Dark

Un perfetto intreccio tra fantascienza e filosofia

La serie tv tedesca creata da Baran bo Odar e Jantje Friese è stata eletta come serie Netflix più apprezzata dagli utenti del sito web Rotten Tomatoes. Andiamo ad analizzare le due stagioni finora disponibili in attesa del rilascio della terza, prevista, presumibilmente, per l’estate 2020

Siamo nel 2019. La scomparsa di due bambini nella città tedesca di Winden dà inizio alla storia. Le vicende ruotano attorno a quattro famiglie principali: i Kahnwald; i Nielsen; i Doppler; i Tiedemann. Quello che sembra un semplice inizio per un racconto giallo esplode in uno straordinario intreccio di più generi che si sviluppano su quello della rappresentazione fantascientifica.

Attraverso salti temporali di trentatré anni la serie procede in una tessitura di storie che porta alla luce sempre nuovi misteri e personaggi dai fini ignoti. Vediamo alcuni di essi entrare in contatto con il loro “Io” del passato nel tentativo di modificare quanto accaduto nel loro presente.

Questi personaggi si muovono come pedoni di una scacchiera guidati, così sembrerebbe, da un giocatore chiamato Destino anche se, a ben guardare, potremmo ritenere altrettanto vero che il motore che li spinge è l’amore. Ed è proprio questo il punto: l’uomo agisce in virtù dei propri sentimenti o è da sempre la sorte a compiere delle azione già prescritte?

Riguardo a ciò troviamo altri elementi in campo, come il pezzo del re e della regina (rappresentanti il bene e il male) che vogliono far pendere l’ago della bilancia a favore del libero arbitrio tentando di prendere autonomia, muoversi liberamente e rompere le regole del gioco. Insomma, quello che a parole sembra essere una confusa trama di troppi fattori diversi tra loro, alla visione appare come un caos perfettamente ordinato dal quale è difficile non rimanerne affascinati.

La narrazione è impregnata di una prospettiva filosofico–esistenziale: la ricerca di un’identità, le domande sulla libertà di scelta e sul fato sono i temi ineluttabili in cui si muove la storia. La “teoria dell’eterno ritorno dell’uguale” di Nietzsche è un altro pilastro su cui si fondano le dottrine alla base delle vicende.

Sul lato scientifico invece, il racconto si basa principalmente sul “principio di auto–consistenza” di Novikov, una soluzione ai paradossi dei viaggi nel tempo: secondo questo pensiero il passato è immutabile e risulta perciò impossibile impedire un evento già avvenuto dal suo futuro.

Anche sul piano tecnico ‘Dark’ risulta un prodotto eccellente. Mettendo da parte, solo per un attimo, i meriti derivati dalla realizzazione di un così articolato prodotto audiovisivo, la serie deve essere elogiata anche per la sua padronanza del linguaggio cinematografico.

La fotografia di Nikolaus Summerer è impeccabile, la composizione e i movimenti della regia sono rigorosi, la cura dei dettagli è ineccepibile. Il ritmo della narrazione è emotivamente crescente e genera suspense al punto tale che i cinquanta minuti circa degli episodi sembrano volare. La musica, curata da Ben Frost, è parte fondamentale dell’insieme: crea un’adeguata atmosfera angosciante e decide l’andamento paranoico della storia.

La presunta data di uscita dell’attesissima terza stagione, secondo i rumors, sembrerebbe il 27 giugno 2020, data che i fan ben ricordano coincidere con il giorno dell’“Apocalisse di Winden”. L’ipotesi è rafforzata dal precedente espediente dell’uscita della seconda stagione rilasciata il 21 giugno 2019, giorno in cui avvenne il suicidio di Michael Kahnwald. C’è da dire però che queste constatazioni rimangono delle semplici supposizioni degli appassionati, poiché non ci sono ancora state dichiarazioni ufficiali a riguardo.

A differenza degli altri titoli di spicco del catalogo Netflix, facilmente fruibili dai più e di certo accessibili a tutti i palati, ‘Dark’ risulta assai più complessa: una precisa analisi filosofico–scientifica della realtà descritta attraverso una straordinaria trama di episodi ambientati in epoche differenti.

Tra calcoli matematici, viaggi nel tempo, teorie scientifiche, incoerenza e analisi filosofiche, il tutto girato con toni drammatici, che vanno dal thriller al noir, la serie è un connubio tra una maestosa opera di organizzazione e un intrigante racconto filmico. Tutto quello che si può scrivere a riguardo non sembra abbastanza per esprimere la meticolosa preparazione dell’intero apparato ideologico–esecutivo di ‘Dark’.

Andrea Maresi

Dark

Creata da Baran bo Odar, Jantje Friese

Regia Baran bo Odar

Sceneggiatura Baran bo Odar, Jantje Friese, Martin Behnke, Ronny Schalk, Marc O. Seng

con

Louis Hofmann (nel 2019) – Andreas Pietschmann (nel 2052) Jonas Kahnwald

Sebastian Rudolph Michael Kahnwald

Maja Schöne (nel 2019) – Ella Lee (nel 1986) Hannah Krüger

Oliver Masucci (nel 2019) – Ludger Bökelmann (nel 1986) Ulrich Nielsen

Moritz Jahn (nel 2019) Magnus Nielsen

Lisa Vicari (nel 2019) Martha Nielsen

Daan Lennard Liebrenz Mikkel Nielsen

Stephan Kampwirt Peter Doppler

Karoline Eichhorn (nel 2019) – Stephanie Amarell (nel 1986) Charlotte Doppler

Gina Stiebitz Franziska Doppler

Deborah Kaufmann (nel 2019) – Lydia Maria Makrides (nel 1986) Regina Tiedemann

Peter Benedict (nel 2019) – Béla Gabor Lenz (nel 1986) Aleksander Köhler/Boris Niewald

Lisa Kreuzer (nel 2019) – Julika Jenkins (nel 1986) – Gwendolyn Göbel (nel 1953) Claudia Tiedemann

Fotografia Nikolaus Summerer

Montaggio Robert Rzesacz, Denis Bachter, Anja Siemens, Sven Budelmann

Musiche Ben Frost

Scenografia Udo Kramer

Costumi Anette Guther

Produttore esecutivo Erik Barmack, Quirin Berg, Baran bo Odar, Jantje Friese, Amanda Krentzman, Kelly Luegenbiehl, Justyna Müsch e Max Wiedemann

Casa di produzione Wiedemann & Berg Television

La serie è stata eletta Migliore Serie Originale Netflix dagli utenti di Rotten Tomatoes, battendo in finale Black Mirror con ben l’80% delle preferenze. Link alla classifica Rotten Tomatoes: https://editorial.rottentomatoes.com/article/the-netflix-original-series-showdown/?cmp=TWRT_Edit_Bracket_Netflix_DarkWinner