Un viaggio nelle varie epoche tra grandi dive, attori, musiche e fantasticherie
Il Teatro della Cometa sito nel cuore della capitale per una settimana ospita i Disguido. Il duo composto da Guido Marini ed Isabella R. Zanivan introdurrà il pubblico nel fantastico mondo del cinematografo attraverso la magia, l’illusionismo e altre sperimentazioni. Dal 4 al 9 dicembre l’esibizione, adatta ad adulti e piccini, sarà un’ottima conduttrice di fantasia e di stupore
Solo nel 1921 Ricciotto Canudo, poeta e critico cinematografico, definì il cinema “la settima arte”. Scrisse infatti un trattato nel quale descrisse il cinema come “nuovo mezzo di informazione“, “officina delle immagini” e “scrittura di luce“. Tale linguaggio subentrò successivamente all’architettura, alla musica, pittura, scultura, poesia e infine alla danza. Secondo Canudo, il cinema le racchiude tutte.
I due protagonisti artefici e incantatori della serata, come di ricordi, di giochi e di aneddoti, guidano per mano la platea dentro tanta immaginazione, portandolo inoltre all’interno di film e di colonne sonore famose. Sullo schermo in fondo al palco scorrono stralci di film sia a colori, sia in bianco e nero che, per i più affezionati, è facile distinguere. Un vero viaggio nelle varie epoche tra grandi dive, attori e musiche.
“C’era una volta in America” di Sergio Leone e le musiche di Morricone aprono la performance, in quanto, proprio sul finale il Teatro storico di Roma è volutamente messo in luce dal regista. Gli esordi del cinema sono dovuti ai fratelli Lumière, che si sono cimentati con luci e movimento; Georges Méliès, poi, si dedicò agli effetti speciali e agli incredibili giochi di fantascienza, combinando così tecnica, narrazione e montaggio in un unicum straordinario. Ancor prima la “lanterna magica” era un proiettore composto da lastre di vetro.
Assistiamo al “sogno della farfalla” in cui Isabella R. Zanivan vestita di bianco ci fa sognare attraverso morbidi e sinuosi movimenti che evocano il delicato insetto, cambiando magicamente il suo abito; gioca con una sfera di metallo facendola volteggiare in aria, per passare poi a un ventaglio rosso.
Al contrario, Guido Marini introduce le scene, a volte ispirate a dei particolari film, come “Arancia Meccanica”; “Paradise”; “9 settimane e mezzo”; “2001 Odissea nello spazio”, “Pulp fiction”, gli intramontabili “Psyco”, “Frankenstein junior” e “Il grande dittatore”, e altri ancora; ulteriori sketch, invece, sono ripresi dalle pellicole mute e di animazione. Inoltre, lo stesso Marini intrattiene e coinvolge il pubblico in modo abbastanza divertente.
Gli strumenti di scena sono quelli tipici dei maghi, illusionisti e mentalisti: la sega; il tavolo su cui si viene “divisi in due parti”; i cerchi metallici; le corde; il cilindro; il bastone; le carte; la “previsione” del futuro; infine, altri elementi sono inseriti per diversificare lo spettacolo.
La performance tuttavia soffre di un ritmo lento ed è un vero peccato: di preciso si dilunga a causa di momenti superflui che non si combinano all’insieme; è sicuramente da rodare. Inutile la durata in due tempi: il primo è un po’ ripetitivo, mentre il secondo punta su cose più originali che, se sviluppate meglio, donerebbero a “Cinémagique – Il Cinema è Magia!” più ritmo, affinché la stessa esibizione sorprenda gli spettatori, per un effetto singolare e ricercato.
I numeri finali, con i disegni e il cappello bucato al centro, a cui gli astanti avranno modo di assistere, sono infatti il punto di forza dei Disguido, i quali potrebbero certamente accrescere il valore dell’intero spettacolo, lavorando su qualcosa di ricreativo e di impatto, almeno per una sana ora di puro svago, soprattutto per favorire una maggiore fruizione del prodotto offerto così insolito e innovativo.
Annalisa Civitelli
Teatro della Cometa
dal 4 al 9 dicembre
Disguido
in Cinémagique – Il Cinema è Magia!
di e con Guido Marini e Isabella R. Zanivan
produzione Oltre la Scena
direzione tecnica Paolo Jacobazzi
ontributi video Andrea Traina
elementi scenici Eclectica