Il suono delle emozioni
Per la prima rassegna estiva “R.Estate in scena” la scoperta di un gruppo inedito ha inebriato gli animi di un nettare lirico congiunto al rap e alla declamazione di brani letterari tratti dai romanzi italiani del ’900. Suggestioni che si sono intersecate nella notte all’interno di un panorama consono all’occasione
Il trio formato da Arezzo e i gemelli Senia sorprende la platea del Tempio di Giove Anxur a Terracina. Attraverso una formula versatile e diversificata, che si discosta da altre espressioni teatrali, musica, poesia, canzoni e letteratura sono divenute le protagoniste di una serata vibrante.
Il pubblico, inutile dirlo, è stato catturato dalla prima all’ultima nota – parole e melodie –, confondendosi tra letture, brani rap e versi. Un insieme condito da sonorità jazz, R&B, rap, cadenzate, pop e in chiave elettro–acustica ha dato inizio al viaggio, il quale è proseguito poi nell’immaginario collettivo.
I testi scelti da “Novelle per un anno” di Pirandello, da “Il gioco della mosca” di Camilleri, da “Novecento” di Barrico e da “Hanno tutti ragione” di Sorrentino, hanno donato uno slancio sobrio ed elegante alla rappresentazione insieme alle liriche scritte dallo stesso Arezzo e ad alcuni pezzi del suo repertorio rap.
I tasselli del puzzle si sono elevati in uno sfondo di immagini e di sogni, in cui la scoperta della Luna, dei sentimenti, degli stati d’animo e dei tanti modi di essere intesi nelle loro più svariate sfumature, ovvero l’osservazione di noi stessi e del mondo intero, hanno dato vita a una stimolante varietà di tematiche.
Il ritmo incalzante e pieno di enfasi della voce di Giovanni Arezzo ha ben descritto ogni singola emozione che è andata a unirsi al gioco di parole composto da rime e metafore ingegnoso, grazie a una ricercatezza educata, mai sopra le righe.
L’interprete dunque ha lavorato di arguzia allestendo una performance innovativa, affiancato dai giovani ed eccellenti Emanuele Senia (batteria) e da Giuseppe Senia (chitarre).
A noi, infatti, è arrivata la percezione di una sinergia evidente tra i tre, i quali hanno lavorato molto per affinare ‘Ciàula scopre la luna e altre storie’, rimandandoci quel filo conduttore che dà ampio respiro al tutto: la notte, la Luna, la magia, la bellezza, l’immaginazione.
Le parole, ognuna al proprio posto, ci hanno dato modo di riflettere sulla società, sulla vita povera, sulle suggestioni, sulla semplicità dell’esistenza, sull’amore, sul ritrovarsi, sul mondo dell’infanzia, come nella canzone “Giocattoli”, sulle ispirazioni che nascono dai libri, per il brano “Novecento”, e da altre ambientazioni. Che si può inoltre trarre spunto da singole situazioni per dare voce al proprio estro e trasformarlo in canzone, in poesia o in altre forme d’arte.
Nonostante l’insieme coinvolgente, avremmo però preferito ascoltare le letture senza microfono che, purtroppo, ha amplificato troppo la voce impostata dell’attore; esse, più semplicemente, avrebbero sortito tutt’altro effetto e impatto in un clima già silente di suo, privo di rumori e immerso nella natura.
Annalisa Civitelli
Foto Civitas Creativa
Rassegna estiva R.Estate in scena
Terracina
Tempio di Giove Anxur
20 agosto
Ciàula scopre la luna e altre storie
di e con Giovanni Arezzo
Emanuele Senia batteria
Giuseppe Senia chitarre