La cronaca sul palcoscenico
Il teatro de’ Servi di Roma torna a sollevare il sipario con una stagione completa, da settembre a maggio, che propone come spettacolo iniziale ‘Cose popolari’. Il lavoro, diretto da Nicola Pistoia, racconta una realtà dolorosa e spesso snobbata con una forma senza dubbio colorita ma efficace
Il desiderio di indipendenza porta il giovane sfaccendato Fabio a occupare abusivamente una casa popolare; l’atto lascia perplessa Patrizia, la sua fidanzata, mentre Stefano, fratello di quest’ultima e amico di Fabio, si trova tra due fuochi. L’uomo che abita nell’appartamento adiacente a quello occupato da Fabio è un singolare ex insegnante, Mario, che con un cuore d’oro e una dialettica squinternata mostrerà a questi tre giovani tutte le alternative a una vita fatta di scorciatoie poco lecite.
‘Cose popolari’ è un lavoro scritto a sei mani, ispirato a una vicenda vera (e purtroppo non unica), nel quale i personaggi sono così realistici da risultare antipatici nel loro stare dalla parte sbagliata: nonostante ciò, quella è la stessa parte dalla quale vogliono stare gli spettatori.
Fabio, Stefano e Patrizia sono caratteri avvolti da una romanità fastidiosa e grezza e rappresentano un proletariato senza orizzonti e senza speranze: tutto questo si riconduce a uno stereotipo sociale ormai abusato sia a teatro sia al cinema, tuttavia la storia che questi disgraziati raccontano e lasciano capire è qualcosa di profondamente vero che va oltre i cliché.
Lo spettacolo è un lavoro indovinato ed emozionante: alcune scene, in particolar modo, sono caratterizzate da una potenza teatrale indiscutibile e la bravura del cast, così come l’armoniosa alternanza di momenti comici con altri più dolorosamente drammatici, fanno di ‘Cose popolari’ un copione riuscito che, a differenza di tanti altri testi ambientati nelle periferie romane, può essere apprezzato e compreso anche fuori dalla capitale.
La parte migliore dell’opera sono i singoli dialoghi che Mario, il personaggio interpretato dall’ottimo Nicola Pistoia, intraprende con ognuno degli altri tre coprotagonisti: in quei profondi scambi di battute le circostanze e le parole diventano più verosimili e fanno in modo che l’anima dei personaggi si definisca in maniera più precisa.
I compagni di scena di Pistoia sono altrettanto abili e disinvolti, recitano convincendo e riescono a rendere tangibile il disagio che accomuna i propri caratteri in scena, facendo nascere nel pubblico un sentimento a metà strada tra l’empatia e la condanna; persino la semplicità della scenografia esalta lo squallore tipico di luoghi abitativi così ai margini di un’esistenza normale.
Un ulteriore merito dello spettacolo è quello di far intendere tra le righe che nessuna azione, seppur mossa da un’urgenza, dovrebbe mai andarsi a scontrare con la legge. Ma spesso è impossibile seguire le regole.
Gabriele Amoroso
Teatro de’ Servi
dal 24 settembre all’11 ottobre
Cose popolari
di Nicola Pistoia, Francesco Stella e Ariele Vincenti
Regia Nicola Pistoia
con Nicola Pistoia, Francesco Stella, Ariele Vincenti, Giordana Morandini
Aiuto regia Emanuele Guzzardi
Disegno luci Francesco Barbera
Fonica David Barittoni
Scene e Costumi Morena Nastasi