostrata la reazione delle persone coinvolte nel tentativo di arginare e porre rimedio alle terribili conseguenze che si sarebbero abbattute non solo sul territorio russo, ma anche in tutta l’Europa. In tal senso si arriva a palesare, in modo inconfutabile, le tematiche morali su cui si fondano le cinque puntate: l’illusione del controllo; la caducità dell’opera tecnologica; la fragilità; il sacrificio dell’uomo.
La narrazione procede scandita da date e orari che, con estrema precisione, riportano una testimonianza veritiera e coinvolgente degli eventi. Arriva inoltre a toccare i toni del giallo quando, tra indagini e mistero, si sviluppa la ricerca della verità portata avanti dalla scienziata Ulana Khomyuk (Emily Watson), personaggio fittizio attraverso il quale i creatori hanno voluto omaggiare tutti gli scienziati che hanno collaborato alla risoluzione del problema e alla scoperta delle sue cause.
La maggior parte delle scene sono girate con camera in spalla per entrare nel vivo dell’azione e trasmettere la tensione dei fatti. Grazie all’accuratissima ricostruzione della scenografia (Karen Wakefield, Max Klaentschi e Paulius Dascioras) e il meticoloso lavoro di Odile Dicks–Mireaux e Daniel Parker, rispettivamente responsabili di costumi e trucco (quello delle degenerazioni fisiche dei contagiati dalle radiazioni è impressionante!) è quasi possibile viaggiare nel tempo e rivivere i momenti tragici della catastrofe.
Il D.O.P. Jakob Ihre punta su una fotografia leggermente sottoesposta con forti contrasti, toni drammatici, poco saturati e una tinta verdognola che risulta un connubio vincente con il tipo di narrazione.
In un linguaggio tra il cinematografico e il televisivo, un incrocio tra documentario e resoconto seriale, ‘Chernobyl’ è il racconto straziante del peggior incidente mai avvenuto in una centrale nucleare. La visione è consigliata e quasi d’obbligo, sia per ripercorrere le vicende dell’accaduto sia se si vuole fruire di un prodotto breve e di alta qualità tecnica.
Andrea Maresi
Foto dal web
Chernobyl
creata da Craig Mazin
diretta da Johan Renck
con
Jared Harris Valerij Alekseevič Legasov
Stellan Skarsgård Boris Ščerbina
Emily Watson Ulana Khomyuk
Paul Ritter Anatoly Dyatlov
Jessie Buckley Lyudmilla Ignatenko
Adam Nagaitis Vasily Ignatenko
Con O’Neill Viktor Bryukhanov
Adrian Rawlins Nikolai Fomin
Sam Troughton Aleksandr Akimov
Robert Emms Leonid Toptunov
David Dencik Michail Gorbačëv
Mark Lewis Jones Vladimir Pikalov
Alan Williams Aleksandr Čarkov
Alex Ferns Andrei Glukhov
Ralph Ineson Nikolai Tarakanov
Barry Keoghan Pavel Gremov
Michael McElhatton Andrei Stepašin
Costumi Odile Dicks-Mireaux
Effetti Speciali Sven Hübner, Claudius Rauch, Max Dennison, Ashlyn Hardie, Ganesh Poojari, Michael Wiles, Lindsay McFarlane
Fotografia Jakob Ihre
Montaggio Jinx Godfrey, Simon Smith
Musiche Hildur Guðnadóttir
Scenografia Karen Wakefield, Max Klaentschi, Paulius Dascioras
Produttore Sanne Wohlenberg
Produttore esecutivo Craig Mazin, Carolyn Strauss, Jane Featherstone
Paese Stati Uniti d’America, Regno Unito
Anno 2019
Genere Drammatico, Storico
Produzione Sister Pictures, The Might Mint
Distribuzione HBO (USA), Sky Atlantic (UK)