‘Decimo Dan’ è una raccolta corposa che abbraccia ventidue anni di scrittura. Nel libro ci sono poesie scritte da Marco Plebani, tra il 1999 e il 2021, una sorta di “concept book” che attraversa le esperienze e i cambiamenti dell’autore, con uno sguardo rivolto alla riflessione e all’osservazione di sé e del mondo
In questo ultimo ventennio la poesia si è percepita come il mezzo espressivo di esperienze private, uniche, e non riscontrabili con altri vissuti.
Il libro che il giovane Marco Plebani sottopone all‘attenzione critica è ‘Decimo Dan’, una silloge pubblicata da Edizioni La Gru.
Raccoglie poesie composte nell‘arco temporale di oltre due decenni, dal 1999 al 2021, un diario lirico che abbraccia ben ventidue anni.
Decimo Dan: infanzia, adolescenza e maturità
L’ampio volume è ripartito in tre macrosezioni: antimeridiano (l’infanzia), pomeriggio e sera (giovinezza adolescenza), notte (maturità).
Si parte dalla nascita dell’autore fino all’attesa di una nuova vita, l’essere padre. Nel suo comporre, Marco Plebani, non dimentica i luoghi comuni, grazie ai quali gli esseri umani comunicano, magari sostituendoli con altri luoghi comuni, più settoriali, ma si addentra in riflessioni critiche specifiche dell’archetipo mitologico.
Versi dispari
È una silloge di versi dispari, e come evidenzia Pier Marino Simonetti, che ha curato la prefazione, si tratta di settenari ed endecasillabi, secondo forme e figure dei miti.
La raccolta dunque risulta essere un gradito racconto che induce il lettore a riflessioni su fatti della quotidianità pronti a trasformarsi in canzoni sociali. Le metriche scelte quindi variano dal sonetto, al verso libero, al madrigale, fino alla còbbola provenzale.
Immagini e ritmo
Plebani prima della poesia si è occupato di cinema e di musica. Questa sua capacità di mettersi alla prova in generi diversi, gli consente di utilizzare più elementi, dove non mancano l’originalità delle immagini e il ritmo.
La dedica del poeta è sorprendente: “A tutti i sacrifici intenzionali, estorti, biologici, chimici, psicodinamici e monetari che m‘hanno fatto diventare ansiogeno“, in quanto evidenzia il suo stato emotivo da grottesco ed informe umanoide, così come si definisce.
La lettura dei versi scorre leggera, a tratti riflessiva, a tratti con piacevoli rimembranze scolastiche: “Il destino e/la volontà:/l‘uno dispone/quel che l‘altra compone“.
‘Decimo Dan’ fa riferimento al massimo grado delle arti marziali; una metafora che si addice all‘idea di poesia dell’autore per rappresentare l‘espressione poetica al massimo grado della consapevolezza che si raggiunge con l’ispirazione e la scrittura.
Possiamo definirlo un lavoro esteso e interessante per sonorità e tematiche, una sorta di concept book che scandaglia le esperienze, l’evoluzione interiore e di pensiero.
Giuseppe Lorin
Biografia
Nato a Jesi (Ancona), classe ’78, Marco Plebani ha trascorso la sua vita a Montefano, Corridonia e Macerata, dove attualmente vive con la sua compagna e suo figlio.
Insegna Lettere alla Scuola Media ‘Enrico Fermi’ di Macerata. Con il precedente lavoro intitolato “Un giorno qualsiasi” (Ed. OTMA, Milano, 2011) si è classificato secondo al premio A.U.P.I. (Albo Ufficiale Poeti Italiani).
Marco Plebani
Decimo Dan
Edizioni La Gru
Collana Poesia Entropica
Genere Poesia
Edizione 2022
Pagine 230