Il teatro portato alla gente
L’iniziativa “ConDominio” sorta ai tempi della chiusura totale, durante il primo periodo pandemico, porta con sé il concetto di aggregazione nei condomini italiani. L’intento, fin dal principio, era offrire alle persone piccoli eventi per evadere e dimenticare quello di cui siamo stati privati con il Covid. Gli spettacoli dal vivo dunque ritornano in mezzo alla gente, per offrire un teatro tangibile e vivibile in spazi aperti
ConDominio ha riaperto i battenti per il suo primo appuntamento capitolino: il 1° ottobre ha dato il via all’idea, nata ai tempi del lockdown, della giornalista scrittrice Concita De Gregorio insieme all’attrice Sandra Toffolatti. Per la direzione artistica della stessa Toffolatti, di Hossein Taheri e di Paola Rota, il proposito è far incontrare i condomini negli spazi comuni, permettendo una socializzazione consapevole e farli assistere a degli eventi organizzati che invece, durante la chiusura totale, si sono manifestati spontaneamente.
L’obiettivo è quindi aggregare: riprendersi quelle relazioni di comunità all’interno dei condomini delle città italiane. Il progetto pertanto ha un carattere proprio, lo si può leggere come gesto politico gratuito dell’artigianato dello spettacolo, settore quest’ultimo che è stato molti mesi fermo e in cui i lavoratori non hanno guadagnato, incentivando un disinvestimento nel campo artistico.
In particolar modo si è scelto di presentare letture, spettacoli e tanto altro in luoghi periferici e non, mirando soprattutto alla risposta dei cittadini, chiedendosi di cosa possono fruire gli abitanti e, nello specifico, analizzando cosa è adatto a loro e il quartiere di residenza.
Il concetto è dunque ritornare alle origini del teatro, sia sfruttando la naturalità della voce sia la luminosità, per creare con poco. Questo è quanto ha espresso la De Gregorio circa il progetto, considerato un momento di bellezza, e che, appunto, è nato “durante il lockdown in cui non avevamo più nulla”, ci sentivamo privati di qualsiasi cosa. Inoltre, la scrittrice ha sottolineato che “in ogni luogo vive un artista che esprime qualche cosa di sé, portandolo poi via dalla Polis, dal nucleo dove si abita e di cui abbiamo perso i contatti”.
La performance
La lettura scenica, a cura di Paola Rota, Tanja Sljivar e Simonetta Solder, si è tenuta all’interno di un condominio sito in zona Ostiense di Roma – Studio Campo Boario / Condominio di Viale del Campo Boario – trasportandoci in una realtà cruda e davvero attuale.
Il testo letto dell’autrice bosniaca, Tanja Sljiva – ‘Come tutte le ragazze libere – un tentativo di libertà in una piccola città’ – presenta un linguaggio prettamente contemporaneo e a tratti ironico, che smorza la drammaticità dell’argomento. La scrittura della Sljiva pertanto ci avvicina alle protagoniste grazie a un uso attento della terminologia tecnologica e non solo.
Le sette ragazze vengono contestualizzate in una città senza nome, immaginaria, e questo dà un ampio respiro al contenuto, poiché ogni luogo può essere adatto a quello dove si svolge la vicenda.
Lo spazio scelto viene sfruttato in tutte le sue forme e rende l’insieme suggestivo e dinamico, accompagnandoci in un viaggio che permette di sbirciare dallo spioncino nell’intimo, nella profondità delle esistenze delle giovani.
Liliana Massari, Simonetta Solder, Sandra Toffolatti, Martina Massaro, Sylvia Milton, Amina Dabo e Nora Ribon impersonano sette ragazze che durante una gita scolastica rimangono incinte, ma non si sa bene come. Da qui comincia un dialogo serrato tra le compagne di scuola che descrivono le loro vite con trepidazione, paura, consapevolezza, determinazione e al contempo titubanza e preoccupazione.
Seguiamo perciò la storia delle loro gravidanze, scoprendo momenti e situazioni del gruppo di amiche: come si modifica il corpo; in che modo il bambino che portano in grembo crescerà; con quali modalità sarà riorganizzata la loro realtà. Ma domande e risposte rimangono disattese: fare o no il test di gravidanza? Pensare all’aborto? Come è concepito il sesso a 13 anni? Quale futuro le aspetta? Come sarà la città in cui vivranno? Come sarà la creatura quando nascerà?
L’immaginazione entra in scena senza indugio: ci fa riflettere e pensare a società molto lontane da noi, probabilmente in guerra, fatte di città distrutte e da ricostruire, di povertà e degrado. Senza né futuro né speranza.
Il testo, infine, sarà portato in scena al teatro di Villa Torlonia di Roma dal 16 al 19 novembre prossimo: sarà un’esperienza senz’altro diversa assistere allo spettacolo ‘Come tutte le ragazze libere – un tentativo di libertà in una piccola città’, più definito e completo nel suo genere.
Il prossimo appuntamento
ConDominio torna in scena venerdì 15 ottobre, alle ore 19.00, in Via Lorenzo Litta 2 – spazio antistante il Lotto 25 – nel quartiere di Primavalle a Roma. La rappresentazione “Antigone – Kammertragödie / Tragedia da camera”, per la traduzione di Fabrizio Sinisi, è in collaborazione con l’Associazione Ex–Lavanderia di Santa Maria della Pietà.
I registi Barletti/Waas hanno scritto la drammaturgia di “Antigone” durante il periodo pandemico, pensando allo spettacolo all’interno delle mura domestiche e diretto a un gruppo ristretto di persone; la pièce quindi si sposa benissimo con il progetto ConDominio. Gli attori Lea Barletti e Werner Waas delizieranno il pubblico con la loro recitazione.
“Antigone – Kammertragödie / Tragedia da camera” è l’unica performance serale: inizia al crepuscolo per terminare nell’oscurità, per una durata di un’ora e venti. Sarà pertanto un momento unico da vivere a metà ottobre per chiudere l’estate vigorosa e di rinascita.
Annalisa Civitelli
Foto: Civitas Creativa
ConDominio
Ideazione Concita De Gregorio e Sandra Toffolatti
Direzione artistica Sandra Toffolatti, Hossein Taheri e Paola Rota
Produzione esecutiva Valeria Orani
Produzione Rodrigo srls
Progetto sostenuto da Artisti 7607 e il contributo speciale 2021 del Ministero della Cultura
Studio Campo Boario – Condominio di Viale del Campo Boario 4/a
1° ottobre
Lettura scenica
Come tutte le ragazze libere – un tentativo di libertà in una piccola città
di Tanja Sljivar
Regia Paola Rota
un progetto di Paola Rota, Tanja Sljivar e Simonetta Solder
con Liliana Massari, Simonetta Solder e Sandra Toffolatti
e con Martina Massaro e Sylvia Milton
e con Amina Dabo e Nora Ribon
Traduzione Manuela Orazi
Produzione PAV nell’ambito di Fabulamundi Playwriting Europe