La X Rassegna del NOpS – Nuove Opportunità per la Scena, organizzata da Nogu Teatro, si è svolta dal 19 giugno al 1 luglio tra il Teatro Tor Bella Monaca e l’Ex Mercato di Torrespaccata siti in zone periferiche della capitale. Il decentramento, dunque, è stato uno dei punti focali, sia per proporre spettacoli composti da linguaggi diversi in zone dove la cultura fatica ad emergere, sia per avvicinare proprio le persone al teatro
E’ stata la prima volta che partecipavamo a tale iniziativa e si è presentata ai nostri occhi ben organizzata, versatile e omogenea rispetto i generi presentati. Sui palchi infatti si sono alternati monologhi, che hanno suscitato più interesse, e performance collettive.
Diviso in sezioni – rappresentazioni complete, autori ed estratti di testi di 10/20 minuti (che prenderanno vita nella loro interezza durante la prossima stagione teatrale) – abbiamo visto rivisitazioni delle opere di Shakespeare, quali “Otello”, “Amleto” e “Romeo e Giulietta”.
Andrei Zagorodnikov presenta il suo monologo in lingua inglese “I, Iago”, che propone il punto di vista di Iago appunto, rispetto l’opera intera; Andrea Onori in “Era meglio se facevo l’attore” offre una simpatica versione dell’opera di Amleto, completamente stravolta grazie al palpabile lavoro sul testo; infine, grazie alla Compagnia Teatro del Mantice, “To be” (fuori concorso) ha avvicinato il pubblico alla danza e alla recitazione, rappresentando la figura di Amleto in diversi modi.
I Parlengo Fellas, invece, con “A little party never killed nobody” hanno proposto la faida Capuleti – Montecchi partendo dal concetto di “galateo”. I monologhi più divertenti, invece, sono stati “Niente panico” di Luca Avagliano e “Sogliole a piacere” di Gloria Giacopini.
Il primo si aggiudica il premio come Miglior Spettacolo (accesso diretto in stagione al Teatro Tor Bella Monaca) e la Menzione Speciale da parte della rivista Laici.it, inoltre è stato invitato da Teatrosophia per la stagione ventura. Il secondo è stato selezionato dal Teatro Trastevere e dall’Argot Studio e riceve la Menzione Speciale da parte diPeriodico Italiano Magazine. Inoltre viene offerta, al duo Giacopini – Tomasuolo una residenza artistica da parte del direttore artistico Guido Lomoro e il suo Teatrosophia di recente apertura.
Dallo sfondo sociale, “Questa è casa mia” di e con Alessandro Blasioli vince il Premio del Pubblico. Rappresentazione a cui avevamo già assistito al Fringe 2017, giudicandola ottimamente, ci parla della terribile situazione in cui ancora si trovano gli sfollati nelle zone terremotate d’Italia.
Patrizia Schiavo, direttrice artistica di Teatrocittà, luogo recuperato per far vivere l’arte in zona Torrespaccata, invece offre ospitalità a tutte le produzioni. Sarà quindi occasione piacevole vedere e rivedere tutte le pièce alle quali abbiamo assistito, sia per far notare le giovani compagnie, sia per far maturare, al contempo, le loro opere.
Al gruppo si unisce “Yukonstyle” portato in scena dalla Compagnia BiTquartett dai registri cinematografici e/o televisivi, che riprende il romanzo di Sarah Berthiaume.
Gli estratti hanno invece riservato sorprese e idee sulle quali tutti gli attori e le compagnie stanno lavorando, affinché le versioni integrali prendano vita e possano essere inserite in cartellone nella stagione teatrale 2018/2019.
“Exodos” indaga la problematica degli emigrati; “Elementi” è un’interessante allegoria dell’Inferno dantesco, fresca messa in scena del Nogu Teatro; “Effetto Werther” (Compagnia Dietro la Maschera), diretto da GianlucaAriemma, incuriosisce tanto che gli viene riservata una residenza artistica, permettendogli così di concludere il lavoro finora svolto.
“Wet floor” di Fabio Pisano, evoca gli stili di vita e di lavoro americani, puntando sul difficile tema del giornalismo (esso, per la sezione Autori, è segnalato daPietro Dattola ScriptDoctor &PlayDoctor, per accompagnarlo con delle sessioni di Tutoring e Mentoring gratuite); “Trash”, del Nogu Teatro, è invece un estratto ben riuscito e assolutamente da vedere per intero; “Just …a step back” è un esempio di teatro danza emozionante e coinvolgente.
“Magnum Opus” del Teatro del Mantice mette a confronto le forme cinesi dell’isola di Java con i meccanismi della TV nostrana (riceve una Menzione Speciale dall’Associazione CasaLorca (Vicenza), che ha messo a disposizione una residenza artistica per svolgere interamente il progetto); infine, con “Anankastico68”si respirano arie pulp e trash in una sorta di realtà virtuale, dove ci ritroviamo oramai a vivere.
Interessante è stata l’aggregazione dei teen agers agli addetti ai lavori: hanno infatti collaborato attivamente in qualità di giuria giovani, sperimentandosi pertanto con interviste a tutti gli attori e con dibattiti, tirando fuori il meglio delle loro osservazioni minuziose e sincere.
Il giorno di chiusura della rassegna si è svolta una specie di tavola rotonda in cui interpreti, compagnie e giornalisti si sono confrontati su quanto visto e su come si possano migliorare tutti i lavori. Dibattiti e confronti senza indugi, affinché consigli e idee contribuiscano a rendere i lavori finali migliori. Si sono inoltre consegnati i premie alcuni teatri, come già detto, si sono offerti di ospitare le produzioni.
Possiamo quindi considerare l’intero NOpS un’iniziativa che matura sempre più durante il corso degli anni, sempre alla ricerca della qualità e del dialogo, perché il teatro è comunità. I testi verranno infine valutati da Perlascena per la pubblicazionedel prossimo numero.
Annalisa Civitellli