Fino allo scorso 12 marzo, il teatro Tordinona di Roma ha ospitato ‘Confessione senza assoluzione’: il testo, scritto, interpretato e diretto da Giuseppe Oppedisano, mette in scena un profondo dialogo tra quelli che sono stati due amanti i quali, a distanza di tantissimo tempo, si ritrovano a psicanalizzarsi l’un l’altro discutendo contemporaneamente di musica e filosofia
Paolo e Virginia, da giovani, erano stati due promettenti concertisti, legati anche da una profonda storia d’amore, finché una serie di misteriosi e spiacevoli eventi li ha allontanati. A distanza di molti anni, Virginia va alla ricerca di Paolo finché non lo trova, riscoprendo un uomo completamente cambiato – e in qualche modo anche disturbato – con il quale avrà modo di fare importanti confessioni ma soprattutto di ascoltarne altrettante.
È uno spettacolo molto complesso ‘Confessione senza soluzione’, che porta la firma di Giuseppe Oppedisano: all’interno della trama si intrecciano più elementi che fanno riferimento alla filosofia, alla psicologia e alla musica.
Il testo e la messinscena ricordano un tipo di teatro sofisticato e ormai antico: non è difficile individuare delle note che fanno riferimento ai drammi americani degli anni ‘50 e ‘60 che fanno capo alla scuola capitanata da Tennessee Williams.
Confessione senza assoluzione: enigma risolto
Oppedisano, sul palco con Maurizia Grossi, cura anche la regia, e in questo caso segue la natura del copione creando una scena claustrofobica, cupa, buia e ferma che viene riempita soltanto dalle lunghissime battute dei due protagonisti.
Sono proprio i dialoghi a ricoprire il ruolo più significativo della rappresentazione: ‘Confessione senza assoluzione’ è uno spettacolo parlato dove la massiccia quantità di parole, forse troppe, identifica i caratteri così complicati dei personaggi e della storia stessa.
In questa circostanza, Oppedisano e la Grossi si destreggiano con grande abilità, modellando con passione tutte quelle battute e usando una recitazione che nei momenti giusti va sopra le righe.
I tanti elementi trattati nel testo tendono a creare l’effetto poco di tutto ma, sebbene l’approfondimento degli stessi non sia presente e lasci ogni tematica ferma alla superficie, nella globalità della trama si ritrova comunque un equilibrio.
Una volta calato il sipario, il pubblico ha davvero l’impressione di aver assistito a una seduta di psicoterapia e vive la sensazione di aver risolto un enigma.
Gabriele Amoroso
Foto: Laura Camia
Teatro Tordinona
dall’8 al 12 marzo
Confessione senza assoluzione
Regia e drammaturgia Giuseppe Oppedisano
con Maurizia Grossi e Giuseppe Oppedisano
Costumi Laura Camia
Grafica Flavio Pomaro
Aiuto regia Giorgia Piracci
Assistenti Ivan Calamia e Cristina Barbagallo
Scena Giorgia Piracci e Laura Camia
Tecnico luci Dario de Francesco