“Denuncio tutti – Lea Garofalo” lascia il pubblico del Fringe Festival sbigottito: l’orrore della storia, la potenza delle parole del monologo e l’interpretazione ipnotizzante di Barbara Grilli rendono omaggio alla figura della sciagurata Lea Garofalo piantando un nodo nella gola di ogni spettatore
Lea Garofalo aveva soltanto 35 anni quando fu uccisa barbaramente dal suo ex compagno e padre di sua figlia. Lea era una testimone di giustizia sottoposta a protezione per aver scoperchiato un vaso di Pandora pieno di orrore: fu infatti lei a svelare in tribunale l’attività di spaccio di cocaina che i fratelli Cosco, un clan di criminali calabresi, svolgevano impuniti a Milano. Anche Carlo, il compagno di Lea è un Cosco, e proprio lui è stato il regista del suo atroce omicidio.
Questa orribile storia diventa il copione di “Denuncio tutti – Lea Garofalo”, scritto e diretto da Giovanni Gentile ed interpretato dalla eccezionale Barbara Grilli: attraverso una descrizione storica e quasi romanzesca delle origini di mafia e ‘ndrangheta tra Italia, Stati Uniti e Sudamerica, tra coltivazione intensive di coca e riciclaggio massiccio di denaro, si arriva alla breve esistenza di Lea, una donna ribelle, coraggiosa e con la sfortuna di provenire da un luogo maledetto dal quale non è ma riuscita a liberarsi.
La vita di Lea viene ripercorsa in tutti i suoi dettagli, come fosse la protagonista di un racconto del terrore, dalle rocambolesche disavventure come testimone sotto protezione alla tremenda fine. La storia di questa donna non fa che accrescere, in chi la ascolta, un ovvio sentimento di disprezzo, di vero disgusto, verso ogni forma di criminalità organizzata.
Quello di Giovanni Gentile non può neppure essere considerato uno spettacolo, gli elementi puramente teatrali sono assenti e, in realtà, sarebbero inutili: “Denuncio tutti” è una specie di grido silenzioso, una manifestazione di sdegno e insofferenza verso un evento che non può essere definito in nessun modo se non disumano.
La protagonista Barbara Grilli, bravissima, è sul palco con una recitazione ovviamente lontana da qualsiasi manierismo e teatralità, anzi, il suo monologo sembra quasi l’appassionata arringa di un avvocato difensore che tiene in pugno la giuria che in questo caso è il pubblico, che resta pressoché raggelato dalla crudezza della storia e dalla precisione affilata e senza filtri con la quale la Grilli la declama.
Lavoro assolutamente sorprendente e profondo che merita di avere vita lunghissima.
Gabriele Amoroso
Roma Fringe Festival 2019
7, 8 e 9 gennaio
Denuncio Tutti – Lea Garofalo
scritto e diretto da Giovanni Gentile
con Barbara Grilli