Ippocrate, padre della medicina, più di 2300 anni fa affermava che “la natura è già di per sé una medicina”: desumiamo quindi che curarsi mediante la natura sia una pratica antica che attualmente si rispecchia sulla vita attuale. Questa consuetudine infatti sta ritornando in auge per ristabilirsi da ansie e preoccupazioni e si chiama ecoterapia
L’ecoterapia è definita anche ecopsicologia. Tale pratica, che mira al risanamento della mente e del corpo, nasce in California negli anni ’90 grazie a un’attenta osservazione che mette in relazione il disagio sociale e individuale con l’incuria verso l’ambiente. Queste sono le conseguenze del forte sviluppo urbanistico, ulteriore causa che ha modificato drasticamente i nostri stili di vita.
L’ecosistema che ci circonda ci può guarire. Parola di esperti! Una serie di azioni aiuta a recuperare il legame con l’habitat intorno a noi e a migliorare il nostro benessere psico–fisico: il contatto con la natura dunque favorisce la riscoperta dei suoni oramai sopraffatti dal caos cittadino e le sensazioni perdute.
Ma quali sono le cause che generano stress? Sono svariate: depressione; tenore di vita molto frenetico; cambiamenti di vita; malattie; problemi sociali; disoccupazione; preoccupazioni; ansia; sedentarietà; perdita di una persona cara; divorzio. Rientrano in questo contesto anche fattori fisici e ambientali, come il fumare e il bere molto, i luoghi troppo rumorosi, lo smog, la limitazione nei movimenti e le dermatiti.
Insomma, lo stress è inteso in quanto sollecitazione dannosa (interna o esterna) per il corpo, influisce sulla diminuzione delle difese immunitarie e non tiene conto del modo in cui risponde l’organismo. Di conseguenza questo insieme di ragioni incide sulla nostra salute mentale e di fatto bisogna cercare dei rimedi poiché, a volte, i farmaci non sono del tutto efficaci. L’interazione con i paesaggi naturali diviene quindi uno strumento oltre che una cura possibile, per accrescere i propri pensieri e sentirsi meglio.
Ecoterapia: il potere lenitivo della natura
Secondo una ricerca svolta dall’“ente caritativo di salute mentale Mind” e dall’“Università dell’Essex” – spiega Stephen Buckley, responsabile informazioni di Mind – risulta che il 94% di persone che partecipa ad attività all’aria aperta percepisce giovamento per quanto riguarda la salute mentale, mentre il 90% riscontra che natura ed esercizio fisico sono un ottimo connubio per individuare la propria energia vitale.
Grazie a questa moderna terapia si combattono depressione, rabbia, ansia, obesità e diabete; si riducono la pressione arteriosa, i livelli di cortisolo e l’ormone dello stress; si libera la mente dalle inquietudini; aumentano autostima, socialità, apprendimento, concentrazione, emotività ed energia; infine, il sistema nervoso si rilassa.
Lo sport inoltre è un altro stimolo potente e da non sottovalutare: rafting; pesca; passeggiare immersi nel verde; bird–watching; andare in bicicletta e altro tipo di attività, inducono ad allontanarsi dal quotidiano e invitano a dedicarsi del tempo in totale silenzio. Questi svaghi ci fanno assaporare soprattutto il senso di libertà lontano dalle stanze che viviamo abitualmente.
Il fascino dei paesaggi circostanti ci cattura e diventa un rimedio naturale alle nostre insofferenze: esistono, nello specifico, delle discipline che si possono seguire con rigore. Degli studi olandesi dimostrano che non è possibile vivere senza alcun contatto con la natura (status denominato biofilia). Basta guardare una foto di un panorama per sentirsi appagati: il futuro apparirà allettante e i propri orizzonti risulteranno più ampi rispetto la prospettiva ristretta che l’ambiente urbano riserva.
La silvoterapia è invece di forte impatto emotivo e dona energia: abbracciare gli alberi riduce nervosismo e insonnia grazie agli ioni negativi prodotti dalle piante stesse, donando così un completo rilassamento del corpo e, al contempo, ci si disintossica, si potenzia la respirazione e si assimilano le vitamine B e C.
La tecnica è semplice e se associata allo yoga prende il nome di silvoterapia attiva: si tratta di appoggiare la schiena lungo il tronco dell’albero, sistemando il palmo della mano destra sul plesso solare e il dorso della sinistra a contatto con i reni; di seguito si eseguono respiri calmi e profondi per almeno venti minuti, per percepire il giovamento necessario.
L’ortoterapia e la garden therapy sono in relazione sia con le terapie adottate da molti centri ospedalieri sia con l’olistica, la quale mira al benessere interiore. Prendersi cura delle piante, dei fiori e delle erbe aromatiche significa sollecitare l’olfatto ai profumi e sistemare un giardino è sinonimo di felicità, suscita speranza e impegno.
Ecoterapia: il bagno nella foresta
Così lo definiscono i giapponesi: shinrin–yoku, cioè “trarre beneficio dell’atmosfera della foresta”. I ricercatori, nel lontano 2010, hanno riscontrato che gli elementi naturali quali l’odore del legno, ascoltare il suono dell’acqua che fluisce, sdraiarsi su un prato e ammirare lo scenario intorno rilassano e riducono lo stress, appunto.
I partecipanti agli studi hanno provato giovamento dall’ambiente boschivo e questo è un elemento peculiare: si pensa infatti che le piante rilascino nell’aria degli oli essenziali (fitoncidi), sostanze che preservano sia da parassiti e insetti sia dal marciume, ma che permettono all’essere umano di respirare aria pulita e quindi di percepire più vitalità.
I “forest bathing” sono famosi anche in Finlandia e si stanno diffondendo nella Penisola, precisamente a Biella, nell’Oasi Zegna, per estendersi in altre zone: Fai della Paganella (Trentino Alto Adige); Maremma e Parco regionale di Migliarino (Toscana, Pisa); Umbria; Lazio; Abruzzo; Sondrio. Luoghi dove lecci, eucalipti e abeti, e foglie di arbusti medicinali, rilasciano una serie di molecole che fanno bene alla nostra salute.
In Italia, inoltre, si sente parlare di medici e psicoterapeuti che prescrivono “dosi di natura”, anziché antidepressivi: la “Nature Prescriptions” che parte dalla Scozia e arriva nel nostro Paese per sconfiggere ansia e depressione. L’idea di perdersi nei profumi e sentirsi coinvolti con tutti i propri sensi all’interno del mondo naturale favorisce anche una funzione calmante.
Svolgere quindi delle attività all’aperto fa parte del trattamento: la componente naturalistica oltre che ad allentare le tensioni stanca fisicamente, mentre la luce naturale e l’aria contrastano i disturbi dell’umore. L’ecoterapia di conseguenza assume un ruolo fondamentale nella vita moderna: si può svolgere anche in gruppo e bastano venti minuti o mezzora tre volte alla settimana oppure durante qualche sabato e domenica, per godere del cielo limpido e ritrovare se stessi.
Annalisa Civitelli
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